Sam non era dell’umore giusto per tollerare le nostre solite smargiassate.
Nessuno di noi rallentò.
Sam ringhiò, ma lasciò correre.
Sobbalzai quando Seth pensò il nome di Charlie. Eccoci. L’attesa era finita. Presi a correre più veloce, sforzandomi di respirare, anche se di colpo avvertii una specie di indolenzimento ai polmoni.
Quale versione avevano scelto?
La stretta al torace si allentò.
Era viva. O perlomeno non era morta
Solo allora afferrai la differenza. Per tutto quel tempo l’avevo pensata morta e me ne rendevo conto solo adesso. Capii che non avevo mai preso in considerazione l’ipotesi che la riportasse indietro sana e salva. Che cosa cambiava, però, in fin dei conti? Sapevo bene cosa sarebbe successo dopo.
Quando Seth ebbe concluso, seguì un silenzio di tomba. Capimmo tutti.
Per quanto ne sapeva Charlie, quella malattia l’avrebbe uccisa. Sarebbe riuscito almeno a vedere il cadavere? Quel corpo pallido, completamente immobile, senza alcun soffio di vita? Non gli avrebbero permesso di toccare la sua pelle fredda, perché si sarebbe accorto di quanto fosse granitica. Avrebbero dovuto aspettare che Bella fosse capace di controllarsi, di trattenersi e resistere alla tentazione di uccidere Charlie e chiunque andasse a piangerla. Quanto tempo ci sarebbe voluto?
L’avrebbero seppellita? Si sarebbe dissotterrata da sé, o ci avrebbero pensato i succhiasangue?
Gli altri ascoltavano le mie elucubrazioni in silenzio. Avevo elaborato i pensieri molto più meticolosamente di loro.
Leah e io giungemmo nella radura quasi contemporaneamente. Però, era certa che il suo naso avesse tagliato per primo il traguardo. Si accovacciò accanto al fratello mentre io trottavo per prendere posto alla destra di Sam. Paul si scansò e mi fece spazio.
Mi chiedevo perché fossi l’unico ancora in piedi. Fremevo d’impazienza, mi si rizzò il pelo sulla schiena.
Non ricevetti risposta, ma percepii la loro esitazione.