Jake parve sorpreso da quella domanda. «Maledettamente intelligente» rispose dopo un istante. «So che da quando siete arrivati Bruce ha fatto ben poco sfoggio delle sue doti intellettive, ma le assicuro che non aveva molto da invidiare all’intelligenza del fratello, e questo è certo.» Beth stava per dire qualcosa, ma Jake le prese la mano. «Un momento, c’è una cosa che va detta. Gary ha creato seri problemi emozionali o mentali a tutti quelli con cui è venuto a contatto.» Beth cercò di tirare via la mano ma Jake la trattenne. «In tutti questi anni vi ho osservati tutti quanti, quando eravate insieme a lui» disse. «Non sono cieco. Ha trasformato Maddie in una specie di serva sciocca. Anche Maddie invece è una donna molto intelligente. Suo marito lavorava all’ENIAC molti anni fa, e lei collaborava con lui. Maddie si è sempre tenuta aggiornata, ma Gary l’ha trasformata in una brava massaia con la farina sulle guance e la torta di mele nel forno. Era quella la madre che voleva, ed è ciò che Maddie è diventata per amor suo. Rich e Alexander lavoravano al progetto di Smart House
Beth continuava a dare dei piccoli strattoni per cercare di liberare la mano. Quando Jake si voltò a guardarla, la sua espressione non era più dura e irrigidita dalla tensione, ma piuttosto confusa e quasi ferita. Uno spasmo percorse il muscolo della guancia di Jake. «Perché non l’hai lasciato? Non l’hai lasciato sul serio, non hai divorziato?»
Di colpo Beth smise di tentare di liberare la mano. Un sentimento di grande confusione le attraversò il volto, e rispose allo sguardo di Jake fissandolo a sua volta. Jake lasciò la presa e infilò le mani in tasca.
«Scusa» le disse. «La mia domanda è fuori luogo.» Guardò prima Charlie e poi la grande distesa dell’oceano. «Il punto è che sapevo perfettamente cosa stava accadendo, lo sapevamo tutti, ma nessuno sì è tirato indietro. Nessuno poteva andarsene. In un modo o nell’altro Gary ha saputo trattenerci. A volte, quando si stava con lui, era come essere avvolti da un vortice di idee. Non semplici speranze o illusioni campate in aria, ma idee che potevano funzionare, che potevamo vedere realizzate. Noi eravamo consapevoli del fatto che nemmeno in un milione di anni avremmo avuto quelle intuizioni. Per alcuni era questa l’attrattiva principale di Gary. Era una persona stimolante e dinamica, ci faceva sentire migliori di quanto eravamo, migliori di quanto pensavamo di essere. Per quanto fossimo in gamba, lui era sempre molto più avanti rispetto a noi. Sapevamo che era irraggiungibile, e forse era proprio questo che ci attraeva, il fatto di sapere che eravamo nello stesso gruppo, che stavano accadendo grandi cose e altre ancora più grandi sarebbero accadute. Ci faceva compiere cose impossibili e, per Dio, era proprio questo il suo fascino! Anche quando a un certo punto ci siamo accorti che stava rovinando le nostre vite, lo abbiamo comunque lasciato fare.»
All’inizio le parole gli uscirono calme e misurate, poi il suo tono si fece sempre più affannato, infine la sua voce perse intensità fino ad arrivare quasi a un sussurro. «Se mai dovessi incontrare qualcuno come lui, scapperei il più lontano possibile. Se oggi Gary ritornasse in vita, conoscendo i suoi sogni, i suoi progetti, le idee che non aveva ancora nemmeno cominciato a sviluppare…» All’improvviso Jake smise di parlare, il volto pallido ed emaciato rivolto verso il mare. «Faremmo tutti esattamente le stesse cose» terminò la frase senza alcuna intonazione.
«Di nuovo dentro al sogno» sussurrò Beth.
Jake si scosse, la guardò e annuì. «Di nuovo dentro al sogno finendo per amare e odiare ogni minuto di quell’avventura. Riprendiamo la passeggiata.»
Beth annuì. In silenzio, ignorando Charlie e Constance, si allontanarono l’uno accanto all’altra senza alcun contatto fisico.
«Bene, bene» disse Charlie, e subito tacque nel vedere un poliziotto in uniforme che si avvicinava. Era Howie, l’agente che poco prima aveva relazionato Charlie nell’ufficio di Gary.
Il ragazzo accennò un saluto militare, arrossì e si bloccò prima di aver terminato il movimento. «Il capitano mi ha incaricato di dirvi che tra qualche minuto spareremo dei colpi di pistola per verificare se dall’interno si sente il rumore dello sparo.» E quasi senza volere terminò la frase dicendo: «Signore.»
Charlie annuì con serietà, Constance trattenne un sorriso e ritornarono a Smart House mano nella mano.
«Pensavo che potremmo piazzare qualcuno in varie stanze e vedere cosa succede» disse Dwight Ericson quando entrarono in casa. «Con le tende tirate e le porte chiuse per ricreare il più possibile le stesse condizioni della scorsa notte. D’accordo?» Dwight non aspettò la risposta. «Ho già spiegato agli altri cosa faremo, pensavano di dover tenere le porte aperte.»