Читаем La missione di Sennar полностью

«E sia» sospirò Megisto. «Sappi che sarà come sprofondare in un abisso. Spero che sarai abbastanza forte da sopportarlo.»

Un brivido percorse la schiena di Nihal. L’idea di tornare a essere quel che era qualche mese prima la terrorizzava, ma dai suoi occhi non trasparì alcun tentennamento.

Il vecchio incrociò le gambe e le catene tintinnarono. «La magia che rende Dola tanto forte è una potente formula proibita. Il suo nome è Fiamma Nera. Con questo incantesimo si dà vita a ciò che non ne ha. Una vita forte e possente, temprata dall’odio che il creatore sa infondervi. Ecco perché lo gnomo sembra immortale.»

«Non capisco» disse la ragazza, confusa.

«L’armatura di Dola, Nihal. È come un essere vivente invulnerabile. Non viene danneggiata neanche dai colpi più potenti ed è in grado di ripararsi da sola. La formula che ti insegnerò si chiama Ombra Inestinguibile e permette di penetrare ogni tipo di barriera difensiva e di infliggere ferite insanabili. Se la applicherai alla tua spada, sarai in grado di scalfire l’armatura di Dola. Però ti avviso: l’incantesimo non ti sarà sufficiente a batterlo. Se lo provassi su un uomo, o uno gnomo, o un fammin, morirebbero all’istante. Ma l’armatura di Dola non verrà uccisa dai tuoi colpi, semplicemente non sarà più inviolabile...»

«Quindi l’Ombra Inestinguibile ci metterà ad armi pari» lo interruppe Nihal.

«Non sarai mai ad armi pari con quell’essere, la sua forza è frutto della magia del Tiranno. Però anche il suo è un corpo fatto di carne, e con questo incantesimo potrai ferirlo.»

Nihal annuì. «Continua.»

«L’odio è in ognuno di noi, sepolto nel nostro animo, Nihal. Tu lo sai bene. Per evocare l’Ombra Inestinguibile devi fare appello alla sua forza. Quando l’avrai richiamato alla vita, sarai invasa da tutto il dolore che hai provato. Se saprai controllarne la potenza, allora padroneggerai l’incantesimo.»

Nihal non era sicura di aver capito. «Ma come funziona? Come mi devo comportare?»

«Non c’è altro che io possa spiegarti con le parole. Ora sta a te decidere se vuoi provare.»

«Che cosa succederà se fallisco?» chiese Nihal. Adesso aveva la voce incrinata dalla paura.

«Morirai» disse il vecchio in tono piatto.


Per prima cosa, Megisto fece evocare a Nihal la Lama di Luce, un incantesimo semplice che anche lei era in grado di fare con poco sforzo. Nella mano le apparve un fuocherello azzurrino.

«Bene» mormorò il vecchio. «Ora possiamo cominciare.»

Nihal sentì il cuore accelerare i battiti. Giunta al momento cruciale aveva paura, una paura fredda e autentica.

«Ripeti con me: Vrašta Anekhter Tanhiro.»

« Vrašta Anekhter Tanhiro » mormorò Nihal.

«Ancora: Vrašta Anekhter Tanhiro» ripeté Megisto. « Vrašta Anekhter Tanhiro. Continua, non smettere.»

« Vrašta Anekhter Tanhiro » gli fece eco lei.

«Concentrati sulla disperazione che hai provato nella tua vita. Ma attenta! Non perderti in essa, cerca di dominarla.»

Nihal vide lo sguardo cupo del vecchio fisso su di lei, poi chiuse gli occhi. Ripeteva quelle parole senza senso e pensava al passato. Era fin troppo vivo il ricordo di ciò che l’aveva fatta soffrire. Richiamò alla mente la morte di Livon, mentre la litania le affiorava sulle labbra come un canto ipnotico. Prima vide la fucina del padre, vuota e silenziosa. Poi vennero i rumori, il suono terribile della battaglia di quel giorno: le grida, il fischio delle asce che si abbattevano sulla gente di Salazar, il tonfo dei corpi che cadevano al suolo. Vrašta Anekhter Tanhiro. Vrašta Anekhter Tanhiro . Si sentì fluttuare. Il mondo scomparve e rimase solo un senso di calore alla mano.

La voce di Megisto le giunse come un’eco: «Immergiti, Nihal, immergiti...». All’improvviso la fucina si popolò. Da un lato c’era Livon, intento a frugare in una cassapanca. Poi apparve una ragazzina, le orecchie appuntite e spropositate, gli occhi grandi e languidi, una spada nera al fianco. Vrašta Anekhter Tanhiro, Vrašta Anekhter Tanhiro, Vrašta Anekhter Tanhiro...

Eccoli. Due fammin, armati d’ascia e spada. Irrompono, la guardano, ridono. Suoni di lame che si incontrano. Livon che le urla di andarsene. Vrašta Anekhter Tanhiro, Vrašta Anekhter Tanhiro. Livon combatte. Perché non fugge? Vai via! Scappa! Vrašta Anekhter Tanhiro, Vrašta Anekhter Tanhiro.

«Scendi ancora, Cavaliere. Controlla quello che senti e scendi...»

Nihal sa che non può finire bene, sa quel che sta per accadere e non vuole, non vuole! Basta, basta! Ma non può muoversi, non può fare nulla e allora strilla, lo chiama, gli grida di andare via. Vrašta Anekhter Tanhiro, Vrašta Anekhter Tanhiro, Vrašta Anekhter Tanhiro.

«Sì, Nihal, ci sei quasi!»

Перейти на страницу:

Все книги серии Cronache del mondo emerso

Похожие книги