«Sulle mie spalle», gridò. «L'uno dopo l'altro. Tenetevi aggrappati a me. Aspettate. Quando la barca sale, saltate.»
Esitavano. Greywolf ripeté le indicazioni. Finalmente, una donna afferrò il suo braccio e, con movimenti incerti, si lasciò scivolare giù. Un momento dopo era aggrappata al colosso e si teneva alle sue spalle. Lo zodiac balzò in alto. Anawak riuscì a prendere la donna e a tirarla a bordo.
«Il prossimo!»
Finalmente l'operazione di salvataggio era cominciata. A uno a uno i naufraghi si aggrappavano all'ampia schiena di Greywolf e finivano a bordo del Devilfish.
Anawak si domandava per quanto il mezzo indiano avrebbe avuto la forza di restare aggrappato alla scala. Sopportava il proprio peso e quello dei passeggeri, si teneva con una mano sola ed era costantemente immerso a metà nell'acqua, che lo strattonava in giù quando il mare rifluiva. Il ponte cigolava terribilmente. I materiali si deformavano, emettendo gemiti cavernosi. Le giunture metalliche si spaccavano, schioccando. Sul ponte era rimasto solo lo skipper, quando improvvisamente risuonò uno spaventoso stridio e la parte superiore del corpo di Greywolf sbatté duramente contro la parete. Lo skipper perse la presa e precipitò davanti a lui. Dall'altra parte del relitto, si sollevò la testa di una balena grigia. Greywolf lasciò il piolo della scala e balzò via. Non lontano da lui, sbuffando, riemerse lo skipper e, con poche, robuste bracciate; riuscì a raggiungere lo zodiac. Verso di lui si tesero alcune mani, che lo sollevarono a bordo. Anche Greywolf aveva raggiunto lo zodiac, ma fu trascinato indietro da un cavallone.A pochi metri da lui, emerse una pinna dorsale.
«Jack!» Anawak s'intrufolò in mezzo alla gente e raggiunse la poppa. Guardava le onde. La testa di Greywolf comparve tra i flutti. Sputò acqua, s'immerse e poi sbucò di colpo sulla superficie, proprio accanto al Devilfish.
La pinna dorsale dell'orca si girò e si diresse verso di lui. Le braccia muscolose di Greywolf si sollevarono e colpirono lo scafo di gomma. L'orca sollevò dall'acqua il suo muso rotondo e splendente. Anawak afferrò Greywolf, altri lo aiutarono e, unendo le forze, gli uomini riuscirono a portare a bordo quel gigante alto due metri. La pinna dorsale descrisse un semicerchio e si diresse dalla parte opposta. Imprecando, Greywolf si liberò delle mani che lo volevano aiutare e con un colpo si scostò i lunghi capelli dal volto.Perché l'orca non l'ha attaccato?
pensò Anawak. Poi rammentò quello che aveva detto Greywolf: «Io non ho paura dei cetacei. A me non fanno niente». C'era qualcosa di vero in quella sciocchezza?Ma subito dopo si rese conto che l'orca non poteva attaccare. Il ponte mediano, sommerso sotto lo zodiac, non le aveva lasciato sufficiente profondità. Nelle immediate vicinanze del Devilfish
erano al sicuro dalle orche, almeno finché non si comportavano come le loro parenti sudamericane, che proseguivano la caccia anche nelle acque basse o addirittura all'asciutto. Fino all'affondamento della Lady Wexham restava loro un periodo di tregua che avrebbero dovuto usare in ogni modo.Risuonò un urlo collettivo.
Un esemplare gigantesco di balena grigia si scagliò contro una delle barche della MS Artik
che si stava avvicinando. Volarono macerie ovunque. L'altra fece ululare il motore, virò e fuggì. Anawak fissava il luogo in cui la balena aveva affondato l'imbarcazione e, con orrore, vide molti dorsi grigi che si muovevano dal luogo della disgrazia verso il Devilfish.Ci risiamo
, pensò.Shoemaker era come paralizzato e guardava quella scena a occhi sbarrati.
«Tom!» gridò Anawak. «Dobbiamo andare a prendere la gente a poppa.»
«Shoemaker!» Greywolf digrignò i denti. «Che c'è? Ti si è gelato il culo?»
Tremando, l'uomo riprese il timone e guidò il Devilfish
verso la piattaforma di avvistamento. Un cavallone sollevò lo zodiac, lo strappò indietro e lo scaraventò direttamente verso la piattaforma. La poppa del Devilfish sbatté con violenza contro il parapetto al quale stavano aggrappati i superstiti. Dalla profondità rimbombò il rumore di materiale sottoposto a una tensione pazzesca. Anawak immaginò il bordo della parete che si strappava ulteriormente e le sovrastrutture che cadevano, l'una dopo l'altra. Shoemaker ansimava. Non riusciva a spingere il Devilfish sotto il parapetto per permettere a quelle persone di saltare giù.I dorsi grigi s'inarcavano verso la Lady Wexham
, in piena rotta di collisione. Di nuovo il relitto vibrò a causa di un colpo terribile. Una donna venne strappata via dal parapetto e cadde in acqua, urlando.«Shoemaker, maledetto idiota!» gridò Greywolf. In molti si fecero avanti e tirarono a bordo la donna. Anawak si chiedeva per quanto tempo ancora la Lady Wexham
avrebbe retto.Non ce la faremo
, pensò, disperato.In quell'istante accadde un miracolo.