Chiss`a cosa c’`e al piano di sopraAratri di sedie e rimbalzi di gridamentre veli di tende mi nascondono il solein questo salotto dove il nulla m’assaleHo provato a bussare con la scopa al soffittosono andato pi`u volte a suonare alla portama solo suoni oscuri dalla dubbia coerenzasono stati la risposta ai miei tentativiSembravano preghiere con scoppi di risae sibili, sonagli e sospiri sommessivoci moltiplicate come ci fosse una follae fastidiosi ronzii di radiointerferenzeCosa diavolo ho sopra la mia testauna scatola magica che contiene l’infernouna porta da cui non esce mai nessunoUn soffitto mi separa da un mondo che non soE le notti son lunghe se la paura m’incalzase le voci di sopra mi scavano dentrose uno strano presagio m’induce a pensareche se ora chiudo gli occhi, giammai li riaprir`o.
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Epicedio
Non sento ortidentro mesolo steppa e tundraNessun fruscio di crescita o di vitaNessuna trasformazioneNessun organo di luceSoltanto scie grigiecome vortici di numeri di roulettee lampi magricome radici di pianta carnivorache divora angeli e aereial di sopra delle nubiNon sento portidentro mesolo navi bombardateNessun formicolio di pulsante gioia attivaNessun trasporto o sollevamentoNessun roteare di fariSoltanto voragini e banchine sbrecciatesolo ganci di gru abbandonateche dondolano al vento come donne impiccateNon sento mortidentro mesolo scheletri e silenziNessun ricordo spezzatocome un ombrello dal temporaleNessuna ernia da sollevamento lapidiNessun cacciavite a inchiavardare bareSoltanto un asindeto di visioni amaresolo semafori lampeggianti grigioin incroci deserti orfani di clacsonNon sento fortidentro mesolo tende strappateNessuna donna che si fa sull’uscioa salutare l’uomo che va viaNessuna casa dalla schiena di pietraNessuna chiesa con le croci intereSoltanto ombre impresse sui murie ponti che percorre solo il ventoe solo il vento un giorno potr`a ritornare.