«È proprio figlia tua», sospirò Carmen, ruotando i grandi occhi color topazio su Edward. «Un dono come il suo può venire solo da un padre particolarmente dotato».
«Credi a ciò che ti ha mostrato?», chiese Edward con espressione intensa.
«Senza il minimo dubbio», disse Carmen semplicemente.
Il volto di Eleazar era pietrificato dalla tensione. «Carmen!».
Carmen gli prese una mano e la strinse. «Per impossibile che appaia, quello che Edward ci ha raccontato è la verità. Lascia che la bambina te lo mostri».
Carmen sospinse Eleazar verso di me e fece un cenno a Renesmee. «Faglielo vedere,
Renesmee sfoderò un sorrisetto, evidentemente deliziata dall’accoglienza di Carmen, e toccò piano Eleazar sulla fronte.
«
«Che cosa ti ha fatto?», chiese Tanya, avvicinandosi cauta. Anche Kate avanzò lentamente.
«Cerca solo di raccontare la propria versione della storia», disse Carmen in tono conciliante.
Renesmee aggrottò la fronte, impaziente. «Guarda, per favore», chiese a Eleazar. La bambina tese una mano verso di lui e la lasciò sospesa a pochi centimetri dal suo viso, in attesa.
Eleazar le lanciò un’occhiata sospettosa e si voltò verso Carmen, in cerca d’aiuto. Lei annuì con fare incoraggiante. Eleazar fece un respiro profondo e inclinò il busto in avanti fino a che la sua fronte non toccò nuovamente la mano di Renesmee.
All’inizio fu percorso da un brivido ma non si mosse, gli occhi chiusi per favorire la concentrazione.
«Ah», mormorò riaprendoli, alcuni minuti dopo. «Ora capisco».
Renesmee gli sorrise. Lui esitò, poi le restituì un sorriso appena riluttante.
«Eleazar?», chiese Tanya.
«È tutto vero, Tanya. Non è un’immortale. Per metà è umana. Vieni a vedere tu stessa».
Prima Tanya e poi Kate, in silenzio e con circospezione, mi si pararono davanti. Assunsero entrambe un’espressione scioccata quando il tocco di Renesmee evocò la prima immagine, ma alla fine, proprio come Carmen ed Eleazar, apparvero del tutto conquistate.
Lanciai un’occhiata al viso tranquillo di Edward, chiedendomi se davvero fosse così facile. I suoi occhi dorati erano limpidi, senza ombre. Senza trucco né inganno, quindi.
«Grazie per aver ascoltato», disse piano.
«Ma c’è il
Non mi sorprese che capisse tutto così rapidamente. D’altronde, cosa poteva minacciare una famiglia potente come la mia se non i Volturi?
«Quando Bella ha visto Irina, quel giorno in montagna», spiegò Edward, «Renesmee era con lei».
Kate sibilò, gli occhi ridotti a fessure. «È stata
«No», sussurrò Tanya. «Qualcun altro...».
«Alice l’ha vista andare dai Volturi», disse Edward. Mi chiesi se gli altri notassero come trasaliva appena nel nominare Alice.
«Come ha potuto fare una cosa simile?», chiese Eleazar, ma a nessuno in particolare.
«Immaginate di aver visto Renesmee da lontano. Senza attendere la nostra spiegazione...».
Tanya ebbe uno sguardo torvo. «Non importa cosa può aver pensato. Facciamo parte della stessa famiglia».
«Ormai non possiamo fare più niente per rimediare alla decisione di Irina, è troppo tardi. Alice ci ha dato un mese di tempo».
Tanya ed Eleazar inclinarono la testa di lato. Kate aggrottò le sopracciglia.
«Così tanto?», chiese Eleazar.
«Verranno tutti. Servono dei preparativi».
Eleazar rimase senza fiato. «L’intera guardia?».
«Non solo la guardia», rispose Edward, la mascella tesa. «Aro, Caius, Marcus. Persino le mogli».
La sorpresa appannò lo sguardo dei quattro.
«Impossibile», disse Eleazar incredulo.
«L’avrei detto anch’io, due giorni fa», ribatté Edward.
Eleazar s’accigliò e quando riprese a parlare la sua voce uscì simile a un ringhio. «Ma non ha senso. Perché mettere in pericolo anche le mogli, oltre a se stessi?».
«Da quel punto di vista non ha senso, infatti. Secondo Alice, non c’è di mezzo soltanto la punizione per ciò di cui ci accusano. Pensava che tu potessi aiutarci».
«E cosa può esserci, oltre alla punizione?». Eleazar cominciò a misurare la stanza a lunghe falcate, verso la porta e ritorno, avanti e indietro, come fosse solo, lo sguardo corrucciato fisso sul pavimento.
«Dove sono tutti, Edward? Carlisle, Alice e gli altri?», s’informò Tanya.
L’esitazione di Edward fu quasi impercettibile. Rispose alla domanda solo in parte. «In cerca di amici che possano darci una mano».
Tanya si chinò verso di lui, tendendo le braccia. «Edward, per quanti amici riusciate a trovare, non possiamo aiutarvi a
Edward scosse la testa con decisione. «Non vi stiamo chiedendo di combattere e morire con noi, Tanya. Sai che Carlisle non pretenderebbe mai una cosa simile».