Читаем Breaking Dawn полностью

Tante domande mi frullavano in testa, ma sembrava che non avessi alcuna opportunità di trovare una risposta.

Spinta dal desiderio di conservare un minimo di normalità per Renesmee, avevo insistito per portarla a dormire a casa nostra. Jacob si sentiva meglio in forma di lupo, al momento; controllava più facilmente la tensione quando era pronto a lottare. Mi sarebbe piaciuto provare la medesima sensazione, sentirmi pronta. Jacob corse nei boschi, di nuovo sul chi va là.

Quando fui certa che si fosse profondamente addormentata, deposi Renesmee nel suo letto e raggiunsi Edward in soggiorno per fargli qualche domanda, perlomeno quelle che mi era consentito fare. Uno dei problemi maggiori era cercare di tenergli nascosto qualcosa, nonostante il vantaggio del silenzio dei miei pensieri.

Mi dava le spalle e guardava il fuoco nel camino.

«Edward, io...».

Si voltò e attraversò la stanza in quello che parve un istante immaginario. Ebbi solo il tempo di registrare la sua espressione feroce prima che le sue labbra s’infrangessero contro le mie e le sue braccia mi stritolassero in una morsa d’acciaio.

Per il resto della notte smisi di pensare. Non mi ci volle molto a comprendere la ragione del suo umore, e ancora meno a condividerlo in pieno.

Avevo messo in conto di trascorrere anni ad apprendere il controllo del desiderio fisico travolgente che provavo per lui, e poi avrei avuto secoli per goderne. Invece ci restava soltanto un mese... Non riuscivo a sopportare l’idea che finisse. Per il momento a prevalere era l’egoismo. Non volevo altro che amarlo il più possibile nel poco tempo che ci rimaneva.

Fu dura staccarmi da lui al sorgere del sole, ma ci attendeva un compito importante, forse più complicato di qualunque ricerca in cui era impegnato nel frattempo il resto della famiglia. Non appena mi concessi di pensare a ciò che stava per accadere, la tensione m’inondò nuovamente. Sembrava che i miei nervi fossero tirati su un cavalletto da tortura e avevo la sensazione che diventassero più tesi e sottili a ogni istante che passava.

«Vorrei ci fosse un modo per ottenere da Eleazar le informazioni che ci servono prima di parlargli di Nessie», mormorò Edward mentre ci vestivamo in fretta nella cabina armadio che mi ricordava Alice più di quanto in quel momento desiderassi. «Tanto per andare sul sicuro».

«Già, ma non capirebbe la domanda», ribadii. «Pensi che ci lasceranno spiegare?».

«Non lo so».

Sollevai Renesmee, ancora addormentata, dal letto e la strinsi forte, i suoi riccioli contro la mia faccia. Il suo profumo dolce, così vicino, sovrastava ogni altro odore.

Era una giornata in cui non potevo perdere un solo secondo. Mi servivano risposte e non sapevo bene quanto ancora Edward e io saremmo rimasti da soli. Se tutto andava bene con la famiglia di Tanya, avremmo avuto compagnia per parecchio tempo.

«Edward, m’insegneresti a combattere?», gli chiesi tesa per paura della sua reazione, mentre mi teneva aperta la porta.

Reagì come mi aspettavo. Si raggelò e mi percorse con uno sguardo carico di significato, come se mi vedesse per la prima o l’ultima volta. Poi rimase a fissare nostra figlia che dormiva fra le mie braccia.

«Se si arriva a uno scontro, nessuno di noi potrà fare granché», tergiversò.

Cercai di mantenere un tono di voce regolare. «Non vorrai lasciarmi completamente inerme».

Edward deglutì irrequieto e la porta vibrò, i cardini cigolavano mentre la sua mano aumentava la presa. Poi annuì. «Se la metti così... Allora conviene che ci mettiamo al lavoro al più presto».

Annuii anch’io e ci avviammo verso la grande casa, stavolta senza fretta.

Mi chiedevo in che maniera potessi fare la differenza. A modo mio ero un po’ speciale, ammesso di considerare speciale o soprannaturale un cranio insondabile. Poteva tornare utile in qualche modo?

«Qual è il loro maggior vantaggio, secondo te? Ce l’hanno qualche punto debole?».

Non ebbe bisogno di chiedermi se stessi parlando dei Volturi.

«Sono Alec e Jane la loro arma principale», rispose impassibile, come se stessimo parlando di una squadra di pallacanestro. «I difensori non vedono palla quasi mai».

«Perché Jane ti può incenerire sui due piedi, almeno a livello mentale. E Alec cosa fa? Una volta, se non sbaglio, mi hai detto che è persino più pericoloso di lei».

«Sì. In un certo senso è l’antidoto a Jane. Lei ti infligge il dolore più terribile che si possa immaginare, Alec non ti fa sentire nulla. Assolutamente niente. A volte, quando sono in buona, i Volturi lo usano per anestetizzare qualcuno prima di giustiziarlo. Se si è arreso o li ha compiaciuti in altro modo».

«Anestetico? E allora come fa a essere più pericoloso di Jane?».

«Perché ti annulla i sensi. Non provi dolore, ma resti senza vista, udito e olfatto. Completa deprivazione sensoriale. Ti ritrovi completamente smarrito nell’oscurità. Non senti nulla nemmeno mentre ardi».

Rabbrividii. Era quello il meglio che potessimo augurarci? Morire senza vedere né provare nulla?

Перейти на страницу:

Похожие книги

Мой генерал
Мой генерал

Молодая московская профессорша Марина приезжает на отдых в санаторий на Волге. Она мечтает о приключении, может, детективном, на худой конец, романтическом. И получает все в первый же лень в одном флаконе. Ветер унес ее шляпу на пруд, и, вытаскивая ее, Марина увидела в воде утопленника. Милиция сочла это несчастным случаем. Но Марина уверена – это убийство. Она заметила одну странную деталь… Но вот с кем поделиться? Она рассказывает свою тайну Федору Тучкову, которого поначалу сочла кретином, а уже на следующий день он стал ее напарником. Назревает курортный роман, чему она изо всех профессорских сил сопротивляется. Но тут гибнет еще один отдыхающий, который что-то знал об утопленнике. Марине ничего не остается, как опять довериться Тучкову, тем более что выяснилось: он – профессионал…

Альберт Анатольевич Лиханов , Григорий Яковлевич Бакланов , Татьяна Витальевна Устинова , Татьяна Устинова

Детективы / Детская литература / Проза для детей / Остросюжетные любовные романы / Современная русская и зарубежная проза