«Rambo» doveva il suo nome al film con Sylvester Stallone, quindi a motivi nient'affatto scientifici. Il ROV sembrava una versione più piccola del Victor 6000: aveva quattro telecamere, diversi propulsori per la stabilità a poppa e sui fianchi e due robusti bracci meccanici snodati. L'apparecchio raggiungeva al massimo ottocento metri di profondità, ma era molto apprezzato nel settore offshore. Nel giro di un quarto d'ora, Rambo era pronto a entrare in azione. In breve tempo, scivolò lungo il cono vulcanico verso la terrazza, collegato con la cabina di pilotaggio sull'
I bracci meccanici di Rambo iniziarono a spostare i detriti. All'inizio, sembrava che il robot potesse liberare l'aspiratore. Spostava le macerie l'una dopo l'altra, finché non incappò in una punta posta di traverso, che si era conficcata nella terrazza e schiacciava il tubo contro uno sperone di roccia. I bracci si muovevano avanti e indietro, si giravano, cercavano di spostare la roccia. Ma invano.
«Un automa non ce la può fare», affermò Bohrmann. «Non può sviluppare una forza sufficiente.»
«Ah, fantastico», sibilò Frost.
«E se i piloti ritirassero l'aspiratore?» azzardò Bohrmann. «Con la tensione, prima o poi si dovrà liberare.»
Van Maarten scosse la testa. «Troppo rischioso. Il tubo potrebbe strapparsi.»
Tentarono la sorte facendo collidere il robot col blocco da diverse parti. Intorno a mezzanotte, fu evidente che la macchina non ce l'avrebbe fatta. E i vermi, che spuntavano ovunque dall'oscurità, stavano tornando a occupare le zone ripulite.
«Non mi piace neanche un po'», grugnì Bohrmann. «Proprio qui, dov'è instabile. Dobbiamo cercare di liberare l'aspiratore, altrimenti la vedo nera.»
Frost aggrottò la fronte. Dopo un po', disse: «Bene. Allora la vedremo nera. E personalmente».
Bohrmann lo guardò con aria interrogativa.
«Ma sì. Nelle profondità marine è tutto nero, no? Voglio dire, se Rambo non ce la fa, c'è solo uno che ce la può fare. Sono quattrocento metri. Per quella profondità, a bordo abbiamo delle tute speciali.»
«Vuoi andare laggiù?» chiese Bohrmann, sbalordito.
«Naturalmente.» Frost distese le braccia, che scrocchiarono. «Dov'è il problema?»
15 agosto
Samantha Crowe aveva preso la risposta degli yrr come occasione per mandare negli abissi un secondo e più complesso messaggio. Conteneva informazioni sulla specie umana, sulla sua evoluzione e sulla sua cultura. Vanderbilt non ne era particolarmente felice, ma alla fine Samantha lo aveva convinto che ormai non era più possibile prendere un'altra direzione. Gli yrr erano sul punto di vincere la battaglia.
«Non è cambiato niente, continuiamo ad avere una sola possibilità», aveva detto. «Dobbiamo convincerli che siamo degni di esistere. Questo può accadere solo se raccontiamo il più possibile di noi stessi. Forse c'è qualcosa che non hanno preso in considerazione. Qualcosa che li porterà a ripensarci.»
«L'intersezione di due sistemi di valori», aveva azzardato Judith Li.
«Sì, per quanto piccola sia.»
Sue Oliviera, Sigur Johanson e Mick Rubin si erano seppelliti in laboratorio. Volevano costringere l'essere gelatinoso nella cisterna a dividersi e a disperdersi completamente. Erano in contatto costante con Karen Weaver e Leon Anawak. Karen aveva provvisto i suoi yrr virtuali di un DNA artificiale e aveva inserito un messaggero feromonico. Funzionava. Avevano dimostrato teoricamente che gli unicellulari, per fondersi, utilizzavano un odore, ma la gelatina rifiutava ogni cooperazione pratica. L'essere — per la precisione, la somma degli esseri — si era trasformato in un'ampia superficie ed era affondato sul fondo della cisterna.
Nel frattempo, Alicia e Greywolf analizzavano i filmati dei delfini, senza riuscire a vedere altro che lo scafo dell'
Judith Li sapeva che pure gli uomini migliori correvano il rischio di andare in tilt se, di tanto in tanto, non si prendevano una pausa. Si fece mandare le previsioni del tempo e chiese l'analisi della loro attendibilità. Tutto faceva credere che, fino al mattino successivo, il tempo sarebbe stato bello e senza vento. Già in quel momento, rispetto all'inizio della giornata, il moto ondoso si era notevolmente ridotto.