Charlie cominciò a salire i gradoni di pietra osservando in anticipo ogni gradino alla ricerca di altro terriccio smosso. Ogni alzata era in pendenza ma, a meno di osservarla da vicino, non lo si notava. A ridosso di ogni gradino c’erano dei canali di scolo e, con grande disappunto di Charlie, anche un impianto di irrigazione automatico, il tipo di impianto usato normalmente per i prati in cui la pressione dell’acqua faceva emergere degli spruzzatori che dopo aver bagnato scomparivano nuovamente nel terreno. Non era del tutto certo del motivo per cui la cosa lo rendeva furente, ma la reazione che ebbe fu esattamente quella. A un certo punto capì: se non avessero trovato il vaso giusto l’impianto si sarebbe messo in funzione all’alba cancellando ogni traccia, proprio come il piccolo aspirapolvere si sarebbe staccato dal muro e avrebbe pulito la terra sulla moquette.
Charlie salì un altro gradino, e poi un altro ancora. Il profumo era così intenso da essere nauseante. C’erano fiori bianchi e rosa e poi un vaso più grande con una pianta rampicante… Charlie borbottò qualcosa a bassa voce e si accovacciò. C’era della terra.
Constance lo raggiunse e, prima di concentrarsi sui vasi, osservarono la terra sparsa sul pavimento. Le gardenie erano in fiore ma molti boccioli non si erano ancora dischiusi. Ammassate tutto intorno c’erano piante di verbena e una bella lobelia strisciante interamente coperta di fiori azzurri. Charlie cominciò a rimuovere lo sfagno. Il terreno sotto al muschio del primo vaso sembrava intonso, ma quella terra doveva pur venire da qualche parte, pensò cupamente, e tolse dell’altro muschio.
«Aspetta un attimo» disse Constance. Prese un vaso di gardenia, afferrò la pianta, rovesciò il vaso e sollevò la gardenia scoprendo le radici strette in una massa compatta. La rimise a posto e sollevò quella successiva sotto lo sguardo attento di Charlie. Constance capì che Charlie non aveva mai visto una pianta costretta in un piccolo vaso. «Le gardenie amano riempire il vaso di radici prima di formare i boccioli» gli spiegò, e cominciò a rovesciare anche gli altri. Charlie la precedette per andare a liberare il grande vaso che conteneva la palma. In quello almeno c’era spazio per scavare, stava pensando, quando udì Constance esclamare sommessamente qualcosa. «Charlie! Guarda.»
In una mano reggeva la pianta, nell’altra il vaso, e quando Charlie ci guardò dentro vide un oggetto simile a una calcolatrice. Sapeva benissimo che si trattava del computer portatile. Lo tirò fuori pian piano tenendolo per l’estremità più stretta.
«Cosa cazzo state facendo?»
Bruce e Jake stavano scendendo gli ampi gradini di pietra. Jake era in vestaglia e pantofole, mentre Bruce indossava ancora gli abiti trasandati di quella sera, il maglione sformato, le scarpe da ginnastica con le stringhe slacciate, i jeans.
«È questo l’oggetto di cui parlavate stasera?» domandò Charlie affabilmente, osservandoli mentre si avvicinavano camminando tra la terra dei vasi rovesciata.
Jake emise un fischio e annuì. Bruce allungò la mano per prenderlo ma Charlie lo ritrasse. Jake guardò i vasi, il muschio rimosso e aggrottò le sopracciglia, «Era nelle piante? Come l’avete trovato?»
«Diciamo che è stato un tentativo fortunato. Andiamo in cucina, vorrei lavarmi.»
«Ce n’è solo uno? Magari…» Jake guardò i vasi lì intorno, poi l’intera stanza e alla fine si strinse nelle spalle. «Anche se ce ne fossero altri, potrebbero essere dappertutto» disse.
«Ammesso che ce ne siano altri, aspetteranno sino a domani» replicò Charlie. Attese che Constance rimettesse la gardenia nel vaso, poi li fece scendere e li condusse fuori dal giardino.
In cucina Constance prese un altro sacchettino di plastica e tutti osservarono Charlie infilarci dentro l’unità di controllo e chiudere il sacchetto.
«Merda!» gridò Bruce. «Proprio come nei film! Ha davvero intenzione di rilevare le impronte digitali? Non crede che un assassino intelligente le avrebbe cancellate tutte?»
«Cosa le fa pensare che sia intelligente?» domandò Charlie come se fosse sinceramente interessato a una nuova idea. S’infilò in tasca il secondo sacchetto e andò al lavello dove Constance aveva già cominciato a lavarsi le mani.
«Si dà il caso che fino a oggi gli ospiti di questa casa fossero tutte persone intelligenti» disse Bruce.
Charlie annuì e sorrise. «E casualmente voi due eravate svegli a fare la guardia alla piscina?»
«Io non ero sveglio» disse Jake con uno sbadiglio. «Ho sentito qualcuno sul balcone. Naturalmente ho controllato ma non ho visto nessuno. A quel punto ero più sveglio che mai, così ho deciso che mi ci voleva qualcosa da bere. Ho incontrato Bruce in corridoio, vi stava spiando.»
«È una dannata bugia!» gridò Bruce. «Da dentro non si riesce a sentire nessun rumore sul balcone. Stavo solo scendendo a mangiare qualcosa. Pensavo che foste dei ladri, vi è andata bene che non sono tornato in camera a prendere la pistola!»