«E ora devo dirle quale ne è il vero scopo, che, con enormi difficoltà, siamo riusciti a nascondere al grande pubblico. Lei sarebbe stato informato di ogni cosa nel momento dell’avvicinamento a Saturno; questo è un rapido compendio, per metterla al corrente. Nastri con le informazioni complete le saranno trasmessi nelle prossime ore. Tutto ciò che sto per dirle è della massima segretezza.
«Due anni fa, scoprimmo la prima prova della esistenza di una vita intelligente fuori dalla Terra. Una lastra, o monolito, di materiale durissimo e nero, alta tre metri, fu rinvenuta sepolta nel cratere Tycho. Eccola.»
Vedendo per la prima volta il TMA-1, con le sagome in tute spaziali raggruppate intorno a esso, Bowman si sporse in avanti verso lo schermo, a bocca aperta per lo stupore. Nell’entusiasmo di una simile rivelazione, una cosa che, come ogni uomo interessato allo spazio, si era quasi aspettato per tutta la vita, fu sul punto di dimenticare la propria situazione disperata.
Lo stupore venne seguito rapidamente da un altro stato d’animo. Era fantastico… ma come c’entrava lui? La risposta all’interrogativo poteva essere una sola.
Tenne sotto controllo l’impeto dei pensieri, mentre Heywood Floyd riappariva sullo schermo.
«La caratteristica più stupefacente di questo oggetto è la sua antichità. Prove geologiche dimostrano senza ombra di dubbio che risale a tre milioni di anni fa. Fu posto sulla Luna, pertanto, quando i nostri antenati erano uominiscimmia primitivi.
«Dopo tanti millenni, era logico presumere che fosse inerte. Invece, subito dopo l’alba lunare, emise un fascio di onde radio estremamente potente. Riteniamo che questa energia fosse un mero sottoprodotto, il risucchio, per così dire, di qualche forma sconosciuta di radiazioni, perché, nello stesso momento, numerose delle nostre sonde spaziali captarono disturbi inconsueti che attraversavano il sistema solare. Riuscimmo a determinarne la direzione con estrema esattezza. Puntavano direttamente su Saturno.
«Traendo le somme dopo l’evento, decidemmo che il monolito era una sorta di apparato di segnalazione azionato, o per lo meno innescato, dall’energia solare. Il fatto che avesse emesso l’impulso immediatamente dopo il sorgere del sole, essendo stato esposto alla luce del giorno per la prima volta dopo tre milioni di anni, difficilmente poteva essere una coincidenza.
«Eppure l’oggetto era stato deliberatamente sepolto… al riguardo non sussistono dubbi. Gli esseri sconosciuti avevano fatto uno scavo della profondità di sei metri, il monolito era stato collocato in fondo a esso, dopodiché la fossa era stata accuratamente riempita.
«Lei potrà domandarsi come scoprimmo l’oggetto, in primo luogo. Be’, era facile, sospettosamente facile, a trovarsi. Generava un potente campo magnetico e fece spicco non appena incominciammo a eseguire ricognizioni orbitali a bassa quota.
«Ma perché seppellire un apparato azionato dall’energia solare a sei metri di profondità sotto il livello del suolo? Abbiamo esaminato decine di teorie, pur rendendoci conto che può essere completamente impossibile capire i moventi di creature più avanti di noi di tre milioni di anni.
«La teoria che noi prediligiamo è la più semplice e la più logica. Ed è anche la più preoccupante.
«Si cela nell’ombra un congegno azionato dall’energia solare… soltanto se si vuole sapere quando viene portato alla luce. In altri termini, il monolito può essere una sorta di segnale d’allarme. E noi abbiamo azionato il segnale.
«Non sappiamo se la civiltà che lo collocò esiste ancora. Dobbiamo presumere che creature i cui ritrovati continuano a funzionare dopo tre milioni di anni siano in grado di creare una società altrettanto duratura. E dobbiamo anche presumere, finché le prove non dimostreranno il contrario, che possano essere ostili. Si è sostenuto spesso che una società progredita deve essere benevola, ma noi non possiamo esporci a rischi.
«Per di più, come la storia del nostro stesso mondo ha dimostrato tante volte, le razze primitive spesso non sono riuscite a sopravvivere all’incontro con civiltà superiori. Gli antropologi parlano di “choc culturale”; potremo essere costretti a preparare l’intero genere umano a un simile choc. Ma fino a quando non sapremo qualcosa delle creature che visitarono la Luna, e presumibilmente anche la Terra, tre milioni d’anni fa, non potremo mai cominciare a fare alcun preparativo.
«La sua missione, pertanto, è assai più di un viaggio di scoperta. È un’esplorazione… una ricognizione di territori ignoti e potenzialmente pericolosi. Il gruppo agli ordini del dottor Kaminski era stato specificamente addestrato per questo genere di lavoro; ora lei dovrà cavarsela da solo…