«Jake?», chiese Jared.
Sospirai.
Leah sbuffò e si lanciò nella foresta. Sentivo i suoi artigli affondare nel suolo, mentre procedeva rapida.
La nudità era un inconveniente inevitabile della vita di branco. Nessuno di noi se n’era mai preoccupato prima dell’arrivo di Leah. Poi era diventato imbarazzante. Come noi, Leah riusciva a controllare il proprio umore fino a un certo punto. E come noi, quando s’incazzava esplodeva facendo a brandelli i vestiti. Avevamo dato tutti una sbirciatina. Non che non ne fosse valsa la pena; non ne valeva più la pena da quando ci aveva beccato a pensarci.
Jared e gli altri fissavano con aria diffidente il punto fra i cespugli dov’era scomparsa.
«Dove va?», chiese Jared.
Lo ignorai, chiusi gli occhi e tornai padrone di me stesso. Mi sembrava che tutt’intorno l’aria tremasse, scuotendomi a piccole ondate. Mi sedetti sulle zampe posteriori e scelsi il momento alla perfezione, così da ritrovarmi, riprese le sembianze umane, in posizione eretta.
«Oh», fece Jared. «Ciao, Jake».
«Ciao, Jared».
«Grazie per esserti convinto a parlarmi».
«Prego».
«Vogliamo che torniate con noi, fratello».
Quil guaì di nuovo.
«Non so se è così semplice, Jared».
«Torna a casa», disse, teso in avanti. Supplicandomi. «Possiamo sistemare tutto. Questo non è il tuo posto. E fa’ che tornino a casa anche Seth e Leah».
Risi. «Già. Come se non li avessi implorati di farlo sin dal primo momento».
Seth, dietro di me, sbuffò.
Jared incassò il colpo, i suoi occhi tornarono circospetti. «E allora?».
Ci pensai su per un minuto, mentre lui aspettava.
«Non lo so. Ma non sono certo che le cose potrebbero tornare come prima, Jared. Non so come funziona. Non penso di poter accendere e spegnere questa cosa dell’alfa come mi pare e piace. Ho l’impressione che sia permanente».
«Sei ancora dei nostri».
Inarcai le sopracciglia. «Jared, non possono esserci due alfa nello stesso branco. Ricordi che ci è mancato un pelo ieri sera? L’istinto è troppo competitivo».
«Perciò ve la farete con i parassiti per il resto delle vostre vite?», domandò. «Non avete una casa. Siete rimasti pure senza vestiti», rilevò. «Avete intenzione di restare lupi per tutto il tempo? Lo sai che a Leah non piace mangiare quando è trasformata».
«Leah può fare quel che le pare quando ha fame. Ha scelto lei di stare qui. Non dico a nessuno cosa fare, io».
Jared sospirò. «Sam è dispiaciuto per com’è andata».
Annuii. «Non sono più arrabbiato».
«Ma?».
«Ma non torno, non ora. Aspettiamo e vediamo gli sviluppi. Terremo d’occhio i Cullen finché lo reputeremo necessario. Perché, checché tu ne pensi, non riguarda solo Bella. Stiamo proteggendo quelli che vanno protetti. E fra loro ci sono anche i Cullen». Una buona parte di loro, perlomeno.
Seth uggiolò piano, come ad assentire.
Jared corrugò la fronte. «Immagino non ci sia altro da aggiungere».
«Non adesso. Vedremo come si evolvono le cose».
A quel punto, Jared si rivolse a Seth, senza più badare a me. «Sue mi ha chiesto di dirti, no, di
Seth frignò.
«Lascialo stare, Jared».
«Deve sapere come stanno le cose».