— La ditta è la Farma, il biostatico si chiama E-ottanta, e io sono stato il primo a sperimentarlo. — Carewe decise di censurare i particolari più dolorosi della sua rottura con Athene, le delusioni che aveva sofferto. — In seguito, mia moglie è rimasta incinta, il che la rende alquanto interessante agli occhi di certi gruppi.
— Un attimo, un attimo. — McKelvey cominciava ad agitarsi. — Vi rendete conto di cosa state dicendo?
— Penso di sì.
McKelvey aprì un cassetto della scrivania, guardò per un attimo qualcosa che c’era dentro. — Dicevate la verità — commentò, con aria assente. Nei suoi occhi si leggeva una specie di sorpresa avida. — Avanti, signor Carewe.
Carewe gli raccontò tutto: i tentativi di omicidio di Africa, il messaggio di conferma di Storch, la scelta di Gwynne da parte di Barenboim, gli avvenimenti di quella sera che avevano portato alla morte dell’investigatore. Il prefetto continuò a guardare l’apparecchio nascosto nel cassetto e ad annuire.
— Una storia affascinante — disse, quando Carewe era ormai senza fiato. — Il poligrafo ha registrato qualche punta qui e là, ma immagino che siate alquanto sconvolto, per cui è mia opinione che abbiate raccontato solo la verità.
— Grazie. Adesso cosa farete?
— L’unico guaio è che la vostra storia non regge. Perché mai questo Barenboim dovrebbe volervi uccidere o aver rapito vostra moglie?
— E io come faccio a saperlo? — Carewe era indignato. — Non potete agire sulla base dei fatti? È ovvio che Barenboim ha tentato di farmi uccidere.
— Oh, non è tanto ovvio. Barenboim potrebbe aver assunto Gwynne in buonafede.
— Ma…
— In questa faccenda ci sono di mezzo un sacco di soldi. Un sacco di potere. Gwynne potrebbe essersi lasciato comperare oda qualcun altro. — Mc Kelvey si lisciò i peli della barba, producendo un rumore fortissimo.
— Gesù Cristo — disse Carewe, amareggiato. — Adesso capisco perché Barenboim mi ha consigliato di non rivolgermi alla polizia.
McKelvey scrollò le spalle. — Prima dobbiamo trovare i resti di Gwynne.
Così saremo sicuri che esiste un cadavere, e se rimane qualcosa del laser avremo anche una prova dei suoi intenti omicidi.
— Quanto ci vorrà?
— Da quello che mi dicono sull’entità dell’incendio, un giorno o due.
— Un giorno o due! E mia moglie?
McKelvey si protese verso il terminale del computer. — Cercate di vedere la faccenda dal mio punto di vista. L’unica prova che potete fornirmi che sia stata rapita è una frase di sua nonna, secondo la quale avrebbe ricevuto una falsa telefonata a nome vostro. Metterò un rintracciatore alle calcagna di vostra moglie. Se non otterremo risultati entro, diciamo, domani sera, avremo una base concreta su cui agire.
— Non posso aspettare tanto. Domani sera potrei essere morto — disse Carewe, calmo. — Oppure non credete che qualcuno stia tentando di uccidermi?
McKelvey provò, inutilmente, a recitare la parte dell’uomo paziente. — Signor Carewe, personalmente accetto l’idea che qualcuno voglia uccidervi, ma come prefetto di polizia posso agire solo in base a prove concrete. Volete lasciarmi la possibilità di trovarne qualcuna, per favore? — Accese il terminale e chiese i dossier di Gwynne, di Barenboim e della Farma. Dopo di che, si avvicinò a un distributore di bevande e tornò con due tazze fumanti di caffetè.
— Grazie — disse Carewe; malo modo, e si mise a sorseggiare.
McKelvey sorrise con aria complice. — Intanto che aspettiamo… Questo biostatico funziona sul serio? Voglio dire…
— Lo so cosa volete dire. Funziona ancora perfettamente, ma non ho la minima intenzione di fornirvene la prova.
— Non è necessario. — McKelvey rise, nervoso. — Sapete, l’anno scorso a momenti mi facevo disattivare. Pensate un po’… — Il terminale del computer squillò, buttando fuori una scheda. McKelvey la inserì in un visore. — Questo è il nostro dossier sulla Farma. — Lo studiò per un attimo, regolando i comandi, e la sua faccia si piegò poco per volta in una smorfia.
— Qualcosa che non va? — chiese Carewe.
— Non lo so. Voi non mi avete detto che l’azienda per cui lavorate è a corto di fondi.
— Impossibile. Sono un contabile. Sarei il primo a saperlo.
— È tutto scritto qui — ribatté McKelvey, ostinato. — Secondo le nostre informazioni, i profitti della Farma sono in continua diminuzione da tre anni, quest’anno le proiezioni statistiche prevedono un deficit di più di otto milioni di neodollari.
— Avete interpretato male le cifre — gli assicurò Carewe. — Passatemi il visore.
Il prefetto era perplesso. — Si tratta di informazioni confidenziali, riservate alla polizia… Però venendo qui voi mi avete fatto un favore personale. — Fissò un attimo Carewe poi gli passò l’apparecchio. Carewe lo avvicinò agli occhi. Quando capi che l’altro non aveva commesso errori, si sentì invadere da una sensazione d’irrealtà.