Senza dire una parola, Anawak si mise al suo fianco. Judith Li continuava a esaminare il bacino. Non fece caso al corpo penzolante di Roscovitz o, meglio, a ciò che ne restava. Con la coda dell'occhio, percepì un movimento sul fondo della vasca, andò al fondo del molo e scese lungo una scaletta. Anawak la seguì. Qualcosa aveva attirato la loro attenzione, qualcosa che si sottraeva al loro sguardo. Passarono a rispettosa distanza dal torso che aveva iniziato a diffondere uno sgradevole odore e sentirono gridare dalla parte opposta. Poi corsero intorno alla massa e quasi inciamparono in Kate Ann Browning.
La donna aveva gli occhi sbarrati ed era semisommersa dalla massa che si stava sciogliendo.
«Mi aiuti», disse Anawak a Judith Li.
Tirarono fuori la donna. La sostanza si staccava a fatica dalle sue gambe. A Judith Li quel corpo sembrava insolitamente pesante. Il viso splendeva, come se fosse laccato. Lei si chinò per osservare meglio.
Il busto di Kate Ann si sollevò.
«Merda!» Judith Li balzò indietro, mentre il volto della donna si deformava, come se lei fosse stata colta da un attacco epilettico. Kate Ann gettò in alto le braccia, aprì la bocca e poi la richiuse. Le sue dita si torcevano. Sbatté le gambe, piegò la schiena e scosse violentemente la testa.
Judith Li era una donna dura, però in quel momento avvertiva un terrore indicibile. Rimase immobile a fissare il cadavere vivente, mentre Anawak s'inginocchiava vicino alla donna con evidente disgusto.
«Jude», mormorò quindi lui. «Deve vedere.»
Combattendo contro il ribrezzo, Judith Li si avvicinò.
«Qui», disse Anawak.
Lei guardò il punto indicato. Lo strato luccicante che ricopriva il viso di Kate Ann cominciava a gocciolare…
Judith comprese. I fili appiccicosi che si stavano sciogliendo si stendevano sulle spalle e sulla gola della donna, sparivano nelle orecchie… «È entrato in lei», sussurrò.
«Quella sostanza sta cercando di prenderne il controllo», confermò Anawak. Aveva il volto grigio, uno straordinario cambiamento di colore per un inuit. «È verosimile pensare che stia strisciando nella sua testa per studiarla. Ma questa donna non è un cetaceo. Credo che quel po' di elettricità residua nel cervello stia reagendo al tentativo di presa di possesso.» Fece una pausa. «Potrebbe finire da un momento all'altro.»
Judith Li rimase in silenzio.
«Controlla tutte le funzioni del cervello», riprese Anawak. «Ma non riesce a controllare un essere umano.» Si alzò. «Kate Ann Browning è morta, generale. Quello che stiamo vedendo è la fase finale di un esperimento.»
Bohrmann guardò con aria scettica le mute nella piccola stazione d'immersione: involucri argentei con caschi di vetro, giunture segmentate e pinze. Erano appese in un grande container d'acciaio aperto e sembravano bambole senza vita che fissavano il nulla.
«Non pensavo che dovessimo andare sulla luna», disse.
«Gerhard!» Frost rise. «A quattrocento metri di profondità è come essere sulla luna. Hai voluto venire a tutti i costi, quindi non lamentarti.»
In effetti, Frost avrebbe voluto portare con sé van Maarten, ma Bohrmann aveva fatto notare che l'olandese conosceva meglio di tutti i sistemi dell'
«Inoltre non mi va di stare a guardare mentre lavorate sott'acqua», aveva aggiunto. «Sarete anche degli eccellenti subacquei, ma io conosco gli idrati.»
«Proprio per questo devi restare qui», aveva ribattuto Frost. «Tu sei il nostro esperto di idrati. Se ti dovesse succedere qualcosa, non ne avremmo altri.»
«E invece sì. Abbiamo Erwin. Ne sa quanto me. Addirittura di più.»
Nel frattempo, Erwin Suess era arrivato da Kiel.
«Un'immersione non è una passeggiata», aveva detto van Maarten. «Ha già fatto delle immersioni?»
«Diverse volte.»
«È mai stato in profondità?»
Bohrmann aveva esitato. «Fino a cinquanta metri. Un'immersione convenzionale con le bombole. Ma sono in condizioni eccellenti, e non mi ritengo uno stupido», aveva concluso, in tono orgoglioso.
Dopo averci riflettuto, Frost aveva detto: «Due uomini robusti basteranno. Porteremo delle piccole cariche esplosive e…»
«Ma siamo diventati matti?» aveva esclamato Bohrmann, terrorizzato. «Cariche esplosive?»
«Okay, okay!» Frost aveva sollevato le mani. «Vedo che senza di te non si farà nulla. Vieni anche tu. Ma non metterti a frignare se la situazione diventerà tosta.»