Fece un respiro profondo e ricordò a se stesso che in quel momento tutto il pianeta era entusiasta della NASA e dello spazio. La vita extraterrestre non era più un argomento emozionante dal famoso "incidente di Roswell" del 1947, quando una presunta navicella spaziale aliena si era schiantata a Roswell, nel New Mexico. Ancora oggi quel posto era meta del pellegrinaggio di milioni di teorici della cospirazione degli UFO.
Negli anni in cui lavorava al Pentagono, Ekstrom aveva saputo che l'incidente di Roswell non era altro che una fallita missione militare avvenuta durante un'operazione segreta chiamata "progetto Mogul": il collaudo di un pallone sonda per spiare i test atomici russi. Un prototipo, durante il volo di prova, era finito fuori rotta per poi schiantarsi nel deserto del New Mexico. Purtroppo un civile aveva rinvenuto il relitto prima dei militari.
William Brazel, un tranquillo allevatore, notati in un campo del suo ranch alcuni brandelli di neoprene e lamine metalliche che non aveva mai visto in vita sua, immediatamente si era premurato di avvertire lo sceriffo. I giornali avevano pubblicato la notizia di quello strano ritrovamento, e l'interesse del pubblico si era acceso in fretta, alimentato dalla dichiarazione dei militari che il relitto non apparteneva a loro. I reporter si erano lanciati allora nelle indagini, mettendo seriamente a repentaglio la segretezza del progetto Mogul. Proprio quando sembrava che la questione delicata del pallone spia sarebbe stata svelata, era successo un fatto incredibile.
I media erano arrivati a una conclusione inattesa. Avevano deciso che quei frammenti di sostanze futuristiche potevano essere soltanto di origine extraterrestre, dovevano appartenere a creature più progredite dell'uomo. La smentita dei militari che si fosse trattato di un incidente interno doveva essere interpretata in un solo modo: la copertura dell'avvenuto contatto con gli alieni! Anche se sconcertata da quella nuova ipotesi, l'aeronautica aveva scelto di non guardare in bocca al caval donato. Aveva colto al volo la storia degli alieni e l'aveva assecondata: il sospetto che gli alieni visitassero il New Mexico era molto meno pericoloso per la sicurezza nazionale della possibilità che i russi subodorassero l'esistenza del progetto Mogul.
Per avvalorare la storia di copertura sugli extraterrestri, la comunità dell'intelligence aveva avvolto nella segretezza l'incidente di Roswell e aveva cominciato a organizzare "fughe di notizie" su contatti con alieni, recupero di navicelle spaziali e addirittura un misterioso "Hangar 18" nella base aerea Wright-Patterson di Dayton, dove il governo avrebbe conservato nel ghiaccio i corpi degli extraterrestri. Tutto il mondo aveva creduto a quella storia e la febbre di Roswell aveva spazzato il globo. Da quel momento in poi, ogni volta che un civile individuava per sbaglio un velivolo militare molto avanzato, la comunità dell'intelligence rispolverava la vecchia cospirazione.
"Quello non è un aereo, ma una navicella spaziale!"
Ekstrom si meravigliava che quel semplice inganno funzionasse ancora. Quando i media parlavano di un'improvvisa raffica di avvistamenti di UFO, al direttore della NASA veniva da ridere. Con tutta probabilità, un civile aveva avuto la fortuna di avvistare per un attimo uno dei cinquantasette veloci aerei da ricognizione privi di equipaggio dell'NRO, noti come Global Hawk: oblunghi, telecomandati, diversi da qualsiasi velivolo mai visto in cielo.
Ekstrom trovava patetico che innumerevoli turisti andassero in pellegrinaggio nel deserto del New Mexico per puntare sul cielo notturno la loro videocamera. Occasionalmente qualcuno, baciato dalla sorte, catturava "prove concrete" di un UFO: punti luminosi che fluttuavano in cielo con manovrabilità e velocità maggiori di qualsiasi apparecchio mai costruito dall'uomo. Ciò che queste persone non comprendevano, ovviamente, era che esisteva uno scarto di dodici anni tra quel che il governo costruiva e quel che il pubblico sapeva. Gli osservatori di UFO avevano semplicemente visto di sfuggita uno degli aerei statunitensi di prossima generazione prodotti nell'Area 51, molti dei quali erano frutto delle brillanti menti degli ingegneri della NASA. Naturalmente le autorità dell'intelligence non rettificavano mai questi equivoci; era di certo preferibile che il mondo leggesse di un altro avvistamento di UFO anziché scoprisse gli ultimi ritrovati dell'aeronautica militare.
"Ma tutto è cambiato, adesso" pensò Ekstrom. In poche ore, il mito della vita extraterrestre sarebbe diventato per sempre una realtà confermata.
«Direttore?» Un tecnico lo aveva seguito di corsa. «Una chiamata urgente nel PSC.»
Ekstrom si voltò con un sospiro. "Chi diavolo sarà, adesso?" Si diresse verso la cabina per le comunicazioni.
Il tecnico si affrettò al suo fianco. «I tizi che manovrano il radar nel PSC si erano incuriositi…»
«Ah, sì?» disse il direttore distrattamente.