Senza dubbio chiedere consiglio agli indiani era una cosa straordinaria. Se la cosa straordinaria avesse portato risultati, si sarebbe visto soltanto in seguito.
Anawak fece un sorriso amaro. Proprio lui…
Viveva da vent'anni a Vancouver, eppure sapeva poco degli indiani locali, perché in fondo non ne voleva sapere nulla. Solo di tanto in tanto sentiva una nostalgia indefinita per il suo mondo. Quella sensazione gli era penosa, così la combatteva strenuamente, per impedirle di crescere. Alicia lo aveva preso per un makah, ma lui, tutto sommato, si sentiva assolutamente inadatto a immergersi nei miti indigeni.
E Greywolf lo era ancora meno.
Greywolf era un ignorante!
E lui?
Così
Quel maledetto ginocchio! Lo rendeva pensieroso. E lui non voleva pensare! Non aveva bisogno che un'Alicia Delaware, con quei suoi modi da prima della classe, lo spingesse indietro, verso il mondo da cui era arrivato.
A chi poteva chiedere?
A George Frank!
Era uno dei capi che conosceva. Non viveva fuori dal mondo. A eccezione dei rapporti di lavoro e occasionalmente di una birra bevuta in compagnia, i bianchi e gli indiani non legavano particolarmente, ma non avevano neppure nulla gli uni contro gli altri. Era una coesistenza pacifica. Tuttavia, di tanto in tanto, nascevano delle amicizie. George Frank era meno di un amico, ma era pur sempre una conoscenza. Inoltre era un tipo simpatico, nonché
Anawak rifletté. Nel nord dell'isola i capi superiori erano chiamati
Era meglio evitare le espressioni indiane.
Poteva far visita a George Frank. Non viveva lontano: era poco distante dall'Wickaninnish Inn. Più ci pensava, più l'idea gli piaceva. Invece di aspettare la telefonata di Ford, poteva rompere il cerchio e vedere dove sarebbe arrivato. Sfogliò la guida alla ricerca del numero di Frank e lo chiamò.
Il
«Allora sei venuto per sapere qualcosa delle balene», disse Frank quando, una mezz'ora dopo, lui e Anawak si avviarono sotto i giganteschi alberi frondosi.
Anawak annuì. Il capo si grattò la fronte. Era un uomo piccolo, col volto pieno di rughe, gli occhi neri e un'espressione gentile. I capelli erano scuri come quelli di Anawak. Sotto la giacca a vento portava una T-shirt con la scritta SALMON COMING HOME.
«Voglio sperare che non ti aspetti da me qualche perla di saggezza indiana.»
«No.» Anawak era felice di quella risposta. «L'idea è stata di John Ford.»
«Quale?» sorrise Frank. «Il regista o il direttore dell'acquario di Vancouver?»
«Il regista credo sia morto. Vagliamo tutte le possibilità, magari nella storia sono già accaduti episodi simili.»