E quelli che s’attardarono a spiare dall’ombra, passando ora l’uno ora l’altro davanti alla porta e gettando un rapido sguardo obliquo nell’interno della casupola, poterono veder dapprima i tre, seduti a tavola col piccino, a cenare; poi, le due donne, inginocchiate a terra, curve su le seggiole, e padron Nino, seduto, con la fronte su un pugno appoggiato a uno spigolo della tavola gi`a sparecchiata, intenti a recitare il rosario; in fine, il piccino solo, il figlio della prima moglie, coricato sul letto matrimoniale in fondo alla camera, e la seconda moglie, la gravida, seduta a pi`e del letto, vestita, col capo appoggiato alle materasse, con gli occhi chiusi; mentre gli altri due, padron Nino e la gn`a Filippa, conversavano tra loro a bassa voce, pacatamente, ai due capi della tavola; finch'e non vennero a sedere su l’uscio, a seguitare la conversazione in un mormorio sommesso, a cui pareva rispondesse il lento e lieve sciabordio delle acque sulla spiaggia, sotto le stelle, nel bujo della notte gi`a alta.
Il giorno appresso
(на следующий день), padron Nino e la gn`a Filippa, senza dar confidenza a nessuno (падрон Нино и синьора Филиппа, ни на кого не обращая внимания;Il giorno appresso, padron Nino e la gn`a Filippa, senza dar confidenza a nessuno, andarono in cerca d’una cameretta d’affitto; la trovarono quasi in capo al paese, nella via che conduce al cimitero, aereo su l’altipiano, con la campagna dietro e il mare davanti. Vi fecero trasportare un lettuccio, un tavolino, due seggiole, e quando fu la sera vi accompagnarono Rosa, la seconda moglie, col piccino; le fecero chiudere subito la porta, e tutt’e due insieme, taciturni, se ne ritornarono alla casa delle «Bal`ate».