Читаем Le fontane del Paradiso полностью

Morgan ammiccò rapidamente. Aveva riflettuto poco sulla questione. Gli sembrava ovvio che riarrotolare il filamento fosse un problema banale a paragone del problema di mandarlo giù. Senza dubbio non serviva altro che un semplice argano elettrico, con le modifiche necessarie per controllare un materiale così sottile e di spessore variabile, però sapeva che nello spazio non si poteva dare niente per scontato, e quell'intuizione, soprattutto l'intuizione di un ingegnere abituato a lavorare a terra, poteva risultare ingannevole.

Vediamo: terminata la prova, tagliamo l'estremità collegata a terra e Ashoka comincia a riarrotolare il filamento. Ovviamente, a prescindere dalla forza applicata, quando tira il capo di una corda lunga quarantamila chilometri non succede niente per ore. Occorreva mezza giornata perché l'impulso raggiungesse l'altro capo e il sistema cominciasse a muoversi nel suo insieme. Per cui bisogna tenere costante la tensione… Oh!

— Qualcuno ha fatto un po' di calcoli — continuò la donna — e ha scoperto che quando il filo si metterà in moto avremo diverse tonnellate di peso dirette verso la stazione a mille chilometri l'ora. E l'idea non è piaciuta a nessuno.

— Comprensibile. Cosa vogliono che facciamo?

— Che programmiamo un rientro a velocità più bassa, con una quantità di moto totale sotto controllo. Se dovesse succedere il peggio potrebbero ordinarci di ultimare il recupero all'esterno della stazione.

— E questo ritarderà l'operazione?

— No. Abbiamo elaborato un piano d'emergenza per trasportare il tutto fuori dalla camera d'equilibrio in cinque minuti, se fosse necessario.

— E potrete recuperare l'argano con facilità?

— Naturalmente.

— Spero che abbiate ragione. Quel minuscolo filo da pesca costa un sacco di soldi, e voglio usarlo ancora.

"Ma dove?" si chiese Morgan, fissando il disco della Terra che cresceva lentamente. Forse era meglio completare prima il progetto su Marte, anche se questo significava diversi anni d'esilio. Quando l'impianto di Pavonis fosse stato pronto, la Terra sarebbe stata costretta a seguire l'esempio, e lui non dubitava che, in un modo o nell'altro, si sarebbero scavalcati gli ultimi ostacoli.

Allora l'abisso che fissava in quel momento sarebbe stato colmato, e la fama guadagnata da Gustave Eiffel tre secoli prima sarebbe risultata del tutto eclissata.

<p>28</p><p>La prima discesa</p>

Per almeno altri venti minuti non c'era niente da vedere. Eppure, tutti quelli che non erano di servizio al centro controllo erano già fuori, a scrutare il cielo. Anche Morgan stentava a resistere a quell'impulso, e continuava a incamminarsi verso la porta.

L'ultimo Remoto di Maxine, un bel giovanotto sotto la trentina, gli stava sempre a pochi metri. Sulle sue spalle erano montati gli strumenti consueti del suo lavoro: due telecamere (quella di destra riprendeva in avanti, quella di sinistra all'indietro) e, sopra, una piccola sfera non molto più grande d'un pompelmo. L'antenna all'interno della sfera compiva operazioni molto brillanti a una velocità di migliaia al secondo, ed era già puntata sul satellite di comunicazione più vicino nonostante tutti gli spostamenti del giovane che la portava. E all'altro capo del circuito, comodamente seduta nell'ufficio del suo studio, Maxine Duval vedeva attraverso gli occhi del suo alter ego lontano e sentiva con le sue orecchie; in compenso non congelava in quell'aria glaciale. Questa volta le toccava il lato migliore della faccenda, ma non era sempre così.

Morgan aveva accettato la sua proposta con una certa riluttanza. Sapeva che si trattava di un'occasione storica, e si era fidato della promessa di Maxine: — Il mio uomo non ti starà fra i piedi. — Ma era anche perfettamente conscio di tutte le cose che potevano andare per il verso storto in un esperimento così rivoluzionario, specialmente durante gli ultimi cento chilometri di discesa nell'atmosfera. D'altro canto, sapeva che Maxine avrebbe presentato sia il fallimento che il trionfo senza il minimo sensazionalismo.

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Сергей Трофимович Алексеев

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Ассистентка
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Для кого-то восемнадцать - пора любви и приключений. Для меня же это самое сложное время в жизни: вечно пьющий отец, мама в больнице, отсутствие денег для оплаты жилья. Вся ответственность заработка резко сваливается на мои хрупкие плечи. А ведь я тоже, как все, хочу беззаботно наслаждаться студенческой жизнью, встречаться с крутым парнем, лучшим гонщиком в нашем университете. Вот только он совсем не обращает на меня внимания... Неугомонная подруга подкидывает идею: а что, если мне "убить двух зайцев" одним выстрелом? Что будет, если мне пойти работать в ассистентки к главному учредителю гонок?!В тексте нецензурная лексика!

Агата Малецкая , Вячеслав Петрович Морочко , Мария Соломина , Юлия Оайдер

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