«Facciamo finta che sappia qualcosa di musica» propose Bruce. «Diciamo per esempio che sa riconoscere lo stile di Springsteen da quello di Simon o di chiunque altro. Quelli bravi hanno uno stile riconoscibile per cui si capisce chi sta cantando, d’accordo? La stessa cosa succede con i programmatori. Quelli bravi hanno uno stile che alla fine diventa riconoscibile. Tendono a ripetere continuamente le stesse operazioni. Qualcuno magari è più stringato, altri più prolissi, altri ancora usano scorciatoie con le quali pian piano acquistiamo dimestichezza. Forse Alexander è il migliore e possiede uno stile ben preciso. Sa, era il responsabile del gruppo dei programmatori. Insomma, chi conosce il suo stile sa anche dove andare a cercare, sa quale sarà con ogni probabilità la sequenza successiva. Chiunque fosse stato abbastanza sveglio da maneggiare un computer avrebbe potuto penetrare nel suo programma, chiunque, e come ho già detto, fino a oggi gli ospiti di questa casa potevano essere considerati tutti dannatamente svegli.»
Charlie annuì distrattamente. «Mi chiedo perché nessuno ne abbia parlato prima.»
Bruce rispose con un’alzata di spalle e prese dell’altro prosciutto.
«Se era così facile, mi domando come mai suo fratello non abbia riprogrammato il computer per escludere sua madre dal gioco.»
Bruce si pulì le mani sui jeans.
«Oppure mi domando come mai suo fratello abbia pensato che vostra madre potesse confermare la sua tentata uccisione, Bruce, visto che aveva annunciato di non voler partecipare al gioco.» Bruce, nel frattempo, era divenuto immobile, la bocca increspata, lo sguardo penetrante.
«E questo cosa significa?» domandò. «Dove vuole arrivare?»
«Se solo lo sapessi. In quel frangente non le è parso curioso che suo fratello se la prendesse tanto pur sapendo che vostra madre non rientrava tra i giocatori?»
«Gary era uno stronzo.»
«Pensa che abbia manipolato il gioco facendo in modo che fosse lei la sua prima vittima?»
«È possibile. Sarebbe stato tipico del suo modo di fare.»
«A quel punto però, anche se il primo tentativo non era stato registrato, lei avrebbe saputo di essere la vittima di Gary, giusto? Quindi avrebbe potuto cercare di evitarlo. Quando le ha mostrato l’unità di controllo?»
Il volto di Bruce si rilassò di colpo, poi divenne tutto grinzoso come quello di un bambino sul punto di fare una scenata. Charlie si ricordò di come trattava sua sorella Jessica da piccola quando assumeva quell’espressione. "Temporale in vista" le diceva, e lei lo guardava sempre con un’aria sospettosa, aggrottava le sopracciglia e la maggior parte delle volte rinunciava a piangere solo perché lui se lo aspettava. Il ricordo di quelle scene era ancora estremamente vivido nella sua mente. Constance assomigliava a Jessica ogni giorno di più. Charlie si scosse e tornò a concentrarsi su Bruce.
«Non è stato Gary a parlarmene» mormorò Bruce. «Ho sentito che lo diceva a qualcun altro.»
Charlie inarcò le sopracciglia e non fece commenti.
«Pensavo che lo avesse detto a tutti tranne me, è per questo che… Insomma, pensavo che lo sapessero tutti. Mi trovavo al piano interrato e stavo esaminando i vari impianti, il sistema automatico per la manutenzione della piscina, l’aspirapolvere automatico, questo genere di cose. Andai dietro all’ascensore per dare un’occhiata alla presa di scarico e aspirazione, e udii la sua voce. Pensai che si trovasse nell’ascensore e di certo non mi sarei lasciato sfuggire l’occasione di origliare. Non so con chi fosse, non sono riuscito a vederli e l’altra persona non ha detto nulla. Gary rise e disse: "Non essere stupido. Certo che ho un supporto tecnico di sicurezza. È qui nella mia tasca, guarda!". Ho capito subito di cosa si trattava e quanto fosse grande. Era l’unica spiegazione plausibile. Sarebbe stato da idioti non avere un secondo sistema di controllo.»
Charlie annuì. «E poi?»
«E poi niente. Hanno smesso di parlare, forse l’ascensore è partito, oppure sono usciti. Sono salito dalle scale sul retro della casa, quelle che portano nei locali adiacenti alla sala idromassaggio, alla porta che dà sull’esterno.»
«Quello è il punto in cui passano tutti i tubi, i fili elettrici, le tubature che arrivano alla serra e alla cella frigorifera, vero?»
Bruce si strinse nelle spalle. «Per accedervi bisognava essere abilitati. Ovviamente lo avevo immaginato, così ritornai a esaminare gli impianti.»
«A che ora li ha sentiti parlare?»
«Che cazzo ne so? A un certo punto del pomeriggio. Se avessi saputo che sarebbe diventato un caso federale avrei preso appunti! Vado a dormire.»
Bruce uscì a grandi passi dalla cucina, Constance si alzò dal tavolo e si spostò al bancone dove il marito continuava a piluccare il prosciutto con aria assente. Constance allontanò il piatto. «Ti verranno gli incubi stanotte.»
«Probabile. Cosa ne pensi di Bruce?»
«È ossessionato dalla gelosia. Se le cose stanno così con il fratello morto, figuriamoci come dovevano essere quando era ancora vivo! Poverino.»