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Kate stava allontanandosi sul marciapiede illuminato dalle vetrine dei negozi. Con la mantella argentea strettamente avvolta sull’abito leggero, e le gambe lunghe rese ancora più slanciate dai tacchi altissimi dei sandali, pareva la versione, idealizzata per lo schermo, della pupa di un gangster. La luminosità delle vetrine la incorniciava proiettandone l’immagine nitida nella mente di lui; e fu allora che Breton vide, con la certezza che la scena fosse sbagliata, tre alberi crescere in mezzo alla strada, proprio tra le corsie del traffico dove non c’erano mai stati alberi. Erano olmi, ormai quasi privi di foglie, e un certo non so che nella disposizione dei rami nudi provocò in lui il desiderio di allontanarsi in preda a un senso di repulsione. Si accorse poi che i tronchi erano immateriali e che la luce dei fari delle auto li passava da parte a parte. Quel gruppo di alberi continuava a incutergli un senso di timore; eppure, nello stesso tempo, se ne sentiva attratto.

E intanto, Kate continuava ad allontanarsi, e una voce gli diceva che non poteva lasciarla girare sola di notte per la città vestita cosi. Combatté la stessa battaglia col suo orgoglio, poi si voltò per incamminarsi nella direzione opposta, pieno di disgusto verso se stesso, imprecando…

…un senso di dolorante vastità, un mutamento di prospettiva e parallasse, inimmaginabili transizioni in cui le curve dello spazio-tempo ondeggiano tra il positivo e il negativo, e l’infinito si apre al centro, minaccioso, illusorio, pungente…

Breton si aggrappò ai braccioli della poltrona e li strinse con forza finché l’ansito del suo respiro non si attenuò fino a spegnersi nel silenzio della stanza. Allora si alzò e si diresse al camino per caricare la vecchia pendola di quercia. Fuori, la neve aveva ricominciato a cadere a fiocchi piccoli, asciutti, simili a minuscoli spettri alla luce dei fari delle auto, oltre lo schermo degli alberi. La casa era piena di pazienti ombre scure.

Breton andò in cucina a preparare un po’ di caffè, e intanto la sua mente andava piano piano liberandosi dall’intontimento provocato dal viaggio. La perdita di energia nervosa che seguiva ogni viaggio era un altro degli aspetti caratteristici comuni alle escursioni nel passato; ma questa volta il consumo di energia era stato maggiore del solito. Mentre aspettava che l’acqua bollisse, si accorse, in ritardo, che il viaggio era stato diverso dagli altri, anche perché vi si era introdotto un elemento fantastico. Quegli olmi che spuntavano nel bel mezzo della Quattordicesima Strada lo avevano sorpreso, ma oltre all’assurdità della loro presenza lì, avevano qualche altra cosa che lo aveva colpito. Erano trasparenti come immagini proiettate su uno schermo luminoso. Tuttavia, l’arco irregolare formato dai rami era vero. Lo aveva visto da qualche parte, e aveva un significato… quale?

Quando il caffè fu pronto, aprì il frigo, ma non trovò né panna né latte. Il pensiero di bere solo caffè gli rivoltava lo stomaco, ma un’accurata ricerca nella cucina vuota gli rivelò che l’unico altro liquido disponibile era quello di un vasetto di sottaceti, dove alcuni cetriolini galleggiavano come reperti anatomici. Breton si versò una tazza di brodaglia nera, da cui si levavano spirali di vapore grigio, e tornò in soggiorno. Si accomodò in poltrona, bevve qualche sorso e pensò vagamente che doveva ricominciare a occuparsi del suo lavoro. Ma la penombra aveva ormai invaso la stanza, e lui era stanco. Una settimana di cure e di riposo non erano stati sufficienti a cancellare i postumi di una sbornia prolungata.

Breton si svegliò qualche ora dopo, quando ormai si era fatto buio. Una luce tenue, venata di viola, filtrava nella stanza da un lampione stradale, e le ombre degli alberi si agitavano sulla parete di fronte. Breton decise di uscire a mangiare. Mentre si alzava dalla poltrona, notò le ombre vacillanti dei rami sullo schermo grigio della televisione… e allora si ricordò dove aveva visto i tre olmi.

Nel corso di un servizio televisivo avevano trasmesso una diapositiva del luogo dove era stato trovato il cadavere di Kate… vicino a tre olmi.

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