Читаем Cronomoto полностью

— Per favore, tenente… abbiate pietà di me. Ve lo chiedo per mio marito.

— Andiamo — disse lui, di malumore. L’occasione era sfumata, ma lui sentiva che il lago Pasco era il luogo dove forse avrebbe finalmente imparato a parlare con le mani.

<p>16</p>

Durante la prima parte del viaggio, Breton sfiorò diverse volte la morte prendendo le curve a una velocità che sarebbe stata eccessiva anche per un bolide da corsa.

Era ormai lontano dalla città quando ritornò in sé quel tanto che gli bastava a fargli controllare il piede destro e costringerlo a sollevarsi; e allora la grossa vettura rallentò la sua corsa da incubo. Restare ucciso in un incidente automobilistico a quel punto del progetto, sarebbe stato un vero peccato, anche se avrebbe avuto forse conseguenze interessanti. Non appena l’attività del suo sistema nervoso centrale fosse cessata, il modulo cronomotore inserito nel polso sinistro non avrebbe più avuto la fonte di energia che lo alimentava, e il suo corpo sarebbe svanito per tornare nel Tempo A.

La situazione sarebbe potuta diventare anche più intricata se la morte non fosse stata istantanea, ma fosse sopravvenuta a bordo dell’autoambulanza che lo trasportava all’ospedale. Gli infermieri come avrebbero potuto spiegarsi la scomparsa di un individuo?

Queste fantasie riuscirono a distendere abbastanza i nervi di Breton per permettergli di pensare costruttivamente a ciò che doveva fare nell’ora seguente. La successione dei fatti era semplice: uccidere John Breton, trasportare il cadavere sul luogo delle trivellazioni, e liberarsene riducendolo in polvere. Questo, in teoria. Ma se, tanto per dirne una, c’erano dei turni di notte, e una squadra fosse stata al lavoro…?

Soddisfatto di constatare che riusciva a ragionare ancora con lucidità, Breton cominciò a tenere d’occhio la strada dalla parte in cui aveva visto le installazioni per le ricerche nel sottosuolo. Rallentò, per essere sicuro che non gli sfuggisse l’insegna, e finalmente i fari illuminarono il grande cartellone grigio e bianco dell’Azienda di Consulenza tecnica Breton. Allora svoltò nel viottolo d’accesso, procedendo adagio fra i solchi lasciati dalle pesanti macchine, e sollevando nuvole di polvere con le ruote.

A meno di cinque minuti dall’autostrada, il viottolo sfociava in un ampio spiazzo dal fondo disuguale, dove erano al lavoro le trivelle. Breton zigzagò fra i mucchi di materiale finché i fari non illuminarono le torri delle trivellazioni. Non c’era anima viva, in giro. Soddisfatto, Breton fece dietrofront e, dopo pochi minuti, era di nuovo sull’autostrada.

Man mano che procedeva verso nord, la sua fiducia in se stesso aumentava. C’era stato un momento in cui aveva temuto che le cose si mettessero male, nel Tempo B, come se questo mondo volesse ribellarsi al suo creatore, ma la colpa era stata sua. Non aveva pensato che in nove anni di vita trascorsi da John e Kate lontano da lui, potessero essere maturati circostanze e stati d’animo da cui lui era escluso e che non aveva potuto prevedere…

Il cielo cupo fu improvvisamente illuminato davanti a lui da un vividissimo bagliore.

Un sole in miniatura tracciò un arco, dall’alto in basso, seguito da una scia di fuoco, e poi scomparve dietro un’altura incoronata di piante, a meno di un miglio di distanza. La luce abbagliante dell’esplosione fece stagliare i profili degli alberi, e poi un fragore tremendo inghiottì la macchina paralizzando Breton con una paura primordiale. La prima esplosione fu seguita da una serie di rombi che andarono diminuendo fino ad assumere il tono di grugniti e borbottii olimpici, che riempirono tutta l’atmosfera circostante.

Breton si ritrovò madido di sudore. Passarono alcuni secondi prima che tornasse padrone di sé, nel silenzio mortale che era seguito ai rombi. E allora, la sua capacità di ragionare di uomo del Ventesimo secolo riuscì a far capolino e a spiegargli che aveva assistito alla caduta di una meteorite. Imprecò tra i denti, e strinse più forte il volante tra le mani.

“Il cielo” pensò a un tratto, con una profonda frustrazione “mi è nemico.”

Raggiunse la cresta dell’altura, e, in lontananza, sulla sinistra, vide dei frammenti di fuoco color topazio che si levavano dal pendio erboso. Nel giro di pochi minuti tutta la zona sarebbe stata meta di una gran folla di curiosi. Breton conosceva la mentalità del cittadino medio del Montana: anche un fuocherello di sterpi era sufficiente per trascinarlo fuori dalla sua misera casa, ben felice di saper dove andare con la sua bella macchina nuova che, per quanto grande e veloce, non aveva le virtù di un tappeto magico nella vastità delle praterie.

Перейти на страницу:

Похожие книги

Аччелерандо
Аччелерандо

Сингулярность. Эпоха постгуманизма. Искусственный интеллект превысил возможности человеческого разума. Люди фактически обрели бессмертие, но одновременно биотехнологический прогресс поставил их на грань вымирания. Наноботы копируют себя и развиваются по собственной воле, а контакт с внеземной жизнью неизбежен. Само понятие личности теперь получает совершенно новое значение. В таком мире пытаются выжить разные поколения одного семейного клана. Его основатель когда-то натолкнулся на странный сигнал из далекого космоса и тем самым перевернул всю историю Земли. Его потомки пытаются остановить уничтожение человеческой цивилизации. Ведь что-то разрушает планеты Солнечной системы. Сущность, которая находится за пределами нашего разума и не видит смысла в существовании биологической жизни, какую бы форму та ни приняла.

Чарлз Стросс

Научная Фантастика