Finisci a palazzo. Quanto tempo? Quanto occorrerà perché i medici di corte modifichino la chimica del reale corpo, rendendolo adatto a ospitare il feto? Lascia perdere, Friday; non lo sai e non devi saperlo. Quando lei è pronta, vi piazzano tutte e due sui tavoli operatori e ti aprono le gambe e tirano fuori il feto da te e lo infilano dentro di lei, intanto che è ancora piccolo e non dà problemi.
Dopo di che ti pagano un premio da favola e tu te ne vai. Il Primo Cittadino ti ringrazia? Probabilmente non di persona.
Ma forse in incognito, se… Piantala Friday! Non sognare a occhi aperti. Conosci la verità. A una lezione dell’addestramento di base, una delle lezioni di orientamento di Boss…
31
Durante il tragitto fino a Botany Bay rimuginai di continuo sull’idea, cercando di trovarci qualche pecca. Mi tornò in mente il caso classico di J.F. Kennedy. Il suo presunto assassino era stato ucciso (ammazzato) troppo in fretta anche solo per un’udienza preliminare. Poi c’era il dentista che aveva sparato a Huey Long, e pochi secondi dopo si era suicidato. E un’infinità di agenti, ai tempi della lunga Guerra Fredda, erano sopravvissuti quanto bastava per completare la missione, dopo di che erano finiti, «per caso», sotto veicoli in movimento.
Ma l’immagine che si ripresentava in continuazione al mio cervello era così antica da essere quasi mitica: una spiaggia deserta, e il capo dei pirati che dirige la sepoltura del tesoro. Il buco viene scavato, ci entrano gli scrigni colmi di bottino; e gli uomini che hanno scavato vengono uccisi; e i loro corpi danno una mano a riempire il buco.Sì, sono melodrammatica. Ma stiamo parlando del
Mi ringrazierà per aver migliorato la sua linea di discendenza? Oppure seppellirà le mie ossa nella segreta più profonda?
Non prenderti in giro, Friday; sapere troppo è un delitto capitale. In politica lo è sempre stato. Se avessero avuto intenzione di trattarti come si deve, non saresti incinta. Quindi sei costretta a presumere che non ti tratteranno come si deve
Era ovvio cosa dovessi fare.
Quello che non era ovvio era come farlo.
Il fatto che il mio nome non si trovasse sull’elenco dei passeggeri che scendevano ad Avamposto non mi pareva più l’errore di un impiegato.
La sera dopo, all’ora del cocktail, rintracciai Jerry e gli chiesi di ballare con me. Era un valzer classico, il che portò il mio viso abbastanza vicino al suo da poter conversare in privato. — Come va lo stomaco? — mi chiese lui.
— Le pillole blu funzionano — gli assicurai. — Jerry, chi lo sa, a parte te e me?
— Guarda, è strano. Sono stato talmente occupato che non ho trovato il tempo di annotare niente sulla tua cartella clinica. Gli appunti sono nella mia cassaforte.
— Sì? E il tecnico di laboratorio?
— Era pieno di lavoro. I test li ho fatti io.
— Perbacco. Secondo te è possibile che quegli appunti vadano persi? Che si brucino, magari?
— Sulla nave non bruciamo mai niente. Dà fastidio all’addetto agli impianti d’aerazione. Facciamo a pezzettini e ricicliamo. Non temere, ragazza mia. Con me il tuo piccolo segreto è al sicuro.
— Jerry, sei un vero amico. Tesoro, non fosse stato per la mia cameriera, forse avrei attribuito a te questa paternità. La mia prima sera sulla nave… ricordi?
— Impossibile che dimentichi. Ho avuto un attacco acuto di frustrazione.
— Avere una cameriera alle calcagna non è un’idea mia. Me l’ha affibbiata la mia famiglia, e mi sta attaccata come una sanguisuga. Si direbbe che i miei non si fidino di me semplicemente perché sanno di non potersi fidare… come tu sai benissimo. Sapresti trovare il modo di sfuggire alla sua tutela? Mi sento molto arrendevole. Con te. Con un uomo di cui mi fido, un uomo che conosce i miei segreti.
— Uhm. Devo rifletterci. Il mio alloggio, no. Per arrivarci bisogna attraversare il quadrato ufficiali e un’altra ventina di cabine. Occhio, arriva Jìmmy.