— Ci siamo riusciti — sussurrò Pleeth, che apriva bocca per la prima volta.
Le curve rosee della sua faccia riflettevano una sicurezza inumana. — Adesso ci serve solo una cavia da un miliardo di dollari… E quella sei tu, Willy.
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— Voglio informazioni complete su tutta la faccenda — disse Carewe, anche se aveva già deciso. Athene non gli era mai sembrata più attraente; però, negli ultimi tempi, aveva cominciato a notare sulla sua faccia i primi segni del tempo, le avvisaglie di quello che sarebbe venuto dopo. “Ci godiamo un weekend di giornate di fuoco, e quando gli ultimi minuti del weekend scivolano fra le nostre dita non abbiamo l’onestà di piangere. Il prossimo weekend sarà altrettanto bello diciamo, fingendo che si tratterà solo di una ripetizione sempre identica, che il nostro calendario soggettivo, col suo ciclo di settimane, mesi e stagioni, sia la vera mappa del tempo. Ma il tempo è una freccia nera protesa in avanti…”
— Certo, ragazzo mio — disse Barenboim. — La prima cosa che devo farti presente è che bisogna conservare il segreto più assoluto. O forse sto dicendo cose talmente ovvie da sembrare stupide? — Scrutò Carewe con espressione di estremo rispetto, per rendere omaggio al solito buonsenso del suo contabile. — Immagino che potresti essere tu a spiegarmi quali e quanti danni subirebbe la Farma, se un’altra azienda venisse a conoscenza della cosa prima che noi si sia pronti.
— La segretezza è un fattore d’importanza vitale — convenne Carewe, con la mente ancora piena delle immagini del viso di Athene. — Questo significa che mia moglie e io dovremmo scomparire.?
— No! Anzi, il contrario. Niente attirerebbe maggiormente l’attenzione di una spia industriale che vederti scomparire da qui per poi riapparire, per esempio, nei nostri laboratori di Randal’s Creek. Manny e io pensiamo che per te e Athene la cosa migliore sia continuare a vivere normalmente, come se non fosse successo niente di strano. Tu potrai sottoporti a regolari controlli medici qui nei nostri uffici, senza che nessuno lo sappia.
— Insomma, dovrei fingere di non essermi disattivato?
Barenboim si studiò la pelle sottile della destra. — No. Dovrai fingere di esserti fatto disattivare… Che frase orribile, non ti pare? Tieni sempre presente che tu non verrai affatto disattivato. Continuerai a vivere la tua vita sessuale, però sarebbe meglio se cominciassi a usare depilatori per la faccia e a comportarti, in generale, da freddo.
— Oh. — Carewe fu sorpreso dalla forza della reazione negativa che avvertì. Aveva la fortuna incredibile di vedersi offrire l’immortalità senza nessun effetto collaterale negativo, una cosa che solo dieci minuti prima era impossibile, un sogno irrealizzabile; eppure voleva mettersi a discutere su una sciocchezza come il disfarsi della barba, segno esterno della sua virilità. — Naturalmente accetterò tutte le tue richieste, Hy, ma se la nuova droga ha gli effetti che dici non sarebbe meglio se io fingessi di non essermi disattivato?
— In altre circostanze, sì. Però immagino che quasi tutti i vostri amici conoscano il punto di vista tuo e di Athene sulla disattivazione. Vero?
— Penso di sì.
— Quindi, penseranno tutti che è strano che Athene diventi improvvisamente immortale mentre tu resti sempre quello che sei… E sai benissimo quanto sia difficile nascondere l’immortalità in una donna.
Carewe annuì. Le donne erano i veri immortali, agli occhi della natura. Un effetto collaterale della biostasi sull’organismo femminile era una regolarizzazione perfetta della produzione dello steroide estradiolo, il che conferiva alle donne un’aura di salute perfetta, quasi aggressiva, simile a quella che viene a crearsi nelle prime settimane di una gravidanza ideale. Immaginò Athene in quello stato di benessere olimpico, per sempre, e si maledì per avere esitato.
— Vedo che i tuoi pensieri corrono più in fretta dei miei, Hy. Immagino che vorrai parlare della cosa con mia moglie.
— Assolutamente no. Non ho mai avuto il piacere di conoscere tua moglie, e anche se il suo psicoprofilo indica che è capace di tenere un segreto sarebbe meglio se per ora non la incontrassi. Non deve verificarsi nemmeno la minima alterazione nella routine della vostra vita familiare. Mi segui?
— Vuoi che le spieghi tutto io?
— Esatto. Lascio a te farle capire quanto sia importante la segretezza. — Barenboim diede un’occhiata a Pleeth. — Credo che possiamo accordare la nostra fiducia al giovane Willy. Che ne dici, Manny?
— Penso di sì. — Pleeth annuì, poi si spostò. Le cornee striate di rosa dei suoi occhi brillavano alla luce del sole. Il sigaro che gli pendeva dal collo mandava riflessi dorati.
Barenboim schioccò la lingua, contento. — Tutto a posto. Una cosa che ti preghiamo di fare è trascorrere qualche giorno a Randal’s Creek dopo l’iniezione, per controlli medici. Comunque non sarà difficile trovare una scusa perché il supervisore dei costi debba recarsi in visita ai laboratori di biopoiesi. Non correremo rischi.