«Era ancora troppo specifico» spiegò Alexander. «Nel frattempo, prima di mostrare la versione definitiva, stavamo cercando di generalizzare il sistema. Ci servivano solo un paio di mesi in più. E comunque, per quanto riguarda le specifiche esigenze di Smart House, era già in funzione da maggio.»
«È questo il problema» disse Harry con rabbia. «Dovrebbe essere personalizzato per ogni cliente o azienda e questo significa costi e tempo. Pochi mesi? Penso che ci vorrà un anno o più per metterlo a punto.»
«Lei crede che possa non aver registrato la presenza di un intruso quella sera?» gli domandò Charlie.
«Certo, specialmente dal momento che Gary aveva un sistema di comando manuale. Avrebbe potuto disattivare tutto. Stiamo parlando di un sistema che controlla l’intera casa, il terreno circostante, la serra, e il computer portatile può attivare o disattivare qualsiasi funzione rientri nel sistema principale.»
«Qualcuno potrebbe essere salito dalla spiaggia» disse Maddie con un accenno di disperazione.
«Maddie, basta!» esclamò Milton, ma il suo tono era gentile. «Sappiamo tutti che non è entrato nessuno quella sera!»
«E perché escludere la spiaggia?» domandò Charlie con aria pensosa.
«Perché ci troviamo su un promontorio, e con l’alta marea non si riesce ad approdare» spiegò Milton. «C’è un’insenatura racchiusa tra scogliere rocciose, ma con l’alta marea è assolutamente impraticabile. La polizia ha ispezionato anche quella zona.»
Charlie si voltò verso Bruce. «Prima ha menzionato il tetto. In che modo qualcuno sarebbe potuto arrivare lassù?»
Bruce guardò Harry, l’uomo che collezionava scalate in montagna, ma sviò subito lo sguardo. «Oggi ho esaminato la parete di pietra sul retro della casa. Si può scalare» disse Bruce. «Un buon arrampicatore potrebbe arrivare fino al tetto da lì.»
Harry annuì. «È vero. Anch’io l’ho studiata, ma da un’angolatura diversa. Non solo un buon arrampicatore, ma praticamente chiunque. Ti ricordo però, Bruce, che una volta sul tetto si deve comunque superare uno scanner e attraversare dei sensori a pavimento.» Il tono di Harry era pungente. «Certo, Gary, Rich o qualcun altro avrebbero potuto disattivare il sistema di sicurezza ma non l’hanno fatto. Esiste una registrazione dei movimenti che avrebbe sicuramente mostrato la presenza di un intruso. Non cerchiamo di convincerci che uno sconosciuto possa aver eluso il sistema di sicurezza, che abbia avuto il tempo di impararne il funzionamento e riprogrammarlo.»
«Secondo la mia esperienza» intervenne tranquillamente Charlie «ogni azione compiuta da un soggetto in un ambiente chiuso viene sempre notata da qualcuno, anche in una casa grande come questa.»
«La polizia ci ha fatto ricostruire quanto è successo quella sera già molte volte» sbottò Laura. «Sono stufa marcia di ripensare a tutto quanto, a chi era dove e a che ora. Nessuno ha visto niente.»
«Penso che la gente veda più di quanto si renda conto al momento. La polizia ha accettato le vostre dichiarazioni perché non era al corrente del gioco, ma io sì. Scommetto che vi tenevate d’occhio l’uno con l’altro. Se lo aveste ammesso davanti alla polizia sarebbe sembrato un atteggiamento sospetto, ma ora potete confessarlo liberamente. Propongo di ricostruire le varie fasi del gioco così come si è svolto a maggio. Ripercorrere le stesse azioni potrebbe stimolare la memoria in un modo che il semplice parlarne non potrebbe mai riuscire a fare.»
«No!» esclamò Maddie, e si alzò di scatto. Cercò a tentoni il tavolo e, scontrato il bicchiere di vino, si lasciò ricadere sulla sedia fissandolo inorridita. «Guardi cos’ho fatto. Guardi cosa mi ha fatto fare!»
«Non ha partecipato al gioco allora, e di sicuro non sarà costretta a partecipare stavolta» la rassicurò gentilmente Constance.
«Nessuno dovrà partecipare» disse Laura Westerman. «Se quel dannato computer verrà riacceso me ne andrò via» e guardò il marito con un’aria torva. «Non sono nemmeno un’azionista. Non sono obbligata ad accettare nulla.»
«Ma abbiamo bisogno di lei» protestò Charlie. «Il voto di Mrs Elringer deve passare a lei. Non è andata così la volta scorsa?»
«È stato Gary a insistere» rispose seccamente Laura. «Non dava a nessuno la possibilità di scegliere. C’è un’altra cosa che dovrebbe sapere riguardo a Gary: nessuno osava mai contraddirlo. Nessuno! Voleva giocare il suo folle gioco e tutti hanno detto: "Bene, uccidiamoci a vicenda per finta!". Se avessi rifiutato Harry me l’avrebbe rinfacciato per mesi! È soddisfatto? Temo che lei non abbia questo tipo di potere su di noi.»
«Certo che no» le rispose in tono conciliante. «Né lo vorrei un simile potere.» Charlie li guardò con aria meditabonda. «Confesso che sto ancora cercando di capire come mai avete acconsentito a tutto questo, come mai avete giocato per avere i voti.»