— Va bene — le dice Shadrach, e sente una strana dolcezza insinuarsi nella sua stessa voce. — Non tormentarti con questa faccenda, Nikki. Fa’ il tuo lavoro, fallo bene. Non ti devi preoccupare di nient’altro. Fa’ il tuo lavoro. — Per un istante, un istante soltanto, sente un guizzo di quel che ha provato per lei un tempo. — Non preoccuparti per me — dice con dolcezza. — A me andrà tutto bene.
Al terzo giorno la fasciatura abbandona la mano. Non c’è che una debole linea rosa a contrassegnare il posto in cui è stato inserito l’impianto chirurgico, un solco appena percettibile contro il rosa più scuro del palmo. Come il suo signore, Shadrach è uno che guarisce rapidamente. Flette la mano (un lieve dolore muscolare), stando attento a non stringerla in un pugno. Non è ancora pronto a sperimentare il nuovo congegno.