«Sì, è quello che ci ha sempre ripetuto la sua agenzia. E ogni volta abbiamo risposto che non c'è bisogno di quell'invito. Da decenni vengono emesse nell'universo onde radio, tutto il nostro traffico radio, compreso quello dei servizi segreti. Non è necessario decifrare quelle onde per capire che possono provenire solo da una civiltà che ha fatto progressi in campo tecnologico.» Samantha posò il foglio. «Il messaggio di Arecibo sarà in viaggio per ventiseimila anni, quindi riceveremo una risposta al più presto tra cinquantaduemila anni. Posso rassicurarvi rhe stavolta avverrà tutto più in fretta. Procederemo in diverse fasi. Il nostro primo messaggio sarà costituito in effetti da due 'verifiche' matematiche. Se quelli là sotto hanno uno spirito sportivo, risponderanno. Questa prima comunicazione ha lo scopo di dimostrare l'esistenza degli yrr e se ci sono le condizioni per instaurare un dialogo.»
«Perché dovrebbero rispondere?» chiese Greywolf. «Loro sanno già tutto di noi.»
«Forse sanno alcune cose, ma non necessariamente la cosa più importante, cioè che siamo intelligenti.»
«Come?» Vanderbilt scosse la testa. «Quelli distruggono le nostre navi! Quindi sanno che le sappiamo costruire. Come potrebbero dubitare della nostra intelligenza?»
«Il fatto che siamo in grado di realizzare costruzioni non è una prova d'intelligenza. Provi a guardare le colline fatte dalle termiti: sono capolavori architettonici.»
«È una cosa diversa.»
«Scenda dal suo destriero alato. Se è vero, come dice il dottor Johanson, che la cultura degli yrr è basata esclusivamente sulla biologia, allora dubito che ci considerino capaci di un pensiero mirato e strutturato.»
«Sta dicendo che ci considerano…» Vanderbilt fece una smorfia, disgustato. «… animali?»
«Forse parassiti.»
«Un'infestazione di funghi», sogghignò Alicia Delaware. «Forse abbiamo a che fare con un gruppo di disinfestatori.»
«Mi sono sforzata d'indagare le loro strutture di pensiero, così da avere qualche idea sul loro modo di vivere», riprese Samantha. «Lo so che è tutto spaventosamente aleatorio, però
«Che bisogno c'è di mandare un messaggio, visto che distruggono i nostri cavi sottomarini?» chiese Rubin. «Da lì, quelle bestie potrebbero succhiare tutte le informazioni.»
«Sta facendo un po' di confusione», sorrise Shankar. «Il messaggio di Arecibo è comprensibile agli extraterrestri perché è costruito in maniera tale che una mente aliena lo possa decifrare. Uno sforzo che non facciamo nel nostro quotidiano scambio di dati, il quale di certo appare come un caos mostruoso a un'intelligenza diversa dalla nostra.»
«Vero», annuì Johanson. «Ma spingiamoci oltre. Pensavo alla biotecnologia, e Sam ha afferrato subito l'idea. Perché? È lampante. Niente macchine, niente tecnica. E, al loro posto, genetica pura. Organismi come armi, mutazioni mirate. Gli yrr devono essere legati alla natura in maniera completamente diversa da come lo siamo noi. È probabilissimo che essi abbiano molta più confidenza col loro ambiente naturale di quanta ne abbiamo noi.»
«Sarebbero dunque dei nobili selvaggi?» chiese Peak.