Vi fu un lungo silenzio. Alla fine Jake si schiarì la voce. «Era un’assemblea importante. Gary, Rich, Alexander e un paio di altre persone della società stavano lavorando sui sistemi informatici di Smart House riguardo alla possibilità di utilizzare un’intelligenza artificiale, e sembrava che fossero arrivati a una svolta. Altri soci però consideravano le ricerche un vero pozzo senza fondo che in breve avrebbe prosciugato le risorse finanziarie della compagnia. È un tipo di ricerca che avrebbe bisogno di sovvenzioni statali, di ingenti somme di denaro di cui una società piccola come la nostra non può disporre. Era un incontro importante quindi, e la tentazione di acquisire abbastanza voti per influire sulla decisione finale è stata irresistibile per molti di noi.»
«E Gary era pronto a rischiare tanto?» domandò Charlie. «Avrebbe accettato un voto contrario? Una decisione che lo avrebbe obbligato a sospendere la ricerca?»
«Non correva alcun rischio!» gridò Alexander. «Sapeva che se i soci avessero colto la possibilità che veniva offerta loro avrebbero visto cosa era riuscito a compiere in questa casa. Aveva realizzato la maggior parte dei progetti ai quali aveva cominciato a lavorare, e quel fine settimana avrebbe provato che era sulla strada giusta. Chi riuscirà a collegare un computer digitale a un computer analogico attraverso un sistema globale e parallelo che sia al contempo logico diretto e obiettivo diretto diventerà l’eroe informatico del secolo. Gary lo stava facendo!»
«Ci saranno in ballo un mucchio di soldi» disse Charlie.
Jake scoppiò in una risata e posò energicamente il tovagliolo sul tavolo. «Un mucchio di soldi non rende affatto l’idea, Charlie. È per questo che non abbiamo preso in considerazione il fatto che lo avesse ucciso uno di noi. Naturalmente è questo ciò di cui lei sta parlando, di un omicidio commesso da uno di noi. Vede, Gary era la gallina dalle uova d’oro, e sebbene nessuno di noi abbia le sue capacità intellettive, a questo tavolo non ci sono nemmeno degli idioti. In questa fase stiamo rivedendo tutto il lavoro svolto da Gary, in parte correggendone ed eliminandone i difetti con l’aiuto di Alexander e di altri che, inizialmente scettici, ora sono dei veri sostenitori del progetto. Se riusciremo a venire fuori da questa situazione, i sistemi informatici di questa dannata casa varranno molti soldi, un mucchio di soldi, e quel sabato pomeriggio, molte ore prima della morte di Gary, non c’era una sola persona che non si fosse resa conto di questo. Insomma, Charlie, è questo il dilemma.»
«Allora non dovrebbero esserci obiezioni alla mia proposta di simulare nuovamente il gioco, giusto per vedere se qualcuno nota qualcosa di diverso rispetto ai ricordi precedenti.»
Bruce spinse indietro la sedia. «D’accordo. Spostiamoci in soggiorno a bere il caffè e ad ascoltare le regole del gioco, proprio come la volta scorsa. Laura, hai intenzione di tirarti indietro?»
Laura gli lanciò un’occhiata sprezzante. «Dico sul serio, se quel computer viene riacceso me ne vado.»
«Non useremo il programma del gioco» la rassicurò Charlie. «La mia proposta è che sia io a svolgere la funzione del computer. Ci trasferiamo in soggiorno? Vi dirò cosa ho in mente mentre beviamo il caffè.»
8
Il servizio da caffè era sulla credenza e questa volta ognuno si servì da solo. Charlie aspettò che si fossero seduti tutti poi disse: «Ho chiesto a Mrs Ramos di procurarmi queste matite e questi taccuini.» Su un tavolino c’erano una pila di blocchetti gialli e un portapenne di peltro pieno di matite. Charlie li prese, e mentre cominciava a distribuirli domandò affabilmente: «A proposito, di chi è stata l’idea di cancellare il gioco dalla memoria del computer?» Nessuno rispose. «Proverò a porre la domanda in un altro modo» disse. «È accaduto prima che arrivassero i poliziotti, durante o dopo?»
«Dopo» rispose Alexander. «Erano già andati via.»
«Capisco. Quindi, mentre erano qui, vi siete semplicemente limitati a non dire una parola riguardo al gioco e al tabulato dei movimenti registrati.» Terminò di distribuire i taccuini e sprofondò in una poltrona scura come la notte. Era così soffice, così comoda, quasi sensuale, tanto che dovette resistere all’istinto di accarezzarne il bracciolo. «Dove vi trovavate quando fu presa la decisione di cancellare tutto ciò che aveva a che fare col gioco?»
«Nella biblioteca» rispose Alexander. «Dicevano che avrebbero mandato qualcuno da Portland, un investigatore speciale, e che dovevamo restare tutti qui finché non ci avesse interrogato. Abbiamo indetto una riunione, ma non sapevamo quale fosse la nostra posizione legale, cioè quella della società.»
Charlie annuì con aria comprensiva. «Immagino. Quindi vi siete seduti al grande tavolo per le riunioni, da dove Mrs Ramos ha preso i taccuini, credo, e qualcuno ha detto: "Sbarazziamoci di ogni prova che riguardi il gioco". È andata così?»