Johanson scosse la testa. «Provi a immaginare il nostro piccolo giochino da detective a parti invertite. Le domande vengono rivolte a noi. Specialmente a me, in quanto rappresentante della cosiddetta ricerca indipendente. La persona in questione, che è pure un libero ricercatore e consigliere della JNOC, adduce una curiosità scientifica su qualcosa. Naturalmente io sobbalzerei, ma non gli andrei a dire che abbiamo informazioni su quelle bestioline. Vorrei sapere che cos'ha scoperto
«Se le cose stanno così, in Giappone c'è lo stesso problema», disse Tina.
«Non abbiamo prove», insistette Stone. «Lei, dottor Johanson, non ha la minima prova che qualcun altro sia incappato in quei vermi.» Si chinò in avanti. La montatura dei suoi occhiali brillava. «D'informazioni di questo genere non ce ne facciamo nulla, dottor Johanson! La verità è che nessuno poteva prevedere la comparsa del verme, appunto perché non è mai comparso in nessun luogo. Chi non le dice che Matsumoto avesse esclusivamente un interesse scientifico?»
«Il mio istinto», disse Johanson impassibile.
«Il suo… istinto?»
«Mi dice anche che c'è molto di più. Anche i sudamericani hanno trovato il verme.»
«Ah, sì?»
«Sì.»
«Anche loro le hanno posto domande insolite?»
«Esatto.»
«Lei mi delude, dottor Johanson.» Stone storse la bocca in una smorfia ironica. «Pensavo fosse uno scienziato. Da quando le sue conclusioni si basano sull'istinto?»
«Cliff», disse Tina senza neppure guardarlo. «È meglio se tieni la bocca chiusa.»
Stone le lanciò uno sguardo sdegnato. «Io sono il tuo capo», abbaiò. «Se qui c'è una che deve tenere la bocca…»
«Basta!» Skaugen sollevò le mani. «Non voglio più sentire neanche una parola.»
Johanson osservò Tina, che riusciva a stento a trattenere la rabbia, e si chiese cosa le avesse fatto Stone. Tutta quella rabbia non poteva essere dovuta solo al caratteraccio del capo progetto. «Comunque sia, penso che il Sudamerica e il Giappone si tengano ben strette le loro informazioni», disse. «Esattamente come facciamo noi. In questo momento è molto più facile avere dati affidabili sull'analisi dell'acqua marina che sui vermi abissali. Per qualche motivo, l'acqua viene analizzata ovunque, mi è stato confermato da diverse fonti.»
«E cos'è stato trovato?»
«Sono state registrate concentrazioni di metano insolitamente alte nelle colonne d'acqua. Un fenomeno che rientra nel quadro che abbiamo delineato.» Johanson esitò. «Per quanto riguarda i giapponesi — scusi le frequenti intrusioni del mio istinto, dottor Stone — ho avuto una sensazione. Mi è sembrato che gli uomini di Matsumoto volessero farmi sapere la verità, ma si sentissero obbligati alla riservatezza. Tuttavia, se volete sapere la mia opinione, a nessun ricercatore indipendente e a nessun istituto verrebbe mai in mente di usare la tattica se, in gioco, c'è la vita di molte persone. Non ci sono motivi sostenibili per tenere riservate simili informazioni. Può accadere solo se…» Allargò le braccia e non finì la frase.
Skaugen lo guardò, aggrottando la fronte. «Se ci sono in gioco interessi scientifici», concluse. «Voleva dire questo?»
«Sì. Era quello che volevo dire.»
«Vuole aggiungere qualcosa al suo rapporto?»
Johanson annuì e prese un foglio dalla sua cartellina. «A quanto pare, solo in tre zone del mondo si registrano elevate concentrazioni di metano. In Norvegia, in Giappone e nella parte orientale dell'America latina. Ma c'è anche Lukas Bauer.»
«Bauer? Chi è?» chiese Skaugen.
«Uno scienziato che studia le correnti marine al largo della Groenlandia e lo fa usando dei drifter. Gli ho mandato un messaggio sulla nave. Ora vi leggo la risposta. 'Caro collega, il suo verme mi è sconosciuto ma, in effetti, in Groenlandia abbiamo registrato eccezionali fuoriuscite di metano. Nel mare si raggiungono grandi concentrazioni. Probabilmente esiste un legame con le discontinuità che stiamo osservando. Una brutta faccenda, se dovessimo avere ragione. Perdoni la scarsità di dettagli, ma sono straordinariamente impegnato. Le allego un file con un rapporto dettagliato di Karen Weaver, una giornalista che mi dà una mano e mi dà sui nervi. Per altre questioni si rivolga a lei all'indirizzo: kweaver@deepbluesea.com'
«A quale discontinuità si riferisce?»
«Non ne ho idea. A suo tempo, a Oslo, ho avuto l'impressione che Bauer fosse gentile, sì, ma un po' distratto. E alla sua e-mail non c'era allegato nessun file. Gli ho scritto di nuovo, ma finora nessuna risposta.»
«Forse dovremmo scoprire a cosa sta lavorando Bauer», disse Tina. «Bohrmann dovrebbe saperlo, no?»
«Credo che lo sappia la giornalista», disse Johanson.
«Karen…?»