Читаем Morire dentro полностью

Qui. Date un’occhiata. Osservate me. Le mie ferventi frenetiche effusioni d’amore. Leggetele tutte, che me ne frega? Donna, Elsie, Magda, Mona, Sue, Lois, Karen. Pensavate che io fossi un tipo sessualmente carente? Credete che la mia adolescenza zoppicante mi abbia precipitato in un’età adulta incapace di trovare donne? Tra quelle cosce io stavo inseguendo la mia vita. Cara Connie, che notte selvaggia è stata quella! Cara Chiquita, il tuo profumo indugia ancora nell’aria. Cara Elaine, quando mi svegliai quella mattina avevo sulle mie labbra il sapore di te. Cara Kitty, io…

Oh, Dio santo! Kitty. Cara Kitty, ho tante cose da spiegarti che non so neppure da che parte cominciare. Tu non mi hai mai capito, e io non ho mai capito te, e di conseguenza l’amore che ho avuto per te era destinato a portarci a un brutto momento presto o tardi. La progressiva incapacità di comunicare ha completamente avvolto la nostra relazione, ma siccome tu eri diversa da qualunque persona io abbia mai conosciuto, veramente e qualitativamente diversa, io feci di te il centro delle mie fantasie e non potevo accettarti com’eri, ed ero costretto a martellarti, martellarti, martellarti, finché… Oh, Dio mio! È troppo penoso. Maledizione, come sarebbe a dire che leggete la posta di un altro? Ma non avete neanche un po’ di decenza? Non posso farvi vedere questa roba. Il giro è finito. Fuori! Fuori! Fuori tutti Cristo, fuori!

20

C’era sempre il pericolo di essere sorpreso. Lui lo sapeva che doveva stare all’erta. Quella era un’epoca di cacciatori di streghe, nella quale chiunque si differenziava dalle norme della comunità veniva scovato e bruciato sul rogo. C’erano spie dappertutto, a caccia del segreto del giovane Selig, alla ricerca della spaventosa verità che lo riguardava. Anche la signorina Mueller, la sua insegnante di biologia. Una donna grassa e tozza, piccoletta, sui quaranta, una faccia da funerale e le occhiaie nere; simile a un’attivista di una qualche sconosciuta setta segreta portava i capelli tagliati brutalmente corti, la nuca che mostrava sempre una peluria corta e ispida frutto di una recente rasatura, e ogni giorno arrivava in classe con un grigio grembiule da laboratorio. La signorina Mueller era molto addentro nel settore dei fenomeni extrasensoriali e occulti. Naturalmente, non si usavano frasi come "molto addentro" nel 1949, quando David Selig frequentava le sue lezioni, ma lasciamo passare l’anacronismo: lei era in anticipo sui suoi tempi, una hippie nata troppo presto. Scavava veramente dentro l’irrazionale, lo sconosciuto. Aveva visto in sogno la sua strada (insegnamento di biologia alle superiori) ed era, in fondo, quella che percorreva. Quello che la infiammava, davvero, erano cose come la telepatia, chiaroveggenza, telecinesi, astrologia, tutto il bagaglio della parapsicologia. Le provocazioni anche minime erano più che sufficienti per distoglierla dalla lezione del giorno, lo studio del metabolismo o del sistema circolatorio o quel che era, e lanciarla in uno dei suoi sogni preferiti. Della sua generazione fu la prima a possedere l’I Ching. Aveva trascorso un po’ di tempo all’interno di scatole a energia orgonica. Credeva che la Grande Piramide di Gizah contenesse rivelazioni divine per l’umanità. Aveva cercato verità molto profonde sulla via dello Zen, della semantica generale, degli esercizi di capacità visiva di Bates, della lettura di Edgar Cayce. (Con quanta facilità posso indovinare le successive tappe della sua ricerca, finito l’anno della mia personale esposizione al suo contatto! Lei dev’essersi dedicata alla Dianetica, a Velikovsky, Bridey Murphy, e Timothy Leary, ed essere finita, nella vecchiaia, come un guru in qualche nido d’aquila a Los Angeles, imbottita di psilocibina e peyotl. Povera stupida ingenua meschina vecchia cagna.)

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