— Steen? — Kajder guardò Raven sorpreso. — Non sono mai riuscito a prenderlo. È scappato a bordo della
— Ricordo.
— Non ho mai saputo cosa gli sia successo.
— È morto… lentamente.
— Anche Haller! — rispose Kayder con improvviso vigore.
— In due modi diversi. Haller ha voluto morire. Ed è morto rapidamente.
— Non vedo la differenza. Sono cadaveri tutti e due.
— La differenza non sta nella loro condizione ultima — spiegò Raven con serietà — ma nella velocità con cui è avvenuto il passaggio. Una volta avevate il desiderio di ridurmi a scheletro. Se fosse stata una cosa rapida, mi sarei messo a ridere. Ma se vi foste divertito a prolungare le sofferenze, allora avrei potuto anche risentirmi.
Kayder spalancò gli occhi per la sorpresa ed esclamò: — È la cosa più pazza che mi sia mai capitato di sentire.
— È pazzo anche questo tris di pianeti su cui viviamo.
— D’accordo, ma…
— Inoltre — riprese Raven, senza far caso all’interruzione — non avete ancora sentito quello che devo dirvi. Non sono venuto per fare inutili chiacchiere.
— L’avete già detto. Volete qualcosa, ma non si tratta di denaro.
— Io vi ho fatto un favore. Ora ne voglio uno da voi.
— Ci siamo! — disse Kayder, muovendosi a disagio. — Cosa volete?
— Che uccidiate Thorstern, qualora se ne presenti la necessità.
— Cosa? Sentite, voi mi avete salvato, anche se non so da cosa. Il massimo sarebbero stati sette anni di carcere, ma mi avrebbero potuto anche condannare a una pena di sei mesi. Diciamo quindi che mi avete risparmiato sei mesi di carcere… Pensate che valgano un omicidio?
— Non avete ascoltato attentamente le mie parole. Ho detto:
— Chi mi dirà quando giunge il momento? — chiese Kayder.
— Voi.
— In questo caso, non prenderò mai la decisione.
— Qualche settimana fa non eravate tanto tenero.
— Ne ho avuto abbastanza. Voglio dedicarmi al mio commercio, badare a me stesso e fare in modo che gli altri mi lascino in pace. Inoltre, per quanto le autorità insistano nell’affermare che sono un Terrestre, io mi considero un Venusiano, e non voglio uccidere una persona del mio pianeta per dimostrare gratitudine a un terrestre. — Kayder infilò in tasca i pollici e assunse un’espressione ostinata. — Sarei felice di potervi fare un favore, ma chiedete troppo.
— Se foste in grado di capire, sapreste che vi chiedo poco.
— Troppo! — ripeté Kayder. — E voglio dirvi qualcos’altro. Quando si tratta di uccidere, voi ne siete perfettamente capace. Perché non ve la sbrigate da solo, il vostro sporco lavoro?
— Ottima domanda. Ci sono due valide ragioni.
— Sarebbero.
— Primo, ho già attirato troppa attenzione sulla mia persona e non voglio attirarne altra. In secondo luogo, se si dovesse presentare la necessità di uccidere Thorstern, il primo segno di questa necessità verrà dato dalla mia partenza da questa valle di lacrime.
— Volete dire…
— Che sarò morto.
— Voi sapete cosa penso. Sono in debito con voi, quindi la vostra morte non mi renderà felice. Comunque non fingerò di essere triste.
— Dovreste, invece — disse Raven.
— Vi spiacerebbe dirmi perché?
— Significherebbe che voi sareste il secondo.
— Il secondo? A fare cosa?
— A scomparire da questo mondo.
Kayder si alzò di scatto dalla poltrona. — Ma chi volete che mi uccida? Perché dovrebbero farlo? Voi e io ci troviamo in campi avversi. Perché mai dovremmo essere sulla stessa lista?
Raven gli fece cenno di rimettersi a sedere. — Dal punto di vista delle masse, noi abbiamo una cosa in comune… Nessuno di noi due è normale.
— E che cosa significa?
— Gli esseri normali guardano i paranormali di traverso. Non si può proprio dire che li amino.
— Non sento il bisogno di essere amato. Sono abituato al loro modo di comportarsi nei miei riguardi. — Kayder scrollò le spalle con indifferenza. — Riconoscono le persone meglio dotate di loro, e le invidiano.
— Si tratta anche di una cautela istintiva che si avvicina alla paura. È una parte radicata nel loro meccanismo di difesa. Sollevando la paura delle masse, controllandola e potendola dirigere, si possono ottenere risultati notevoli.
— Io non so leggere il pensiero degli altri — disse Kayder — ma non significa che sia uno stupido. Vedo dove volete arrivare. Voi pensate che Thorstern voglia riguadagnare il potere perduto scatenando una crociata anti-mutanti, vero?
— Potrebbe farlo. Ha usato le capacità dei mutanti, come ha usato le vostre, per suo scopo personale. Ora può pensare a questo. Alcuni mutanti lo hanno ostacolato, gli hanno negato la vittoria, hanno anche minacciato la sua vita. Essendo un essere normale, può convincersi di poter guadagnare maggiore ascendente sulla massa dei suoi simili.
— Sono solo congetture — disse Kayder, a disagio.