Perché Johanson non rivelava a nessuno la sua teoria? L'aveva quasi fatto. Nella sua camera, parlando con Karen Weaver subito dopo la conferenza. Ma poi si era limitato a fare qualche allusione.
Judith fece una serie di telefonate, parlò brevemente con Peak a New York e guardò l'orologio. Era l'ora del rapporto di Vanderbilt. Lasciò la suite, percorse il corridoio e andò in una sala in fondo all'ala sud dello Château. Corrispondeva alla War Room della Casa Bianca e, come la sala riunioni, era a prova d'intercettazioni. L'attendevano Vanderbilt e due dei suoi uomini. Il vice direttore della CIA era appena tornato da Nanaimo in elicottero e sembrava ancora più sconvolto del solito.
«Possiamo metterci in contatto con Washington?» chiese Judith Li senza salutare.
«Potremmo», disse Vanderbilt. «Ma non servirebbe a niente…»
«Non faccia il misterioso, Jack.»
«… se ha intenzione di mettersi in contatto col presidente. Il presidente non è più a Washington.»
Nanaimo, Vancouver Island
Uscendo dall'ascensore con Sigur Johanson, Sue Oliviera incrociò nell'atrio Fenwick e Anawak.
«Da dove arrivate?» chiese, stupita.
«Siamo andati a fare una passeggiata.» Anawak le strizzò l'occhio. «Vi siete divertiti in laboratorio?»
«Idiota», borbottò Sue. «Sembra che ci siano piombati addosso i problemi dell'Europa. La gelatina nei granchi è la nostra vecchia conoscenza. Roche ha isolato un agente patogeno nascosto nei granchi.»
«
«Qualcosa del genere», rispose Johanson. «La mutazione della mutazione, per così dire. La nuova specie è infinitamente più tossica di quella europea.»
«Abbiamo dovuto sacrificare qualche cavia», aggiunse Sue. «Le abbiamo rinchiuse con un granchio morto e sono spirate tutte nel giro di qualche minuto.»
Fenwick fece involontariamente un passo indietro. «Quel veleno è davvero così contagioso?»
«No, mi puoi tranquillamente sbaciucchiare. Non si trasmette da uomo a uomo. Non abbiamo a che fare con un virus, ma con un'invasione batteriologica. Che tuttavia sfugge al controllo non appena la
«Granchi kamikaze», sentenziò Anawak.
«Il loro compito è portare i batteri sulla terra, come il compito dei vermi era portare i batteri nel ghiaccio», disse Johanson.
«Dopo crepano. Meduse, mitili, anche quella gelatina… Niente sopravvive a lungo, ma tutto adempie al proprio scopo.»
«Che sarebbe quello di danneggiarci.»
«Esatto. Anche le balene si comportano come attentatori suicidi», disse Fenwick. «Le aggressioni fanno di norma parte di una strategia di sopravvivenza, come la fuga. Ma una simile strategia non si è mai vista.»
Johanson sorrise. I suoi occhi neri scintillavano. «Non ne sarei così sicuro. Qui è evidente che qualcuno sta seguendo una strategia di sopravvivenza.»
Fenwick lo fissò. «Sembra quasi di sentire Vanderbilt.»
«
Judith Li
«Che vuol dire?» chiese Judith Li, mentre si sedeva. «Dov'è il presidente?»
«Sta raggiungendo l'Offutt Air Force Base nel Nebraska», disse Vanderbilt. «Sono comparsi banchi di granchi nella Chesapeake Bay e nel Potomac. Evidentemente superano il braccio di mare. Pare che alcuni abbiano raggiunto la terraferma a sud di Alexandria e Arlington, ma non abbiamo ancora la conferma.»
«E chi ha ordinato il trasferimento all'Offutt?»
Vanderbilt scrollò le spalle. «Il capo di stato maggiore alla Casa Bianca teme che la capitale possa subire lo stesso destino di New York», disse. «Lei conosce il presidente. Si è opposto con tutte le forze. Avrebbe preferito uscire e dichiarare guerra personalmente a quelle bestie disgustose, ma alla fine ha dovuto acconsentire al trasferimento. Si dedicherà a una sana vita campagnola.»
Judith Li rifletté. L'Offutt era la sede dello Strategic Command, che sovrintendeva all'arsenale atomico degli Stati Uniti, un luogo ideale per proteggere il presidente. Era nel mezzo della terraferma, lontano da tutti i pericoli che arrivavano dal mare. Da lì, il presidente poteva tenersi in contatto in videoconferenza col consiglio di sicurezza nazionale e sbrigare tutte le sue incombenze di governo. «È stata una decisione affrettata», disse con enfasi. «D'ora in poi, cose del genere le voglio sapere immediatamente, Jack. Se da qualche parte c'è qualcosa che mette la testa fuori dal mare, io lo voglio sapere subito. Anzi, voglio saperlo
«Dovremmo riuscirci», disse Vanderbilt. «Potremmo instaurare rapporti diplomatici coi capi locali dei delfini e…»
«Inoltre voglio essere immediatamente informata se a qualcuno viene l'idea di spedire il presidente all'Offutt.»
Vanderbilt rise. «Se posso fare una proposta…»