Harry aprì il foglio su cui aveva annotato qualcosa e lesse quanto aveva scritto. «Nostra camera da letto. Ascensore per la sala della colazione. Non riesco a lavorare. Maddie e Bruce litigano. Laboratorio di Alexander per cinque minuti. Scale per salire al pianoterra e prendere qualcosa da bere in giardino. Mi avvio verso la nostra camera, vedo Laura che sta salendo, cambio idea e vado in biblioteca. Quando Milton ritorna, io esco, do un’occhiata alla sala tv poi salgo in camera e lì rimango.»
«Ha fatto caso asili orari?»
«No.»
«Come è salito l’ultima volta, a piedi o in ascensore?»
«L’ascensore era occupato. Ho usato le scale.» La sua voce era talmente monotona da sembrare meccanica.
«Ha sentito ridere Gary?»
«No.»
Se Charlie fosse rimasto deluso o meno dallo stringato resoconto di Harry non lo diede a vedere. Si voltò verso Beth, ma prima che le chiedesse di cominciare a parlare Harry intervenne nuovamente.
«Ho dimenticato una cosa. Quando stavo uscendo dalla mia stanza per scendere al piano di sotto ho visto salire Beth. Ho richiuso la porta un minuto e quando l’ho riaperta lei era entrata nella sua stanza.» Harry si strinse nelle spalle. «Se può servire a qualcosa.»
Charlie annuì con serietà. «Tutto può servire. Beth?»
«Ecco chi era» disse Beth a bassa voce. «Charlie, lei non si rende conto dell’atmosfera che si respirava quella sera. Tutti che si nascondevano per non farsi vedere, porte che si aprivano e si chiudevano, gente che svaniva nel nulla.»
«Sto cominciando a farmene un’idea» replicò. «Lei si trovava nella sala tv, vero? E poi?»
Beth diede uno sguardo al foglio. Le parole erano tali scarabocchi che a stento riusciva a decifrarle. Fece il resoconto dei suoi spostamenti di quella sera, prima nella sala tv, poi nella sua camera e infine nuovamente nel seminterrato. «Ero nella sala tv quando Bruce entrò, e poco dopo sentimmo la risata di Gary e un odore di cloro e popcorn. Andai in cucina a bere un bicchiere d’acqua e tornai a vedere il film» terminò di raccontare Beth.
Charlie scrutò il volto dei presenti. «Qualcun altro ha sentito l’odore di popcorn o cloro nella sala tv, nella biblioteca o in qualunque altra stanza?»
«Milton, lei l’ha sentito?» gli domandò Charlie.
«Sì. Sembrava che Gary avesse lasciato aperta la porta del giardino. Se resta aperta anche solo per un minuto l’odore del cloro penetra dappertutto, e quella sera era misto a quello dei popcorn.» Dal tono Milton sembrava leggermente spazientito, ma poi si raddrizzò sulla sedia e disse: «Erano le undici passate, perlomeno le undici e dieci o e un quarto. A quell’ora ero ritornato in biblioteca.» Rivolse a Charlie uno sguardo acuto. «Questo non era emerso prima.»
Charlie si era già voltato verso Maddie. «Lei è l’ultima» disse gentilmente. «Dopodiché potremo riposarci un po’.»
Maddie scosse la testa. «Non finché non avrà trovato l’assassino di mio figlio. Solo allora potremo riposare.» Il busto della donna era perfettamente eretto e le conferiva un aspetto quasi regale. «Non mi ci vorrà molto. Quella sera sono andata a sdraiarmi in camera per circa mezz’ora, poi ho preso l’ascensore e sono scesa giù. Mi sono messa a parlare con Bruce in cucina e di sicuro non abbiamo discusso animatamente né fatto molto rumore.» Lanciò ad Harry un’occhiata severa.
«Ho sentito come ti ha chiamato» replicò Harry con una punta di rabbia. «Vuoi che ripeta la conversazione che ho sentito prima di andarmene disgustato?»
Maddie sollevò leggermente la testa. «Mia madre diceva che non si può credere a una sola parola riportata da chi origlia. Non stavamo litigando.» Poi, rivolta a Charlie: «Dalla cucina sono ritornata nella sala tv a guardare il film. Cominciavo a sentirmi stanca, così decisi di andarmene a letto… e sa già cosa ho trovato quando ho chiamato l’ascensore.»
«Sì, lo so» disse Charlie, radunando energicamente i fogli. «Grazie a tutti e, per favore, consegnatemi i vostri appunti. Potreste scoprire che questa discussione ha risvegliato nella vostra memoria altri particolari che prima non ricordavate. Se dovesse succedere vi prego di farmelo sapere. Naturalmente dovrò parlare di nuovo con voi, ma questa volta lo farò singolarmente.»
10
Uscirono tutti velocemente senza scambiare una parola ed evitando di incrociare gli sguardi. Alexander si dileguò in un attimo. Harry e Laura salirono le scale insieme senza parlarsi né toccarsi. Nessuno prese l’ascensore.