Casa non vera,casa dell’abbandono,i letti disfatti fino a sera,nessuno che compra da mangiare.Lui sta nella sua stanza a sognarecon suo fratello Nietzsche,lei in quella accanto e cuce,e fantastica e parlada sola d’ingiustizie patite,e nessuno l’ascolta, sol l’invernocoi suoi fiori di ghiaccio. E il mondo umano?C’era una volta, in un paese lontano.E la speranza?`E la bambina.Poi ogni tanto un nonnullafa di loro due belve.Дом призрак, дом забвенья,постели не застеленывесь день,и за продуктами никто не ходит.Он в комнате своей —в своих раздумьяхс собратом Ницше,она в соседней, на машинке шьети бредит? – говорит сама с собойо бедах и обидах.Никто не слушает кроме зимыс цветами изо льда. А мир людей?Он был когда-то, но в другой стране.А что – надежда?Девочка она.Какой-нибудь пустяк – и вместо нихдвоих – два зверя диких.
«Allegro corso di Porta Nuova…»
Allegro corso di Porta Nuovaalle cinque di sera,su nel cielo le rondini d’aprilee all’ospedale `e l’ora dei parenti.Ogni sera io ci andavoebbra di me com’ero e in gran salute.Lui soffriva? Nonessun lamento,aveva Nietzsche sul comodino,sto rileggendo, dice, Umano troppo umano.Era un sogno quell’ora:finalmente lui che sta con gli altricome faceva un tempo, primadel suo tremendo vivere per me.Era caro ai vicini, si vedeva,gente benigna gente come tutti,le mogli sorridevano:figlia sua, cos`i giovane…l’unica, eh?E io che penso: lo tenessero qui,io sarei ogni sera qui al suo letto.I parenti alle sette se ne vanno,e a me come spiacevad’andare via al passaggio dei carrelli,nell’odore del cibo,coi pazienti che vociano in saletta da pranzocon la tv accesa. Come avrei volutorestare a cena e restare ogni nottecon lui con gli altri in quel luogo sicuro.Non `e andata cos`i.Lui non c’`e pi`u.Io sono sempre quella che alla morte non pensa.