Читаем Morire dentro полностью

Sfortunatamente non possediamo le lettere immaginarie che egli dettava a se stesso senza mai spedirle. Caro signor Kierkegaard: sono assolutamente d’accordo con la vostra celebre massima che stabilisce un parallelo tra «l’assurdo» e il fatto «che con Dio tutto è possibile», e che dichiara: «L’assurdo non è uno dei fattori che possono essere differenziati nella sfera appropriata dell’incomprensibile: non coincide con l’improbabile, l’inaspettato, l’inatteso». Nelle mie personali esperienze con l’assurdo… Caro Mr. Shakespeare: Come vi siete espresso alla perfezione quando avete detto: «Amore non è amore se cambia quando un mutamento trova, o cede a chi lo rinnega». Tuttavia il vostro sonetto pone la domanda: se l’amore non è amore, allora che cos’è quel senso di intimità che può, così assurdamente e inopinatamente, essere distrutto da una bagatella? Se voi poteste suggerire qualche modo esistenziale alternativo di rapportarsi agli altri che… Dal momento che sono effimere, frutto di impulsi erranti, e spesso e volentieri incomprensibili, non possiamo accostarci con soddisfazione a questo tipo di comunicazioni che Selig talvolta produce al ritmo di un centinaio all’ora. Caro signor Giudice Holmes: nella sentenza Southern Pacific Co. contro Jensen, 244 U.S. 205, 221 (1917), avete decretato: «Mi rendo conto senza esitazione che i giudici legiferano e debbono farlo, però sono in grado di comportarsi così soltanto saltuariamente; sono relegati tra le petizioni macrocosmiche e quelle microcosmiche». Questa splendida metafora non mi riesce completamente chiara, devo confessarlo, e…


Caro signor Selig:

la condizione presente del mondo e della vita intera è malata. Se fossi un dottore e mi venisse chiesto il mio parere, risponderei: «Inventate il silenzio».

Vostro affezionatissimo

Soeren Kierkegaard (1813–1855)


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