2. Perché il ciabattino ingannò il suo fratello?
3. Che cosa vide il contadino nella caverna?
4. Che cosa fece i briganti con il ciabattino?
5. Raccontare il testo.
1.
Il fratello che non aveva nulla faceva il contadino.3.
1. Cosa mai avrà da misurare
mio fratello che non ha mai avuto nulla al mondo.2. Un giorno il contadino era in campagna, e vide tredici uomini sotto un albero di quercia, con certi coltellacci
.3. La vedova del ciabattino, con tutti i soldi che le erano rimasti, comprò una taverna
e si mise a far la taverniera.4. Andò, aspettò che i briganti uscissero dalla quercia,
ma non li contò mentre se ne andavano.4.
serviva.5.
1. Dopo un po’ i briganti uscirono, uno a
uno, e l’ultimo fu il capo.2. Appeso ai
rami, vide il corpo squartato del fratello, lo slegò, lo caricò sull’asino, e lo portò a casa, tra gran pianti della moglie e dei figli.3. Andò subito a
trovare il fratello.4. Una caverna, dalla
terra al soffitto, piena di roba ammonticchiata.Il lupo e le tre ragazze
C’erano tre sorelle, a lavorare in un paese. Gli venne la notizia che la loro mamma, che abitava a Borgoforte, stava mal da morte[57]
. Allora la sorella maggiore si preparò due sporte con dentro quattro fiaschi e quattro torte e partí per Borgoforte. Per strada trovò il lupo che le disse: – Dove corri cosí forte? – Da mia mamma a Borgoforte, che le è preso mal da morte. – Cosa porti in quelle sporte? Quattro fiaschi e quattro torte. – Dalle a me se no[58], alle corte[59], ch’io ti mangi è la tua sorte. La ragazza diede tutto al lupo, e tornò dalle sorelle a gambe levate[60]. Allora la seconda riempí la sporta e partí per Borgoforte. Trovò il lupo. – Dove corri cosí forte? – Da mia mamma a Borgoforte, che le è preso mal da morte. – Cosa porti in quelle sporte? – Quattro fiaschi e quattro torte. – Dalle a me se no, alle corte, ch’io ti mangi è la tua sorte. Anche la seconda sorella vuotò le sporte e tornò via di corsa. Allora la più piccola disse: – Adesso ci vado un po’ io, – preparò le sporte e partí. Trovò il lupo. – Dove corri cosí forte? – Da mia mamma a Borgoforte, che le è preso mal da morte. – Cosa porti in quelle sporte? – Quattro fiaschi e quattro torte. – Dalle a me se no, alle corte, ch’io ti mangi è la tua sorte. Allora la più piccola prese una torta e la buttò al lupo che stava a bocca aperta. Era una torta che lei aveva preparato prima apposta, con dentro tanti chiodi. Il lupo la prese al volo e la morse e si punse tutto il palato. Sputò la torta, fece un balzo indietro[61], e scappò dicendo alla bambina: – Me la pagherai! Di corsa, per certe scorciatoie che sapeva solo lui, il lupo arrivò a Borgoforte prima della bambina. Entrò in casa della madre ammalata, la mangiò in un boccone[62], e si mise a letto al suo posto. Arrivò la bambina, vide la mamma che faceva appena capolino[63] dalle lenzuola, e le disse: – Come sei diventata nera, mamma! Sono stati tutti i mali che ho avuto, bambina, – disse il lupo. Come t’è venuta la testa grossa, mamma! – Sono stati tutti i pensieri che ho avuto, bambina. – Lascia che t’abbracci, mamma, – disse la bambina e il lupo “ahm!”, se la mangiò in un boccone. Inghiottita che ebbe la bambina, il lupo scappò fuori. Ma appena sulla via i paesani, a vedere un lupo uscire da una casa, gli si misero dietro con forche e badili, gli chiusero tutte le strade e l’ammazzarono. Gli tagliarono subito la pancia e ne uscirono madre e figlia ancora vive. La mamma guarí e la bambina tornò dalle sorelle a dire: – Avete visto che io ce l’ho fatta!La fiaba dei gatti