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Siamo dalla parte sbagliata del lago! Ho visto i ricordi di Arya attraverso di te, e mi sono appena resa conto che non è questo il posto giusto. Chinò la testa contro il petto mentre un'altra sventagliata di frecce sibilava verso di loro. La sua coda si dibatte per il dolore quando venne colpita. Non posso continuare così! Mi fanno a pezzi!


Eragon rinfoderò Zar'roc ed esclamò: «I Varden sono dall'altra parte del lago. Dobbiamo passare sotto la cascata!» Si accorse con terrore che gli Urgali sull'altra sponda del Kóstha-mérna erano quasi arrivati alla meta.


Gli occhi di Murtagh andarono all'immane diluvio che sbarrava loro la strada. «Non ce la faremo mai con i cavalli, nemmeno se riuscissimo a restare in piedi.»


«Ci penserò io a convincerli» ribatte Eragon. «E Saphira porterà Arya.» Le grida e i muggiti degli Urgali fecero nitrire di rabbia Fiammabianca. L'elfa oscillò sulla sella, ignara del pericolo. Murtagh scrollò le spalle. «Sempre meglio che farsi sventrare da questi mostri.» Si affrettò a tagliare le corde che reggevano Arya sulla sella di Fiammabianca, ed Eragon prese l'elfa mentre scivolava a terra.


Sono pronta, disse Saphira, e si preparò, le zampe davanti poggiate a terra. Gli Urgali in avvicinamento esitarono, senza capire le sue intenzioni.


«Ora!» gridò Eragon. Lui e Murtagh issarono Arya sul dorso di Saphira, poi le infilarono le gambe nei nodi scorsoi che sostituivano le staffe. Nel momento stesso in cui ebbero finito, Saphira dispiegò le ali e si alzò in volo sul lago. Gli Urgali ulularono di rabbia nel vederla fuggire e scoccarono una scarica di frecce che rimbalzarono sul suo ventre. I Kull sull'altra sponda raddoppiarono il passo per raggiungere la cascata prima di lei.


Eragon dilatò la mente per entrare nei pensieri spaventati dei cavalli. Usando l'antica lingua, disse loro che se non nuotavano attraverso la cascata, sarebbero stati uccisi e mangiati dagli Urgali. Anche se non capirono tutto quello che disse, gli animali ne colsero il senso, e tanto bastò. Fiammabianca e Tornac scrollarono la testa, poi si gettarono sotto la cascata fragorosa, lanciando alti nitriti quando l'acqua li percosse sul dorso. Cominciarono a nuotare, lottando per tenere la testa fuori dall'acqua. Murtagh rinfoderò la spada e balzò dietro di loro; scomparve sotto la spuma ribollente, per riemergere poco dopo, sputacchiando.


Gli Urgali erano alle spalle di Eragon; sentiva i loro passi crepitare sulla ghiaia. Con un selvaggio grido di guerra, si tuffò dietro Murtagh, chiudendo gli occhi un attimo prima che l'acqua gelida lo colpisse.


Il peso terribile della cascata gli piovve sulle spalle con una potenza inaudita; il suo boato indifferente gli riempì le orecchie. Fu trascinato sul fondo, dove si sbucciò le ginocchia contro il letto roccioso del lago. Fece leva con le gambe e schizzò fuori dall'acqua con tutto il torso, ma prima che riuscisse a prendere una boccata d'aria, la cascata lo spinse di nuovo sotto. Non riusciva a vedere altro che una bianca macchia indistinta mentre la spuma gli vorticava intorno. Cercò freneticamente di raggiungere la superficie, per espandere i polmoni in fiamme, ma riuscì a fare appena una bracciata e il diluvio gli impedì di risalire. Il panico prese il sopravvento, ed Eragon cominciò a dibattersi, lottando contro l'acqua. Appesantito da Zar'roc e dai vestiti bagnati, affondò di nuovo, incapace di pronunciare le antiche parole che lo avrebbero salvato.


All'improvviso una mano forte lo afferrò per il collo della tunica e lo trascinò fuori dall'acqua. Il suo salvatore fendeva il lago con rapide e potenti bracciate. Eragon sperò che fosse Murtagh e non un Urgali. Raggiunsero la spiaggia di ciottoli ed Eragon prese a tremare violentemente: tutto il suo corpo era scosso da terribili spasmi,


Un fragore di combattimento proruppe alla sua destra; si volse, aspettandosi una carica di Urgali. I mostri sulla riva opposta cadevano sotto una pioggia di frecce scagliate dai crepacci che costellavano la rupe. Decine di Urgali già galleggiavano a pancia in su nell'acqua, trafitti da molti dardi. Quelli sulla stessa riva di Eragon subivano la stessa sorte: non potevano riunirsi, né ritirarsi da quella posizione scoperta, poiché schiere di guerrieri erano comparse alle loro spalle, dove il lago incontrava la parete della montagna. L'unica cosa che impedì al Kull più vicino di avventarsi su Eragon fu la pioggia costante di frecce: gli arcieri 'invisibili sembravano decisi a dare del filo da torcere agli Urgali,


Una voce roca accanto a lui disse: «Akh Guntéraz dorzàda! Ma che cosa credevi? Stavi per annegare!» Eragon si voltò, sorpreso. Non c'era Murtagh vicino a lui, ma un uomo piccolo, che gli arrivava appena al gomito.


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