— Sì, ma che spettacolo abbiamo dato! Andiamo in albergo. — Durante il viaggio alla riva del lago, su un pullmino di tipo tradizionale, Carewe si chiese se era possibile che un uomo della sua età venisse travolto da un’ondata di gioia allo stato puro. Ecco perché i matrimoni singoli erano sopravvissuti e avevano ancora un loro significato, persino alla fine del ventiduesimo secolo. La semplice verità, che lui aveva sentito tante volte ma che adesso comprendeva a pieno per la prima volta, era che un rapporto può offrire solo quello che ognuno dei due mette di proprio. Si riempì i polmoni della luce del sole, lasciò che le sue dita vagassero lungo la forma rettangolare della scatoletta che aveva nella borsa, tentò di approfondire le realtà dell’immortalità. Due iniezioni e, con un po’ d’attenzione, Athene e lui non sarebbero più morti. Cercò dentro di sé qualche traccia dell’esultanza che avrebbe dovuto accompagnare l’idea, ma avvertì solo uno strano vuoto. Era semplicemente una questione di relatività. Fosse nato nell’India poverissima di due secoli prima, avrebbe accettato la prospettiva di una vita di ventisette anni, e la sua gioia sarebbe stata immensa se una forza benigna gliene avesse concessi settanta. Nato nella società bastarda e compiacente del ventiduesimo secolo, considerava l’immortalità un diritto di nascita, una forma di previdenza sociale appena un pochino diversa dal premio in denaro in caso di incidenti sul lavoro. Si diceva che il genio creativo della razza si fosse assopito, e certamente nessun gigante dell’intelletto aveva bisogno di una quantità infinita di tempo per esprimersi; ma forse si erano attenuate anche le emozioni, e i colori della vita si erano trasformati nel pallore perenne dell’eternità.
Diede un’occhiata ad Athene, e subito ritrovò le ragioni che lo spingevano a voler vivere per sempre. A trentasei anni, lei aveva raggiunto il massimo dello splendore fisico, e la biostasi avrebbe fissato per sempre quel suo aspetto superbo. Sua moglie guardava dai finestrini della funivia con attenzione rapita, e lui lasciò che il corpo di lei assorbisse completamente i suoi sensi, finché gli parve che esistesse un intero universo che si chiamava Athene. A un certo momento, quando lei sorrise a un ricordo segreto, il movimento casuale della sua testa gli mostrò la parte interna dei suoi denti, e lui si accorse che erano leggermente trasparenti alla luce del sole. Carewe lo notò, catalogò e archiviò la scoperta, come l’osservatore di un misterioso universo che si trovasse di fronte all’apparizione di una nova. Gli venne in mente che Athene dimostrava la sua età, dimostrava trentasei anni, eppure sembrava la stessa identica donna di dieci anni prima, quando si erano sposati: il che era impossibile. Allora, quali erano esattamente i cambiamenti nel suo fisico? Costringendosi a un’osservazione distaccata, Carewe notò che le guance si erano un po’ scavate, che all’interno della palpebra sinistra di Athene aveva cominciato a formarsi un deposito di grasso che col tempo avrebbe provocato una colorazione giallastra. Di colpo, prese una decisione. Secondo i suoi piani, dovevano farsi l’iniezione l’ultima sera della vacanza a lago Orkney, ma adesso quel ritardo gli sembrava intollerabile. Non poteva permettere che Athene invecchiasse anche di una sola ora.
— Smettila, Will — disse lei.
— Smettere cosa?
— Smettila di fissarmi così in pubblico. — Le guance di Athene si colorirono leggermente.
— Non mi importa che gli altri mi vedano.
— Nemmeno a me, però mi fa uno strano effetto… quindi, smettila.
— Sei tu il capo — disse lui, fingendosi imbronciato. Athene gli prese la mano e la tenne stretta per tutto il resto del viaggio, fra sussulti e scrolloni. Per un attimo, lui provò la tentazione di sacrificare la felicità e la perfezione di quel momento, di tentare ancora una volta di convincerla della realtà dell’E.80 e di tutto quello che significava, ma la tentazione passò. Quella sarebbe stata la vacanza più meravigliosa di tutta la loro vita; e lui era sempre desideroso di scoprire l’Athene che sarebbe esistita, anche se solo per poco tempo, nella convinzione della sua assoluta fiducia negli aspetti non fisici del loro amore. La commedia sarebbe durata finché non fosse giunto il momento di tornare a Three Springs.
Quando scese dalla funivia, l’aria tonificante del lago lo investì di colpo. Aiutò Athene a saltare a terra. Decisero di percorrere a piedi la breve distanza che li separava dall’albergo, mandando avanti i bagagli sull’automezzo venuto a ricevere gli ospiti. Durante la passeggiata, Athene continuò a parlare, tranquilla, felice, ma la mente di Carewe, ora che l’evento cruciale era tanto vicino, era tutta presa da un senso di ansietà. E se l’E.80 non era il ritrovato meraviglioso che diceva Barenboim? Se lo avesse realmente disattivato?