Читаем Operazione Domani полностью

— E la chiamata sarà inclusa nel conto dell’hotel che tu pagherai con la carta di credito Davidson e… Anita controlla sempre tutti i conti di casa?

— Sì. Oh, Marj, come sono stupida.

— No, sei onesta. Anita non farà questioni per la spesa, ma noterà senz’altro un codice o uno stampato che indichino una chiamata oltremare. Andremo all’ufficio postale e telefoneremo da lì. Pagheremo in contanti. O forse è più facile usare la mia carta di credito. I miei conti non arrivano ad Anita.

— Logico! Marj, saresti un’ottima spia.

— Non io. È pericoloso. Ho fatto pratica imbrogliando mia madre. Rimbocchiamoci le maniche e facciamo un salto all’ufficio postale. Vickie, cos’è tutta questa faccenda del marito di Ellen? Ha due teste o cosa?

— È un tongano. O lo sapevi già?

— Certo che lo sapevo. Ma tongano non è una malattia. E la cosa riguarda solo Ellen. È un suo problema, se è un problema. Io non vedo come possa esserlo.

— Anita ha reagito male. A cose fatte, l’unica tattica possibile è fare buon viso. Ma un matrimonio misto è sempre sfortunato, secondo me, specialmente se è la ragazza che sposa uno di livello inferiore come nel caso di Ellen.

— Uno di livello inferiore! A me è stato detto solo che è un tongano. I tongani sono alti, belli, ospitali e con una carnagione castana più o meno come la mia. Esteriormente sono identici ai maori. Se questo giovanotto fosse stato maori… di buona famiglia, discendente di un’antica canoa… con un sacco di terra?

— Sinceramente non credo che ad Anita avrebbe fatto piacere, Marj, però sarebbe andata al matrimonio e avrebbe dato il ricevimento. I matrimoni misti con maori hanno una lunga serie di precedenti. Bisogna accettarli. Ma non è detto che debbano piacere. Mischiare le razze è sempre una cattiva idea.

(Vickie, Vickie, conosci un’idea migliore per salvare il mondo dal disastro in cui è finito?) — Davvero? Vickie, la mia abbronzatura perenne… Lo sai da dove viene?

— Sicuro. Ce lo hai detto tu. Indiani d’America. Cherokee, hai detto. Marj! Ho ferito i tuoi sentimenti? Tesoro! Non è affatto come pensi! Lo sanno tutti che gli indiani d’America sono… Be’, identici ai bianchi. Altrettanto a posto.

(Oh, certo, certo! E «Alcuni dei miei migliori amici sono ebrei». Però io non sono cherokee, per quanto ne so. Cara piccola Vickie, cosa penseresti se ti dicessi che sono una Pa? Sono tentata… ma non devo scioccarti.)

— No, perché ho riflettuto sulla fonte. Tu non hai cognizione di causa. Non sei mai stata da nessuna parte e probabilmente hai succhiato il razzismo nel latte di tua madre.

Vickie si imporporò. — Questo non è giusto! Marj, quando si è deciso se accettarti in famiglia, io sono stata dalla tua parte. Ho votato per te.

— Avevo l’impressione che lo avessero fatto tutti. Se no non avrei accettato. Mi stai dicendo che il mio sangue cherokee è stato uno degli argomenti di discussione?

— Be’, se ne è accennato.

— Chi ne ha accennato, e a che scopo?

— Uh… Marjie, quelle sono riunioni esecutive. Devono esserlo. Non possa parlarne.

— Mmm. Capisco il tuo punto. C’è stata una riunione esecutiva per Ellen? Se è così, dovresti essere libera di parlarmene, visto che avrei avuto il diritto di partecipare e votare.

— Non c’è stata nessuna riunione. Anita ha detto che non era necessaria. Ha detto che è contraria a incoraggiare i cacciatori di dote. Siccome aveva già detto a Ellen che non poteva portare Tom a conoscere la famiglia, non c’era niente da fare.

— Nessuno di voi ha preso le difese di Ellen? Tu lo hai fatto, Vickie?

Vickie arrossì un’altra volta. — Avrei solo fatto infuriare Anita.

— Sto cominciando a incuriosirmi. Stando al codice familiare, Ellen è figlia tua e mia quanto è figlia di Anita, e Anita sbaglia nel rifiutare a Ellen il permesso di portare in casa il suo nuovo marito senza consultare gli altri.

— Marj, non è andata così. Ellen voleva portare Tom a casa in visita. Una visita d’ispezione. Sai com’è.

— Oh, sì. Lo so benissimo. Sono stata sotto il microscopio anch’io.

— Anita voleva impedire a Ellen di fare un matrimonio sbagliato. Dopo di che, la prima cosa che tutti noi abbiamo saputo è stata che Ellen si era sposata. A quanto sembra, Ellen è corsa a sposarsi un minuto dopo aver ricevuto la lettera di Anita che le diceva di non farlo.

— Mi venga un colpo! Comincio a vedere la luce. Ellen ha preso in contropiede Anita sposandosi di colpo, il che significa che Anita doveva pagare in contanti una somma pari a una quota della società familiare senza preavviso. Poteva essere difficile. Non sono pochi spiccioli. A me stanno occorrendo anni e anni per comperare la mia quota.

— No, non è questo. Anita è semplicemente arrabbiata perché sua figlia, la sua preferita, lo sappiamo tutti, ha sposato un uomo che lei non approva. Anita non ha dovuto racimolare tutti quei soldi perché non era necessario. Nessuna clausola del contratto obbliga a rimborsare la quota… E Anita ha fatto presente che non esisteva l’obbligo morale di salassare il capitale di famiglia per fare un favore a un avventuriero.

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