— Che cosa vedete, principale? — domandò Segugio preoccupato.
— Vedo una costruzione in ferro battuto. E' molto interessante: ha tre gambe, legate insieme da un giro di ferro. In cima alla costruzione c'è un tetto bianco, apparentemente smaltato.
Segugio era sbalordito per l'abilità del suo padrone.
— Principale, — osservò, — se non sbaglio nessuno fino a questo momento aveva scoperto tetti smaltati.
— Noi saremo i primi, — continuò Carotino. — Un investigatore deve saper trovare ogni sorta di cose misteriose in una semplice camera da letto.
Marciarono nella direzione della costruzione in ferro battuto con il tetto bianco smaltato, non prima di essersi sdraiati per terra e di aver ascoltato con l'orecchio sul pavimento, per essere sicuri che nessun cavallo si aggirasse nelle vicinanze. Dopo una marcia di una decina di passi arrivarono sotto la costruzione di ferro, e ci arrivarono tanto sotto che il tetto si rovesciò.
Quale non fu la meraviglia e la sorpresa del valente investigatore e del suo valentissimo cane Segugio quando dal tetto piovve sulle loro teste e sulle loro spalle una doccia freddissima. Rimasero immobili per timore di altri danni e lasciarono colare pazientemente l'acqua sui capelli, sul viso, nel collo e nella schiena.
— Penso, — borbottò Carotino, scontento, — penso che si trattasse di un catino.
— Penso, — aggiunse Segugio, — si trattasse di un catino con molta, molta acqua, destinata alle abluzioni del mattino.
Carotino si alzò, imitato dal suo fedele aiutante. Scoprì senza difficoltà il letto, da cui distava un metro e mezzo, e vi si diresse dignitosamente, continuando a fare profonde osservazioni come questa:
— Nella nostra professione bisogna affrontare dei rischi; ci siamo lavati la testa con l'acqua del catino, ma in compenso abbiamo trovato il letto.
— Ci siamo molto, molto lavati la testa, — osservò per conto suo il cane.
Al quale, del resto, non arrise la fortuna: gli toccò di dormire sul tappeto, con la testa appoggiata alle pantofole del suo padrone. Carotino russò tutta la notte e si svegliò solamente con il primo raggio di sole.
— Segugio, al lavoro, — chiamò affettuosamente.
— Padrone, sono pronto, — rispose il cane, balzando a sedere sul mozzicone di coda che gli era rimasto dopo il disastro dello specchio.
Non si poterono lavare la faccia perché tutta l'acqua si era rovesciata. Segugio si accontentò di leccarsi i baffi, poi diede una leccatina anche alla faccia del suo padrone. Indi scesero entrambi in giardino e diedero inizio alle ricerche.
L'investigatore estrasse prima di tutto un sacchetto di quelli che si adoperano per giocare a tombola, con dentro i novanta numeri del lotto. Pregò il cane di dargli un numero. Segugio introdusse la zampa nel sacchetto e tirò fuori il numero sette.
— Dobbiamo fare sette passi a destra, — concluse l'investigatore, dopo aver riflettuto per qualche minuto.
Fecero sette passi a destra e andarono a finire in un cespuglio di ortiche.
Segugio si punse quel suo povero rimasuglio di coda. Carotino si punse il naso che in pochi minuti divenne rosso come un peperone; rosso.
— Ci dev'essere un errore, — ammise l'investigatore.
— Ci debbono essere molti, molti errori, — approvò tristemente Segugio.
— Proviamo un altro numero.
— Proviamo molti, molti altri numeri.
Questa volta uscì il numero trenta e Mister Carotino ne dedusse che dovevano fare trenta passi a sinistra.
Fecero i trenta passi e andarono a cadere nella vasca dei pesci rossi.
— Aiuto! Affogo! — gridava il celebre poliziotto privato.
— Eccomi, padrone, — rispose volenterosamente Segugio, e afferratolo per la collottola con i denti, in poche bracciate lo trasse in salvo.
Si sedettero sull'orlo della vasca a farsi asciugare gli abiti.
— Ho fatto una scoperta preziosa, — disse Carotino.
— Molto, molto preziosa, — approvò Segugio, — ma anche abbastanza umida.
— Immagino che i prigionieri siano fuggiti attraverso la vasca dei pesci rossi.
— Forse essi hanno scavato una galleria proprio sotto la vasca.
Fecero chiamare Pomodoro e gli chiesero di dare disposizioni perché si scavasse sotto la vasca: gravi indizi facevano supporre che i prigionieri se la fossero svignata da quella parte. Ma Pomodoro si rifiutò recisamente di rovinare la vasca. Carotino sospirò e scrollò il capo.
— Ecco la gratitudine del mondo, — disse, — io sto sudando lette camicie, anzi mi sto addirittura prendendo un bagno dopo l'altro, e invece di aiutarmi nel mio lavoro le autorità locali mi ostacolano con ogni mezzo.
Per fortuna passava di lì Ciliegino, come per caso, e l'investigatore gli chiese se conoscesse un'altra uscita dal parco che non fosse una galleria scavata sotto la vasca dei pesci rossi.
— Certamente, — rispose Ciliegino, — il cancello.
Mister Carotino riflette rapidamente e concluse che l'idea poteva essere buona. Ringraziò con calore il Visconte e, seguito da Segugio che non finiva di scrollarsi l'acqua di dosso, si diresse verso il cancello.
Дарья Лаврова , Екатерина Белова , Елена Николаевна Скрипачева , Ксения Беленкова , Наталья Львовна Кодакова , Светлана Анатольевна Лубенец , Юлия Кузнецова
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