Il volto di Ajihad si oscurò nel sentirlo parlare, e i suoi occhi lampeggiarono minacciosi. «Anche se sono passati ventitré anni da quando l'ho sentita l'ultima volta... conosco quella voce.» Si erse in tutta la sua statura, gonfiando il petto. I Gemelli si scambiarono sguardi allarmati e presero a confabulare sottovoce. «Apparteneva a un altro uomo, più bestia che essere umano. Alzati.» Murtagh obbedì a malincuore, scoccando occhiate nervose sia ai Gemelli che ad Ajihad. «Togliti la camicia» ordinò quest'ultimo. Con una scrollata di spalle, Murtagh si sfilo la tunica. «Ora voltati.» Non appena si voltò, la luce illuminò la sua cicatrice.
«Murtagh» disse Ajihad, senza fiato. Orik emise un grugnito di sorpresa. Ajihad si volse di scatto verso i Gemelli e tuonò: «Lo sapevate?»
I Gemelli chinarono il capo. «Abbiamo scoperto il suo nome nella mente di Eragon, ma non sospettavamo minimamente che questo ragazzo fosse il figlio di un personaggio potente come Morzan. Non.... »
«E non mi avete detto niente?» esclamò Ajihad. Alzò una mano per anticipare le loro spiegazioni. «Ne discuteremo più tardi.» Poi tornò a rivolgersi a Murtagh. «Prima devo risolvere questo problema. Rifiuti ancora di farti esaminare?» .
«Sì» rispose Murtagh in tono deciso, e si infilò di nuovo la tunica. «Non voglio nessuno dentro la mia testa.»
Ajihad premette le mani sulla scrivania. «Ci saranno conseguenze spiacevoli, se non lo consenti. Finché i Gemelli non saranno in grado di dirmi che non sei una minaccia, non possiamo darti credito, malgrado é forse anche a causa dell'aiuto che hai dato a Eragon. Senza questa verifica, la gente di qui, tanto gli umani quanto i nani, ti farebbe a pezzi, se sapesse della tua presenza. Sarò costretto a tenerti confinato, per la tua come per la nostra incolumità. E sarebbe ancora peggio se il re dei nani. Rothgar, dovesse chiedere la tua custodia. Non metterti in una situazione che potresti facilménte evitare.»
Murtagh scosse la testa, caparbio. «No... anche se accettassi, verrei sempre trattato come un lebbroso, un emarginato. Non desidero altro che andarmene. Se mi lasciate andare in pace, non rivelerò mai la vostra posizione all'Impero.»
«E se venissi catturato e portato da Galbatorix?» obiettò Ajihad. «Lui riuscirebbe a estorcerti qualsiasi segreto, per quanto forte tu possa essere. Anche se riuscissi a resistergli, come possiamo sapere che in futuro non deciderai di riunirti a lui? Non posso correre questo rischio.» «Mi terrete prigioniero per sempre?» domandò Murtagh, teso.
«No» disse Ajihad. «solo finché non ti lascerai esaminare. Se verrai dichiarato degno di fiducia, i Gemelli elimineranno ogni ricordo della posizione del Farthen Dùr dalla tua mente, e potrai andartene. Non vogliamo correre il pericolo che qualcuno con simili informazioni cada nelle mani di Galbatorix. Che cosa vuoi fare, Murtagh? Decidi in fretta, altrimenti il tuo destino è segnato.»
Negli occhi di Ajihad brillò una scintilla di ammirazione. «La tua scelta non mi sorprende, anche se avevo sperato diversamente... Guardie!» La porta di cedro si spalancò di colpo e i guerrieri sciamarono all'interno, le armi in pugno. Ajihad indicò Murtagh e ordinò: «Conducetelo in una stanza senza finestre e sbarrate la porta. Mettete sei uomini all'ingresso e non permettete a nessuno di entrare finché non verrò io a vederlo, E non rivolgetegli la parola.»
I guerrieri circondarono Murtagh, scoccandogli occhiate sospettose. Mentre uscivano, Eragon attirò l'attenzione di Murtagh e mosse le labbra per dire "Mi dispiace", Murtagh si strinse nelle spalle, poi s'incamminò a testa alta. Scomparve nel corridoio con i soldati. Il rumore dei loro passi si perse in lontananza.
Ajihad disse bruscamente: «Tutti fuori da questa stanza, tranne Eragon e Saphira. Ora!» I Gemelli fecero un inchino e se ne andarono, ma Orik disse: «Signore, il re vorrà sapere di Murtagh. E resta ancora la questione della mia insubordinazione...»
Ajihad aggrottò la fronte, poi fece un cenno con la mano. «Parlerò io con Rothgar. Per quanto riguarda il tuo comportamento... aspetta fuori finché non ti chiamerò. E di' ai Gemelli di non allontanarsi. Non ho finito con loro.»