Читаем Il quinto giorno полностью

Appoggiò le mani sul tavolo. «In linea di massima, costruirei la stazione», disse.

Skaugen e Tina lo guardarono, sbalorditi. Hvistendahl aggrottò la fronte, mentre Stone si appoggiò allo schienale con un'espressione di trionfo.

Johanson lasciò passare qualche secondo poi continuò: «Sì, la costruirei, ma solo dopo ulteriori ricerche del Geomar e dopo un suo nulla osta. Sulla creatura del video difficilmente avremo altre informazioni. Non sono nemmeno sicuro che ce ne dobbiamo occupare. Decisivo, invece, è comprendere quale effetto potrebbe avere sulla stabilità della scarpata continentale l'arrivo in massa di una specie finora sconosciuta di vermi che divora gli idrati. E anche i rischi per la stabilità che possono derivare dalle continue perforazioni. Finché tutto questo non sarà chiaro, il mio consiglio è congelare il progetto».

Stone serrò le labbra. Tina sorrise. Skaugen scambiò uno sguardo con Hvistendahl. Poi guardò Johanson negli occhi e annuì. «La ringrazio, dottor Johanson. Grazie per il suo tempo.»

Più tardi, quando Johanson aveva già caricato il suo fuoristrada e stava facendo un giro in casa per controllare che fosse tutto a posto, qualcuno bussò alla sua porta.

Era Tina. Aveva appena iniziato a piovere e lei aveva i capelli come incollati alla testa. «È andata bene.»

«Davvero?» Johanson si fece di lato per permetterle di passare. Lei entrò, si scostò i capelli bagnati dalla fronte e annuì. «In fondo, Skaugen aveva già deciso. Voleva solo la tua benedizione.»

«E chi sono io, per benedire i progetti della Statoil?»

«Ti ho già detto che hai un'ottima fama. Ma per Skaugen la questione va oltre. Dovrà assumersi delle responsabilità, e tutti gli esperti lavorano per la Statoil oppure sono in qualche modo collegati con le multinazionali, quindi devono essere considerati di parte. Voleva qualcuno che non giocasse sottobanco e tu sei fuori da questo vespaio e completamente disinteressato alla messa in opera della stazione.»

«Allora Skaugen ha congelato il progetto?»

«Finché il Geomar non avrà chiarito la situazione.»

«Accidenti!»

«Gli piaci.»

«Anche lui mi piace.»

«Sì, la Statoil si può considerare fortunata ad avere al vertice uno come lui.» Tina era rimasta nell'ingresso e teneva le braccia abbandonate lungo i fianchi. Benché fosse sempre in movimento e sicura di sé, in quel momento appariva stranamente indecisa. Frugò con gli occhi la stanza. «Dov'è il tuo bagaglio?»

«Perché?»

«Non volevi andare al lago?»

«Il bagaglio è in macchina. Hai avuto fortuna, stavo per uscire di casa.» La fissò. «Posso fare ancora qualcosa per te, prima di potermi tranquillamente ritirare nella mia solitudine? E ti assicuro che stavolta parto! Basta rinvii.»

«Non volevo fermarti. Volevo solo raccontarti cosa aveva deciso Skaugen e…»

«Molto gentile da parte tua.»

«E chiederti se la tua offerta è ancora valida.»

«Quale?» chiese lui, benché lo sapesse benissimo.

«Mi avevi proposto di venire con te.»

Johanson si appoggiò alla parete vicino al guardaroba. Improvvisamente si vide piombare addosso una montagna di problemi. «Ti ho anche chiesto che cosa ne pensa Kare.»

Tina scosse bruscamente la testa. «Non devo chiedere il permesso a nessuno, se è questo che intendi.»

«No, non intendevo questo. Semplicemente non voglio equivoci.»

«Non ce ne saranno», disse lei, convinta. «Se voglio andare al lago, è una decisione esclusivamente mia.»

«Non mi sembra il caso…»

L'acqua le scendeva dai capelli e le scorreva sul viso.

«Allora perché l'hai proposto?» chiese.

Già, perché? si chiese Johanson. Perché mi sarebbe piaciuto. Però una cosa così, senza mandare tutto all'aria. Non si sentiva minimamente obbligato nei confronti di Kare Sverdrup. Ma l'improvvisa disponibilità di Tina ad accompagnarlo al lago lo irritava. Fino a qualche settimana prima, tra loro c'erano state solo conversazioni sporadiche e appuntamenti a pranzo che facevano parte di un flirt recitato con ironia e privo di qualsiasi sbocco. Ma quello che stava accadendo non faceva parte della solita recita.

Di colpo capì che cosa lo disturbava. Nello stesso istante, comprese perché negli ultimi giorni Tina era stata così distratta nel lavoro.

«Se voi due avete dei problemi, lasciami fuori dal gioco», borbottò. «Capito? Puoi venire, ma io non sono qui per mettere Kare sotto pressione.»

«Forse la tua immaginazione si è spinta un po' troppo in là», disse Tina. «Va bene. Forse hai ragione. Lasciamo perdere.»

«Sì.»

«Devo riflettere.»

«Fallo.»

Una pausa di silenzio.

«Va bene», disse infine Johanson. Si chinò in avanti, le diede un bacio leggero sulla guancia e la spinse gentilmente fuori. Poi chiuse la porta alle loro spalle. Avrebbe fatto la maggior parte del tragitto col buio e sotto la pioggia, ma in fondo preferiva così. Avrebbe ascoltato Finlandia di Sibelius. Sibelius e le tenebre. Sarebbe stato perfetto.

«Ritorni lunedì?» gli chiese Tina, mentre si avviavano alla macchina.

«Forse domenica pomeriggio.»

Перейти на страницу:

Похожие книги

Безымянные
Безымянные

«Безымянные» – мистический триллер, захватывающая философская головоломка.Восемь героев оказываются за чертой жизни. Атмосфера таинственного загробного мира заставляет задаться вопросами: что действительно для нас важно и стоит усилий? Чего мы на самом деле боимся? Чем может пожертвовать человек, чтобы спастись от неизбежного? Лишь сквозь призму смерти можно в полной мере осознать ценность жизни. Миллионы людей ищут разгадку и мечтают понять, что же «там» – за чертой. Но как они поведут себя, когда в действительности окажутся «по ту сторону»?«Роман "Безымянные" – интересная смесь философии, стилистики Стругацких и Пелевина. Смелая попытка автора заглянуть в вечное "нигде". Если вы устали от заезженных до смерти сюжетов – загляните в ближайший книжный за "Безымянными"». – Генри Сирил, автор триллера «Сценарий».

Игорь Дмитриевич Озёрский

Триллер
1974: Сезон в аду
1974: Сезон в аду

Один из ведущих мастеров британского нуара Дэвид Пис признает, что его интерес к криминальной беллетристике был вызван зловещими событиями, происходившими в его родном Йоркшире — с 1975 до 1981 г. местное население жило в страхе перед неуловимым серийным убийцей — Йоркширским Потрошителем. Именно эти события послужили поводом для создания тетралогии «Йоркширский квартет», или «Красный райдинг» (райдинг — единица административно-территориального деления графства Йоркшир), принесшей Пису всемирную славу.«1974» — первый том тетралогии «Йоркширский квартет».1974 год. Ирландская республиканская армия совершает серию взрывов в Лондоне. Иэн Болл предпринимает неудачную попытку похищения принцессы Анны. Ультраправые из «Национального фронта» проходят маршем через Уэст-Энд. В моде песни группы «Бэй Сити Роллерз». На экраны выходят девятый фильм бондианы «Человек с золотым пистолетом» с Роджером Муром и «Убийство в Восточном экспрессе» по роману Агаты Кристи.Графство Йоркшир, Англия. Корреспондент криминальной хроники газеты «Йоркшир пост» Эдвард Данфорд получает задание написать о расследовании таинственного исчезновения десятилетней девочки. Когда ее находят зверски убитой, Данфорд предпринимает собственное расследование зловещих преступлений, произошедших в Йоркшире. Чем больше вопросов он задает, тем глубже погружается в кошмарные тайны человеческих извращений и пороков, которые простираются до высших эшелонов власти и уходят в самое «сердце тьмы» английской глубинки.

Дэвид Пис

Детективы / Крутой детектив / Триллер / Триллеры