Ci fu uno scoppio di tuono. Sobbalzai. Attraverso la volta della foresta incominciarono a schizzare gocce di pioggia.
Ulzai fece un gesto.
Ci ammassammo sotto la tenda e la pioggia prese a scrosciare. Tamburellava sulla tenda, grondava dal cuoio e cadeva nella radura come… che cosa? Una cortina grigia. Un torrente di montagna. Mi raggomitolai con le braccia attorno alle gambe. Il vento mi soffiava addosso l’acqua. Un lampo guizzò. Ci furono altri tuoni.
— Non durerà — disse Derek.
— Spero di no — ribattei.
Ancora lampi. Ancora tuoni. Non c’erano pause. Il lampo era vicino. Rabbrividii, non per la paura. L’aria era fredda e mi stavo bagnando. Nia era più vicina al bordo della tenda di me. La tunica le si appiccicava già al corpo. La sua pelliccia era schiacciata. Aveva un’espressione di cupa sopportazione.
— C’è stata parecchia pioggia quest’estate — osservò l’oracolo. — Mi chiedo chi ne sia responsabile.
Ulzai disse: — Una cosa ho imparato da quando ho risalito il fiume. Il tempo da queste parti non è mai affidabile. A me sembra che ci siano un sacco di spiriti diversi che mettono le mani nel fare il tempo. Non vanno d’accordo fra di loro. Rifiutano di lavorare insieme e questo spiega perché ci sono tante specie di tempo da queste parti e perché il tempo cambia continuamente.
Guardai Nia. Era accigliata. — Tu sei cresciuta sulla pianura, Nia. Ha ragione riguardo al tempo?
— Non so che cosa regoli il tempo da queste parti, ma solo nella terra del mio popolo. — Tacque un momento.
Cadeva grandine insieme a pioggia. La grandine rimbalzava e rotolava. Ne finì un po’ sotto la tenda. Era grossa come palline di gomma.
— Tutto proviene dalla Madre delle Madri — ricominciò Nia. — Tutti gli spiriti sono figli suoi, e lei si è accoppiata con parecchi di loro. Questo genere di comportamento sarebbe assolutamente scorretto se a farlo fossero le persone. Se un uomo incontra sua madre durante il periodo dell’accoppiamento, si allontanano l’uno dall’altra il più in fretta possibile. Ma gli spiriti sono diversi. E chi altri aveva con cui accoppiarsi, la Grande? Ogni spirito esce dal suo corpo. — Nia si strofinò la pelliccia sulla fronte, togliendosi un po’ dell’acqua. — Si accoppiò con lo Spirito del Cielo. Ebbero quattro figlie in un solo parto. Erano tutte femmine. Ciascuna era di un diverso colore. Quando crebbero si allontanarono dalla loro madre e divennero le quattro direzioni. La figlia color giallo chiaro si stabilì a est. La figlia color arancione scuro si stabilì a ovest. La figlia nera divenne il nord. L’ultima figlia era color verdeazzurro come il padre. Essa divenne il sud.
— Questa è una storia che non ho mai sentito — disse Ulzai.
L’oracolo fece il gesto dell’assenso.
La grandine si ammucchiava, rendendo bianco il terreno. Nia proseguì.
— Lo Spirito del Cielo fece visita a ciascuna figlia a turno e ciascuna delle donne diede alla luce un figlio maschio. Erano i quattro venti. Costoro crebbero e diventarono violenti e litigiosi. Tutti loro rivendicavano la terra fra le quattro direzioni e nessuno voleva cedere. Combatterono per la terra, senza mai smettere, e la vita divenne impossibile per tutti. Perfino i demoni incominciarono a lamentarsi. Costoro vivevano sottoterra, ma di quando in quando amavano venire fuori e causare guai. Ora come potevano farlo? Non avevano la minima idea di quello che avrebbero trovato. Un’inondazione che spegnesse i loro fuochi. La neve alta nel cuore dell’estate. Grandine come questa o pioggia violenta.
"Infine la Madre delle Madri intervenne. Chiamò i quattro cugini. Loro vennero e stettero attorno a lei. Doveva essere davvero uno spettacolo! Ciascuno era di un diverso colore e ciascuno era alto come una nube temporalesca. Il vento dell’est era giallo come sua madre. Il vento dell’ovest era rosso-arancione come il fuoco. Il vento del sud era del colore del cielo, e il vento del nord era nero come il ferro…
"Torreggiavano sulla loro nonna e si guardavano in cagnesco.
"’Voi, ragazzacci cattivi’ disse lei. ’Perché non potete smetterla di litigare?’
"Le rispose il vento del nord. La sua voce era profonda e rimbombante. Il fiato che usciva dalla sua bocca era freddo. ’Siamo tutti uomini grandi. Nessuno di noi è disposto a cedere. Come possiamo permettere che un altro uomo abbia la terra di mezzo? Ciascuno di noi vuole le donne. Ciascuno di noi vuole gli animali.’
"’Guardatevi attorno!’ disse la Madre delle Madri. ’Avete distrutto ogni cosa che avete rivendicato. Le vostre inondazioni hanno spazzato via i villaggi. Le vostre gelate improvvise hanno ucciso la vegetazione. Gli animali sono fuggiti. I demoni parlano di andarsene. Che cosa è rimasto per cui valga la pena di combattere?’
"I quattro cugini si guardarono attorno. La loro nonna stava dicendo la verità. La pianura era nera e bruna. Non ci viveva niente. Né persone, né animali, né vegetazione.