— Che io sappia no. Anche se a mio giudizio Ellen ha sbagliato a sposare un uomo che non era nemmeno stato presentato alla sua famiglia. Mi sembra una mancanza di rispetto per le persone che l’hanno cresciuta e amata per tutta la sua vita.
— Aspetta un momento, Brian. Stando a Vickie, Ellen ha chiesto di portarlo a casa per un’ispezione, come Douglas ha portato me, e Anita le ha rifiutato il permesso. Dopo di che Ellen lo ha sposato. Vero?
— Be’, sì. Ma Ellen si è dimostrata testarda e frettolosa. Non credo avrebbe dovuto fare quello che ha fatto senza parlare coi suoi altri genitori. Io mi sono sentito profondamente ferito.
— Ha cercato di parlare con te? E tu hai tentato di parlarle?
— Marjorie, io lo sono venuto a sapere a cose fatte.
— Così mi dicono. Brian, è da quando sono tornata a casa che spero che qualcuno mi racconti cosa è successo. Stando a Vickie, niente di questa faccenda è mai stato deciso in un consiglio di famiglia. Anita ha rifiutato a Ellen il permesso di portare a casa l’uomo che amava. Gli altri genitori di Ellen o non sapevano o non hanno interferito con la… crudeltà di Anita. Sì, crudeltà. Poi la piccola si è sposata. E poi Anita ha aggiunto alla sua crudeltà iniziale una grave ingiustizia. Ha rifiutato a Ellen ciò che le spetta per diritto di nascita, la sua parte delle ricchezze di famiglia. È tutto vero?
— Marjorie, tu non c’eri. Il resto di noi, sei su sette, hanno agito nel modo migliore in una situazione difficile. Non mi sembra giusto che tu spunti a posteriori e critichi quello che abbiamo fatto. Parola mia, non mi sembra affatto giusto.
— Amore, non volevo offenderti. Ma il punto è che
Brian tamburellò le dita sul tavolo. — Marjorie, il tuo è un modo semplicistico di vedere una situazione complessa. Ammetti che amo Ellen e che il suo benessere mi sta a cuore quanto a te?
— Certo, amore.
— Grazie. Convengo con te che Anita non avrebbe mai dovuto proibire a Ellen di portare in casa il suo giovanotto. Anzi, se Ellen lo avesse visto nell’ambiente della propria casa, con la sua gentilezza e le sue tradizioni, forse avrebbe deciso che l’uomo non faceva per lei. Anita ha costretto Ellen a un matrimonio stupido, e gliel’ho detto. Ma non si può rimediare immediatamente alla situazione invitandoli qui. Lo vedi da te. Ammettiamo pure che Anita
Mi sorrise, e io fui costretta a rispondergli con un sorriso. Anita sa essere affascinante; e incredibilmente fredda e scortese, se le fa comodo.
Brian continuò: — Invece, fra un paio di settimane avrò un buon motivo per fare un viaggio a Tonga, il che mi permetterà di studiare a fondo la situazione senza Anita alle costole…
— Perfetto! Ci porti anche me? Per favore?
— Darebbe fastidio ad Anita.
— Brian, Anita mi ha molto più che infastidita. Non sarà questo che mi impedirà di andare a trovare Ellen.
— Mmm… Eviteresti di fare qualcosa che possa danneggiare il benessere di tutti noi?
— Se me lo facessero presente, sì. Però potrei chiedere spiegazioni.
— Le avrai. Ma permettimi di passare al tuo secondo punto. È ovvio che Ellen avrà ogni centesimo che le spetta. Ma mi concederai che non c’è nessuna urgenza di pagarla. I matrimoni combinati in fretta spesso non durano molto. E, anche se non ho alcuna prova, è del tutto possibile che Ellen sia stata raggirata da un cacciatore di dote. Aspettiamo un po’ e vediamo se questo ragazzo è ansioso di mettere le mani sui suoi soldi. Non è prudente?
Dovetti ammetterlo. Lui continuò: — Marjorie, amore, tu sei particolarmente cara a me e a tutti noi perché ti vediamo troppo poco. Ogni volta che torni a casa per tutti noi è come una nuova luna di miele. Ma tu sei quasi sempre via, e quindi non sai perché stiamo sempre così attenti a tenere calma Anita.
— Be’, no, non lo so. Ma la cosa dovrebbe essere reciproca.
— Occupandomi di legge e di persone ho scoperto un’enorme differenza fra il
— In che modo, Brian?