Pesava complessivamente più di un quintale, ed era stato legato con filo di ferro per riuscire a trasportare il tutto. La palla spia era su uno spigolo, legata con quattro fili distinti.
I due scorpioni stavano ora affrontando l’involto con decisione e, pareva, con un piano preciso in mente. Le forti chele tagliarono il filo di ferro; e subito essi gettarono via il legno e la plastica. Evidentemente erano interessati soltanto al metallo.
Quando videro lo specchio si fermarono a osservare la loro immagine riflessa — invisibile, naturalmente, alla percezione solo acustica della palla spia.
«Noi ci aspettavamo una reazione aggressiva… se si mette uno specchio in un acquario, c’è sempre qualche pesce che attacca il suo riflesso. Forse hanno capito che è un’immagine riflessa. Ciò starebbe a indicare un buon livello di intelligenza.»
Gli scorpioni lasciarono perdere lo specchio e cominciarono a trascinare i vari oggetti sul fondo del mare.
Nelle inquadrature successive, le immagini erano irrimediabilmente confuse. Quando la visione tornò chiara, apparve una scena del tutto diversa.
«Abbiamo avuto fortuna… le cose sono andate esattamente come speravamo. Hanno portato la palla spia dentro la caverna sorvegliata dalle sentinelle. Ma non si tratta della sala del trono della Regina degli Scorpioni… se hanno una regina, poi, del che dubito molto… Qualche ipotesi?»
Vi fu un lungo silenzio mentre tutti osservavano quello strano spettacolo. «Forse è un magazzino» disse alla fine una voce.
«Ma quello è un motore fuoribordo da dieci chilowatt! L’avrà perso in mare qualcuno…»
«Adesso sappiamo chi ci ruba le catene dell’àncora!»
«Ma
«Un senso evidentemente ci dev’essere… per loro.»
Moses Kaldor si schiarì la voce per richiamare l’attenzione.
«Abbiamo solo una teoria» cominciò «cui però i fatti sembrano dare ragione. Avrete notato che ogni oggetto è di metallo, metallo dalle origini più disparate.
«Ora, per un essere intelligente che vive sott’acqua, il metallo dev’essere qualcosa di misterioso, qualcosa che è completamente differente da tutto ciò che c’è nel mare. Si direbbe che gli scorpioni di mare siano a un livello d’evoluzione corrispondente alla nostra età della pietra, e non possono andare oltre così come noi, animali terrestri, abbiamo potuto fare sulla Terra. Non hanno il fuoco, e questo li chiude in un vicolo cieco tecnologico.
«Qui vediamo una sorta di riproduzione di una cosa che è accaduta a noi, sul nostro mondo. Sapete da dove è arrivato il primo ferro all’uomo preistorico? Dallo spazio!
«Noto che la mia affermazione vi sorprende. Però il ferro puro non esiste in natura… si ossida troppo in fretta. L’uomo primitivo poteva trovare il ferro solo nelle meteoriti. Non fa meraviglia dunque che le meteoriti fossero oggetto di culto e non fa meraviglia che i nostri antenati credessero nell’esistenza di esseri sovrannaturali di là del cielo…
«Forse qui sta accadendo la stessa cosa. Vi prego di prendere in seria considerazione questa ipotesi. Ancora non conosciamo il livello d’intelligenza degli scorpioni di mare. Forse raccolgono il metallo perché sono incuriositi e attratti dalle sue proprietà, per così dire magiche. Ora lo usano solo per ornamento, ma scopriranno come utilizzarlo per qualche altra cosa? Fino a che punto possono progredire restando sott’acqua? E continueranno a rimanerci, sott’acqua?
«Amici miei, a parer mio bisogna scoprire quanto più è possibile sul conto degli scorpioni di mare. Può essere che vi troviate a dover condividere questo pianeta con un’altra specie intelligente. A cosa andate incontro, alla cooperazione o alla guerra? Anche se non fossero veramente intelligenti, potrebbero pur sempre costituire una minaccia mortale… o un utile strumento. Forse è più opportuno farseli amici. Tra parentesi, vi raccomando di consultare la voce
Perché è questo ciò cui siamo di fronte, un C-A-R-G-O C-U-L-T.
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«Quindi vi prego caldamente di riparare il trasmettitore interstellare così da rimanere in contatto con noi. Il computer della
46. Cosa siano gli dei…
«Cos’è Dio?» chiese Mirissa.