“Che significa repubblica? E’ una parola di largo contorno e che dentro di s`i comprende libert`a da comizio e tirannide d’inquisitori di stato. Il governo dove impunemente si commettono misfatti quali soffersi io non pu`o dirsi libero, e tale invero non fu mai il nostro; e poi io sacrifico volentieri la libert`a passaggiera alla forza perenne, madre vera di durevole libert`a. Messere, voi pensate avere gettato un germe nel mio cuore, ed lui ha gi`a partorito da parecchio tempo il suo frutto; non pertanto grazie vi siano della proposta. Aiutatemi: quello che non fecero i cinque e i dieci anni, lo faranno i venti; le piaghe del vostro cuore saranno sanate; vi confidi il futuro. Voi mio maestro e mio duca dovete vivere, amare e governare”.
“Camminate la vostra via. Non vi trattenete a guardare i miei fati, io vi sovverr`o come e dovunque possa, ma non per vivere; se avessi intenzione di durare nella vita, il Bandino non conosce signore degno della sua servit`u, tranne uno solo, e questi `e il Bandino”.
Capitolo Nono
Michelangelo Buonarroti
Dante da Castiglione era giunto ai bastioni di San Miniato con mirabile arte condotti per industria del divino Michelangelo. Quantunque il Varchi[13] ci narri nel decimo libro delle sue
Non tutte quelle fortificazioni erano condotte a termine nel tempo di cui favelliamo, perocch'e mancassero i fossi, le vie coperte e simili altri accessorii; e poich'e il nemico stava a fronte, e di giorno in giorno si temeva l’assalto, cos`i non smettevano mai il lavorio di giorno o di notte. Dante salendo pel poggio si ferm`o un momento a contemplare un numero infinito di fiaccole scorrere di su, di gi`u, da tutti i lati, e al chiarore di questi fuochi ammir`o il solenne spettacolo di un popolo irrequieto per la propria difesa, pago, per mercede, del contento che l’opera stessa gli somministrava, senza secondi pensieri, senza idea comunque lontanissima di accordo, n`e anche per ombra dubbioso di potere perdere la prova, fidente in Dio, fidente nel suo braccio, affatto sublime; popolo vero insomma, non gi`a sozza, cupida, ignorante, iattante plebe e codarda; onde sospirando ebbe a dire: “Te felice, o popolo, se non ti fossi mai lasciato soverchiare dai tuoi eguali! Le mani che trattano la zappa meglio delle altre saprebbero reggere lo stato.”
Michelangelo Buonarroti, non vecchio ancora, che di poco oltrepassava il cinquantacinquesimo anno, di membra vigorose e spigliate, con quel suo impeto terribile si vedeva trascorrere veloce da un punto all’altro senza posare un momento; pareva lo spirito agitatore di tutto il popolo raccolto l`i; lo avreste detto per quel suo roteare fantastico il genio custode della citt`a.
Dante, comunque robustissimo uomo fosse, indarno si affaticava a raggiungerlo; ora se lo vedeva comparire sopra la testa, ora sotto i piedi, or lontano su i lati, sicch'e quasi stava per disperarsi. Da qualsivoglia parte Michelangelo si volgesse lasciava utili insegnamenti o esempi buoni o parole che poi diventavano sentenze tra quei popolani innamorati della sua virt`u. Giunto presso a certo parapetto non anche condotto a termine, parendogli che troppo tardassero a compierlo: