Читаем La velocità del buio полностью

— Uhm… — Un lungo sospiro. — Be', capisco il tuo punto di vista, ma il fatto è che a volte capita… di rado ma capita… che uno cerchi di salire un gradino e rimanga col piede in aria, e allora gli conviene sapere quando è il momento di scavalcarli, i gradini. E questo era proprio il momento in cui la cosa sarebbe stata utile… a me.

— Mi dispiace, signore — ripeté Aldrin, col cuore che galoppava.

— Be', penso che dopo tutto siamo arrivati in tempo — disse Slazik. — Per lo meno la faccenda non è giunta ai media. Mi ha fatto piacere sentire che ti sei preoccupato per il benessere dei tuoi ragazzi almeno come per quello della compagnia. Spero che tu ti renda conto, Pete, che io non permetterei mai nessuna azione illegale o immorale contro i nostri impiegati o i soggetti di ricerca. Sono davvero sorpreso e dispiaciuto che uno dei miei subordinati abbia cercato di fare il fesso in questo modo. — Durante l'ultima frase la voce strascicata s'indurì e assunse il gelo dell'acciaio. Involontariamente Aldrin rabbrividì.

Poi la voce ritornò normale. — Ma questo non è problema tuo. Pete, noi ci troviamo in alto mare con quei tuoi ragazzi. Gli hanno promesso un trattamento e li hanno minacciati di licenziarli, e adesso tu devi salvare la situazione. L'ufficio legale manderà qualcuno a raddrizzare le cose, ma io desidero che tu li prepari.

— Qual è la situazione adesso, signore? — chiese Aldrin.

— È ovvio che il loro posto di lavoro non è in pericolo, se vogliono mantenerlo — disse Slazik. — Qui non si costringe nessuno a fare il volontario; non siamo nell'esercito e questo io lo capisco, anche se qualcun altro non lo capisce. Non dovranno accettare il trattamento per forza. Se però vorranno sottoporvisi, bene. A stipendio intero e senza perdita di anzianità.

Aldrin avrebbe voluto sapere cosa ne sarebbe stato di Crenshaw e di lui stesso, ma non osò.

— Adesso chiamerò Crenshaw per un'intervista — riprese Slazik. — Non parlarne con nessuno, tranne che per rassicurare la tua sezione. Capito?

— Sì, signore.

— Niente pettegolezzi con Shirley della Contabilità o con Bart delle Risorse umane, intesi?

Ad Aldrin mancò il fiato. Quante cose sapeva Slazik? — Sì, signore.

— Dovremo vederci di persona, Pete, quando questa grana sarà risolta.

— Sì, signore.

— Se potrai imparare a sbrigartela un po' meglio con le complicazioni del sistema, la tua dedizione alla compagnia e al personale… e anche la tua coscienza dei pericoli di certe iniziative per le nostre pubbliche relazioni… potrebbero esserci molto utili. — Slazik riattaccò prima che Aldrin potesse dire qualcosa.

Aldrin tirò un respiro profondo, che gli parve il primo da parecchio tempo. Poi si diresse verso la sezione A.


Non ho più visto Cameron da quando ci ha lasciati la settimana scorsa. Non so quando potrò vederlo ancora. Non mi piace vedere il posto vuoto della sua macchina davanti alla mia. Non mi piace non sapere dov'è e come sta.

I simboli sullo schermo che guardo sono privi di significato, e questa è una cosa che non mi è mai successa. Accendo il ventilatore. Il movimento delle girandole e i bagliori della luce riflessa mi fanno dolere gli occhi. Spengo il ventilatore.

Ho letto un altro libro ieri sera, e vorrei non averlo letto.

Il libro dice che gli autistici tendono a ruminare eccessivamente su questioni filosofiche astratte quasi nello stesso modo in cui lo fanno alcuni psicotici. Facendo riferimento ad altri testi i quali sostengono che gli autistici non hanno un vero senso della propria identità personale, dice che non mancano di autodefinizione, ma che essa è limitata e determinata da regole.

Mi dà un senso di nausea pensare a questo, al chip che metteranno nel cervello di Don e a quanto sta succedendo a Cameron.

Se la mia autodefinizione è limitata e determinata da regole, se non altro è la mia autodefinizione e non quella di qualcun altro. A me piacciono i peperoni sulla pizza e non mi piacciono le acciughe. Se mi costringeranno a cambiare, continueranno a piacermi i peperoni e non le acciughe? E se coloro che mi cambieranno volessero farmi piacere le acciughe… potrebbero farlo?

Il libro sulle funzioni cerebrali dice che le preferenze sono il risultato d'interazioni tra elaborazioni innate degli stimoli e condizionamenti sociali. Se la persona che vuole farmi piacere le acciughe non ha avuto successo con il condizionamento sociale e ha accesso alla mia elaborazione degli stimoli, allora potrebbe rendermi le acciughe gradevoli.

Ricorderò allora che le acciughe non mi piacciono… non mi piacevano?

Il Lou che non ama le acciughe sarà scomparso, e il nuovo Lou che le ama esisterà senza passato. Ma il mio sé è anche il mio passato, e questo include le mìe preferenze a proposito delle acciughe.

Se i miei bisogni verranno soddisfatti, fa differenza di che bisogni si tratterà? C'è differenza tra l'essere una persona che ama le acciughe o una che non le ama? Se ognuno amasse le acciughe o ognuno non le amasse, che differenza farebbe?

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