Gli abitanti di Porto Lowell si erano ormai abituati a vedere la strana coppia passeggiare ogni giorno per le strade della cittadina, e la gente non si affollava più per vederli. Quando non era orario di scuola, Quiicc di solito raccoglieva intorno a sé un gruppo di giovani ammiratori che volevano giocare con lui, ma quel giorno era un po’ più presto del solito, e la popolazione infantile era ancora nel recinto scolastico. Insomma non c’era nessuno in vista, quando Gibson e il suo amico imboccarono la Broadway. Ma poco dopo comparve in lontananza la figura familiare di Hadfield in giro per la sua ispezione quotidiana, come sempre accompagnato dai suoi gatti.
Era la prima volta che Topazio e Turchese s’incontravano con Quiicc, e la loro calma aristocratica fu messa a dura prova. Fecero del loro meglio per dissimulare l’agitazione alla vista dello sconosciuto rivale, ma tirando il guinzaglio andarono a nascondersi dietro le gambe di Hadfield. Quiicc invece non li degnò neppure di un’occhiata.
«Che serraglio!» disse Hadfield ridendo. «Non credo che Topazio e Turchese siano molto contenti di avere un rivale. Da tanto tempo regnano qui soli e indisturbati, che credono che questo posto spetti soltanto a loro.»
«Ancora nessuna notizia dalla Terra?» domandò Gibson con una certa ansia.
«A proposito della vostra richiesta? Quanta premura! L’ho spedita soltanto due giorni fa. Sapete anche voi con quanta rapidità si muovono le cose laggiù. Passerà almeno una settimana, prima che si possa avere una risposta.»
La Terra era sempre
«Francamente non vedo che cosa c’entri la Terra» disse Gibson. «Dopo tutto non si tratta di un problema importante come potrebbe essere quello di stanziare le somme necessarie per la costruzione di nuove astronavi. Infine sono già qui, e se non torno risparmio loro un sacco di seccature!»
«Non potete immaginare come diventino complicati questi semplici argomenti dettati dal più elementare buonsenso per i grandi manipolatori della politica terrestre» disse Hadfield. «Eh, no, mio caro! La burocrazia dove la mettete? Lo sapete che ogni cosa deve seguire un suo iter burocratico?»
Gibson era convinto che Hadfield di solito non parlasse con quel tono sprezzante dei suoi superiori diretti, e provò quella particolare soddisfazione che si ha sempre quando ci è concesso di condividere una confidenza fatta spontaneamente. Era un nuovo segno che il Presidente si fidava di lui e lo giudicava un alleato. Se era così, perché non osare di parlargli dei due argomenti che in quel momento gli stavano tanto a cuore: il
Lo rimandò talmente che alla fine fu la stessa Irene a affrontare l’argomento direttamente, senza dubbio spinta da Jimmy che il giorno seguente informò Gibson sull’esito della conversazione tra padre e figlia. Dalla faccia di Jimmy fu facile capire quale fosse stato il risultato, prima ancora che il ragazzo parlasse.
La richiesta di Irene doveva essere stata un colpo duro per Hadfield, il quale era sicuramente convinto di aver sempre dato alla figlia tutto quanto lei potesse desiderare. Ne aveva quindi avuto il disinganno comune a tutti i genitori. Però aveva accolto la cosa con calma, e non c’erano state scene. Hadfield era un uomo troppo intelligente per assumere l’atteggiamento assurdo del padre offeso. Si era limitato a dare ragioni chiare e convincenti dell’impossibilità per Irene di andare sulla Terra prima di aver compiuto i ventun anni. Per quel giorno, aveva già deciso di rimpatriare per una lunga vacanza, durante la quale avrebbero fatto insieme il giro del vecchio mondo. Questo significava aspettare ancora tre anni.
«Tre anni!» si lamentò Jimmy. «È come dire tre secoli!»
Gibson comprendeva benissimo lo stato d’animo del ragazzo, ma cercò di fargli notare il lato positivo della situazione.
«In fondo non è poi un’eternità. E per quell’epoca tu avrai terminato i tuoi studi e sarai già in grado di guadagnare più di tanti altri della tua età. Vedrai come passa presto il tempo.»
Ma le parole consolatrici non dissiparono affatto la tetraggine di Jimmy. Gibson stava per aggiungere che per fortuna su Marte il tempo veniva ancora calcolato secondo il tempo terrestre, e non già secondo l’anno marziano che sarebbe stato di 687 giorni, ma non gli parve il caso, e si limitò invece a chiedere:
«Che cosa ne pensa in complesso Hadfield della vostra decisione? Irene gli ha parlato di te?»
«Credo che Hadfield non ne sappia ancora niente.»