"’E lasciate che vi dica qualcos’altro’ continuò la donna, la Grande. ’Mentre voi stavate qui a combattere, altri spiriti hanno fatto visita alle vostre madri. Adesso avete sorelle che sono quasi cresciute.’
"’È così? Allora me ne andrò a casa’ disse il vento del sud. Il suo fiato era secco e infuocato. Odorava come la pianura nel cuore dell’estate.
"’No’ disse la Madre delle Madri. ’Non permetterò che vi accoppiate con le vostre sorelle.’
"’Perché no?’ chiese il vento dell’est.
"’Ci sono state troppe cose del genere. Se continua così, ben presto i bambini che nasceranno somiglieranno a mostri o demoni.’
"’Ma che cosa faremo?’ chiese il vento dell’ovest. ’Non penserai che vivremo senza sesso.’
"’No’ disse la Madre delle Madri. ’Nel periodo dell’accoppiamento, ciascuno di voi lascerà il proprio territorio d’origine e andrà in un’altra direzione, il nord a sud e l’ovest a est, finché non incontrerà le proprie cugine o altre donne o perfino demoni femmine. Accoppiatevi con loro! Ma ricordatevi di questo! Parlo per la terra di mezzo. Non appartiene a nessuno di voi. Quando l’attraversate, viaggiate con prudenza. Trattate ogni cosa con rispetto. Non causate problemi. Non fate danni.’
"I quattro cugini si accigliarono e lanciarono occhiate furiose.
"’E se non accetteremo?’ chiese il vento del nord.
"’Allora mi occuperò io di voi, e non pensate che non sia in grado di farlo.’ Tutt’a un tratto la vecchia aumentò di dimensioni. S’innalzò fino a toccare quasi il cielo con la testa. Il sole splendeva sopra la sua spalla sinistra.
"I quattro cugini guardarono in su, restando a bocca aperta. Si ripararono gli occhi con la mano. Videro il loro padre, lo Spirito del Cielo, che si librava al di sopra della vecchia. Il sole era la fibbia della sua cintura. Le sue ali si estendevano da un orizzonte all’altro. Il padre li guardò dall’alto in basso. Il suo volto era verdeazzurro. Gli occhi mandavano bagliori furiosi.
"I quattro ebbero paura. ’D’accordo’ dissero. ’Faremo come suggerisci.’
"’Bene’ disse lo Spirito del Cielo.
"Così termina la storia" disse Nia. "I quattro venti smisero di azzuffarsi. Il tempo divenne meno violento. Le persone che se ne erano andate fecero ritorno nella terra di mezzo, e altrettanto fecero gli animali.
"Ma in primavera, nel periodo dell’accoppiamento, i quattro cugini viaggiano per la terra in cerca di donne, ed è per questo che il tempo è brutto in quella stagione."
Fece una pausa. Guardai la radura. Aveva smesso di grandinare, ma la pioggia cadeva ancora con forza.
— Ora non siamo in primavera — osservò Ulzai. — La tua storia non spiega questo tempo.
— I cugini sono irrequieti e turbolenti — rispose Nia. — Si aggirano furtivamente attorno ai confini della terra di mezzo. Cercano di essere prudenti, ma ogni tanto capita che si incontrino. Allora sbraitano e gesticolano. Guizzano lampi. Ci sono tuoni e grandine. Ma non combattono più come facevano una volta. Invece desistono e se ne vanno ciascuno per la propria strada. Non provocano veri danni.
Ulzai emise un suono secco. — Ho visto nuvole nere che s’innalzavano verso il cielo. Balzavano sulla pianura come danzatori vestiti di tuniche nere. Ne ho viste due e tre e quattro, tutte nello stesso momento, ciascuna in ogni direzione, che danzavano all’orizzonte. Penso che quelle nuvole siano in grado di fare danni. E che ne dici della grandine che abbatte la vegetazione? Dei venti che sradicano alberi? Delle tempeste di ghiaccio? Perfino la calura dell’estate può fare danni. Sono stato all’aperto e ho sentito il caldo come un colpo in testa e un pugno nello stomaco. Quegli uomini non hanno mantenuto la promessa. Stanno ancora combattendo, e questa terra è ancora un luogo poco adatto alle persone.
Nia aveva un’aria furiosa.
— Perché sei qui? — chiese l’oracolo.
— La pioggia sta diminuendo d’intensità — disse Ulzai. — E io incomincio a sentirmi nervoso. Forse voi sarete abituati a stare insieme ad altra gente. Io no. — Si alzò e si allontanò dalla tenda. — Restate qui! Sarò di ritorno! — Si addentrò nella foresta. Sembrava zoppicare più di prima. Il tempo, con ogni probabilità.
— Si è trovato in qualche genere di guaio — disse l’oracolo. — E lo stesso vale per la donna. Altrimenti perché avrebbero lasciato la loro terra?
— Le persone non se ne vanno mai per altre ragioni? — domandò Derek.
— Non comportarti da stupido — saltò su Nia. — Lo sai che ci sono viaggiatrici che portano doni da un villaggio all’altro. E uomini che amano vagabondare. E donne come Inahooli, che si allontanano da casa per motivi religiosi. Ma l’oracolo ha ragione. Quei due hanno fatto qualcosa di scorretto. Lo so. La pioggia sta cessando.
Si alzò e s’incamminò verso la radura, si fermò e guardò il cielo. — Si rischiarerà. Uh! Sono tutta bagnata. — Si passò la mano sul braccio, cercando di strizzare via l’acqua dalla pelliccia.