Era Susan! Stava nuotando verso di lui. Anawak le afferrò le mani e la tirò a bordo. Tossendo e ansimando, lei si lasciò cadere sul fondo del gommone. A una certa distanza, Anawak scorse le pinne dorsali di diverse orche, che, sollevando le teste nere, sembravano dirette verso il luogo del disastro.
Si muovevano come se fossero consapevoli della loro meta e questo ad Anawak non piaceva affatto.
Poi individuò Alicia, che reggeva fuori dall'acqua la testa di un giovane la cui tuta non si era gonfiata. Anawak avvicinò la barca alla studentessa e, aiutato da Susan, issò a bordo il giovane svenuto. Alicia strinse le mani di Anawak, ma rimase aggrappata al gommone e aiutò Susan a portare a bordo altre persone. Alcuni si avvicinavano con le proprie forze, allungavano le braccia e le due donne li aiutavano a salire. La barca si riempì in fretta; i superstiti si aggrappavano a essa con frenesia. Intanto Anawak continuava a perlustrare la superficie dell'acqua.
«Là ce n'è un altro!» gridò Susan.
Poco lontano galleggiava un corpo. Era a faccia in giù, ma, a giudicare dalle spalle larghe, si trattava di un uomo. Non aveva la tuta. Uno degli ambientalisti.
«Presto!»
Anawak si sporse oltre il parapetto, con Susan accanto. Presero l'uomo per le braccia e lo sollevarono.
Fu facile.
Troppo facile.
La testa dell'uomo cadde all'indietro, rivelando gli occhi ormai spenti. Anawak comprese perché era così leggero: era troncato alla vita. Gli mancavano le gambe e il bacino. Dal torso pendevano strisce di carne, arterie e viscere. Susan annaspò e lo lasciò andare. Il cadavere si rovesciò, sfuggi alla presa di Anawak e ricadde in acqua.
A destra e a sinistra, le pinne delle orche solcavano l'acqua. Erano almeno dieci, forse di più. Un colpo scosse lo zodiac. Anawak balzò al timone, diede gas e partì. Davanti a loro, tre dorsi imponenti uscirono dalle onde e s'inarcarono, Anawak virò di colpo. Le tre orche emersero. Altre due arrivavano dalla parte opposta, dirigendosi verso l'imbarcazione. Anawak fece un'altra virata. Sentiva gridare e piangere. Anche lui era preso da un terrore che lo attraversava come una corrente elettrica e gli faceva venire la nausea… Eppure una parte di lui guidava imperterrita lo zodiac, in uno slalom tra i corpi bianchi e neri che cercavano di sbarrargli la strada.
Da destra sentì qualcosa fracassarsi rumorosamente. D'istinto voltò il capo e vide la
Più tardi si sarebbe ricordato che era stato quel momento di disattenzione a determinare il suo destino. Se non fosse rimasto a guardare la grande nave, forse ce l'avrebbero fatta. Di certo avrebbe visto il dorso picchiettato di grigio, avrebbe scorto la balena emergere e sollevare la coda dall'acqua proprio nella loro direzione.
E invece, quando vide la coda piombare sibilando su di lui, era troppo tardi. Vennero colpiti sul fianco. Normalmente un urto simile non sarebbe bastato a ribaltare il gommone, ma stavano andando troppo veloci ed erano molto inclinati nella virata. Fatalmente, l'imbarcazione fu colpita proprio nel momento di massima instabilità. Venne scagliata in alto, per un momento si librò nel nulla, poi cadde su un fianco e si capovolse.
Anawak fu scaraventato fuori.
Volava. Volteggiava nell'aria. Poi finì contro la schiuma e l'acqua verde. Un attimo dopo era sott'acqua e sprofondava nel buio, senza orientamento, senza la percezione del sopra e del sotto. Fu attraversato da un gelo paralizzante. A fatica, si riscosse, riuscì a tornare in superficie, boccheggiando, poi finì di nuovo con la testa sott'acqua. Stavolta il gelo gli entrò nei polmoni. Fu preso dal panico. Batteva disperatamente i piedi e muoveva con frenesia le braccia, ormai completamente fuori di sé. Tossendo e sputando, riuscì ancora una volta a tornare in superficie, ma dell'imbarcazione non c'era traccia. Nel suo campo visivo entrò solo la costa, che si alzava e si abbassava. Si voltò, fu sollevato da un'onda e finalmente vide le teste degli altri. Ma non di tutti… Forse di una mezza dozzina. Da una parte c'era Alicia e dall'altra Susan. In mezzo, c'erano le nere pinne dorsali delle orche. Solcavano l'acqua attraverso il gruppo dei naufraghi, poi s'immersero. Una delle teste umane sparì sott'acqua e non riemerse più.
Una donna anziana vide l'uomo andare sotto e lanciò un grido. Sbatteva incontrollabilmente le braccia, come impazzita. Nei suoi occhi c'era orrore puro. «Dov'è la barca?» urlò.
Anawak nuotò verso di lei. La donna lo vide arrivare e gli tese le mani. «La prego», singhiozzò. «Mi aiuti.»
«Sì, sì», gridò Anawak. «Ma stia calma!»
«Sto annegando!»