«Capisco» disse Constance con un’espressione assorta. «Mi sembra logico che un uomo alto come Jake abbia scelto una garrotta per una donna tanto più bassa come Beth. Lo ha visto tirare fuori il nastro?» domandò rivolto a Harry, che la stava guardando con avversione e forse persino con un po’ di disprezzo. Charlie fu colto di sorpresa per questo cambio improvviso di direzione della moglie.
«No, lo teneva nascosto, ma poi ho visto Beth portare le mani alla gola nel gesto tipico di chi viene strangolato…»
«Oh, ma certo, si tratta di un riflesso.»
Charlie la osservava attentamente. Poveretto chi avesse provato a strangolarla, pensò. Constance era cintura nera di aikido e per anni aveva tenuto delle dimostrazioni. Le sue mani avrebbero raggiunto parti e fatto cose che l’ipotetico assassino non avrebbe gradito.
«Conoscevate il nome della vittima prima di prendere l’arma?» domandò loro Constance.
Laura e Harry si scambiarono delle occhiate colme d’irritazione. Laura guardò l’orologio e disse: «Non era indispensabile. Non so gli altri ma io lo conoscevo. Dove vuole arrivare?»
«Semplice curiosità» rispose Constance allegramente. «Mi sembra così strano che una donna scelga una garrotta quando la sua vittima è tanto più grande di lei. Lei Laura quanto è alta, uno e settantatré, uno e settantasei? Jake è perlomeno uno e ottantacinque. Mi chiedevo se avesse provato a usare l’arma e non ci fosse riuscita, se fosse stata lei a far venire in mente a Jake di usarla in seguito per Beth.»
«Non sono nemmeno riuscita a trovarlo per tutto il giorno!» rispose Laura infuriata. «È rimasto chiuso con Rich o Gary o Alexander da qualche parte.»
Harry allontanò in modo brusco la sedia dal tavolo. «Se avete finito» disse sgarbatamente «avrei del lavoro da sbrigare» e uscì a grandi passi dalla stanza. Constance si voltò verso Laura che la guardava con astio.
«Pensavo di arrivargli di soppiatto alle spalle mentre era seduto, ma non ne ho mai avuto l’occasione.»
«Da quanto tempo lei e Harry siete sposati? Charlie sgranò nuovamente gli occhi. Laura avvampò di rabbia e contrasse le labbra.»
«Non sono affari suoi!»
«Ovviamente no» rispose amabilmente Constance, e i suoi occhi chiari e imperturbabili sostennero lo sguardo di Laura, mentre la consapevolezza della risposta rimasta in sospeso aleggiò tra loro finché Laura balzò in piedi e uscì di corsa dalla stanza.
«Cosa accidenti significa tutto questo?» le domandò Charlie a bassa voce, impressionato da come la moglie fosse riuscita a scuoterla tanto efficacemente, mentre lui no.
«Semplice curiosità. Mi chiedevo se stessero ancora dormendo insieme e la risposta è no.»
«Come lo sai?» le domandò scrutandola attraverso le fessure degli occhi.
«Lo so e basta» rispose. «Credo che Harry sia impotente, che non abbia nemmeno un briciolo di feromoni.»
«Dio mio!»
«Charlie, i segnali ci sono tutti» disse gentilmente. «Il modo in cui parla di Beth, in cui la guarda, in cui guarda me e tratta Laura. All’inizio pensavo fosse omosessuale, ma non credo che lo sia. Forse sarebbe più corretto definirlo asessuale. La moglie corre la cavallina, lui lo sa ma non fa nulla per impedirglielo. Laura lo tormenta con il suo atteggiamento, come quando ha tirato di nuovo fuori la storia dell’incontro tra lei e Milton sul tetto, o il fatto che abbia scelto appositamente un’arma che avrebbe implicato un contatto fisico con Jake. Se Harry cercasse di liberarsi di lei, Laura minaccerebbe di dirlo a tutti e lui morirebbe piuttosto che farlo sapere. E poi, tutte quelle montagne…» Constance sospirò. «Povero Harry. Laura avrà pure viaggiato con l’aereo della società, ma è stato Gary a mettere fine alla loro storia, non lei.»
Nel sentire quelle parole a Charlie andò di traverso il caffè. Constance lo guardò sorpresa. «Be’, è ovvio. Gary si garantiva la lealtà delle persone distribuendo loro delle quote di azioni, no? A lei non ne ha mai date, e da come si comporta direi che Laura è piuttosto risentita per il modo in cui Gary l’ha trattata. Credo le abbia detto che presto avrebbe dovuto affrontare un divorzio, e che le abbia confidato l’intenzione di voler usare Beth come accompagnatrice per le dimostrazioni a Smart House, un ruolo perfetto per Laura ma non per Beth. Oh, sì, è parecchio arrabbiata. E poi mi sembra evidente che non avrebbe mai cercato di sorprendere alle spalle un uomo. Si sarebbe avvicinata a Jake apertamente, gli avrebbe messo le braccia intorno al collo e poi avrebbe esclamato: "Preso!" non pensi, Charlie?»
«Hai detto che Harry non ha feromoni» disse cupamente. «Intendevi letteralmente nessuno? E come lo sai?»
«Da quell’aura verde carica di vibrazioni che avvolge la maggior parte della gente, da una piccola scossa qua e là, da un formicolio che si avverte alla punta delle dita quando ci si avvicina a loro. Naturalmente alcuni tipi di aura sono rosa, o azzurri, ma anche il verde è piuttosto comune. Harry invece non ne ha. Quella di Laura è color topo e molto compatta.»