Un giorno mi ritroveretea giocarecon i gabbianisul declivio di Ostendao con i loro colleghiseduto sui foruncoli pietrosidi Leca da PalmeiraUn giorno mi ritroveretea bussare inutilmenteal teatro abbandonatodi Ulica Piotrkowskao a camminaresbandando da un muro all’altronelle calle della CandelariaUn giorno mi ritroveretead ascoltare per ore interela sinfonia in re bemolledel vento settembrinonei caruggi o nei barriosUn giorno mi ritroveretea contare i mattonidelle chiese di Brugeso a farmi insultareper le strade di Oslo.Un giorno mi ritroverete.Per adesso, smettete di cercarmi.
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Palingenesi
Mi sembra impossibileessermi lasciato la battaglia dietro di meclangori d’armie quell’odore dentatodi carne e ferrole urla che uscivano dagli occhile urla che rimanevano inscatolate negli elmi svitati dal bustole urla che diventavano sanguee come sangue si rapprendevano e si raffreddavanoE quante braccia che si levavanoda corpi immobilizzati e deliranticome radici alla ricerca dell’acquaUn tappeto di erba e rumore`e quello che gli zoccoli sotto di mecalpestano felpatiNon so da quanto siaaggrappato alla crinieraa voltarmi indietrosputando terrore a ogni secondoSono appena uscito dall’infernola testa ovattatae quei rumori metallicia scavarmi dentrocome cucchiaioche s’ostina a pescare dal piattol’ultimo goccio di minestraDeglutisco il mondo ad ogni momentoe poco dopo mi `e di nuovo in boccamentre zolle si sollevanoe danzano attorno al galoppoNessuno ormai mi sta seguendosulla via che mi conduce a casatra poco sar`o libero di riemergere dalla morteIn un’ansa del fiume mi fermo a beree pulire le feriteRivolgo il mio viso al Cieloe i miei occhi si schiantano sulla nucaNelle orbite vuotenidificheranno avvoltoi e vendette,la mia lingua diventer`a un’agave spinosaPerfino il mio cavallo ha uno sguardo gelidoda gatto scalciato per la stradanon vede l’ora di fare la strada al contrarioe ritornare in quel campo di mortea riprendersi l’orgoglioAbbiamo diviso l’attacco e la fugail furore e la paurasoltanto per tornare a sentire le tue maniAltrimenti saremmo rimasti l`a,perdendo un brandello per voltaper aiutare pi`u zolle possibilia diventare fertiliLa sera cadee intravvedo la nostra casasolo rovine, distruzione, il tuo corpo smembratole tue mani che non sanno pi`u scaldarmile tue mani finite come un gioco qualsiasigli avvoltoi stanno riposando nelle mie orbite vuote.Domani li porter`o a nutrirsi.